Raffaele Simone
Lingue
E glòssama e’ fonì, fonì manechò (in griko, «La nostra lingua è voce, voce soltanto»)
Lingue minacciate
di Raffaele Simone
20 febbraio
Alla vigilia della giornata internazionale [...] e l’alta borghesia russa parlarono francese fino alla Rivoluzione, allo scopo di distinguersi dai ceti di cultura modesta occitana (al tempo chiamata ‘provenzale’). Attratte nell’area culturale francese, le parlate franco-provenzali al di qua e ...
Leggi Tutto
Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] dalla diglossia latino-volgare, esistevano altrettante forze che agivano nel senso della mobilità sociale e della promozione culturale. La rivoluzione in atto nel mondo occidentale a partire dalla fine del VI secolo consiste proprio in un definitivo ...
Leggi Tutto
Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] varie: prodotti naturali come il tè, le banane e il cacao, prodotti culturali come il jazz, il tango o l’informatica.
Nella tab. 2 partire dalla gallomania settecentesca per finire, dopo la Rivoluzione e l’impero napoleonico, solo nel primo ...
Leggi Tutto
Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] siciliani, e con l’ascesa dei comuni toscani. È un’area culturale che include anche Bologna, ed è un segno dell’attrazione già di una nuova poesia Guido Guinizelli, la vera rivoluzione linguistica è quella di Cavalcanti, subito affiancato da ...
Leggi Tutto
La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] costituisse «una “scelta”, un indirizzo culturale, […] un atto di politica culturale-nazionale» (Gramsci 1975: 2341 (1a ed. 1963).
Eisenstein, Elisabeth L. (1986), La rivoluzione inavvertita. La stampa come fattore di mutamento, Bologna, il Mulino. ...
Leggi Tutto
Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] eloquentia di ➔ Dante era da intendere come un atto di politica culturale-nazionale (pur nel senso che la parola nazionale aveva al tempo di chiamava il repertorio del lessico tecnico. La rivoluzione, o meglio la liberazione dai canoni cruscanti ...
Leggi Tutto
Il vocabolario è uno dei pochi prodotti culturali che si siano sviluppati in autonomia in epoca moderna (cfr. Auroux 1992: 33). È vero che dizionari e glossari esistevano già in epoca classica, simili [...] ha scritto che Alberti «rappresentò un’autentica rivoluzione nella tradizione lessicografica, legata ancora agli schemi della più moderne della tradizione secentesca e [...] l’attualità culturale settecentesca», tanto che egli «lascerà in eredità al ...
Leggi Tutto
Con francesismi si intendono i prestiti dal francese (i francesismi veri e propri, per la fase più antica della lingua detti anche, raramente, oitanismi dall’uso di designare il francese antico come lingua [...] le colonie galloitaliche dell’isola) e alla pressione culturale del modello d’Oltralpe, a meno che non soccorrano , con /u/ (blu); il dittongo oi, pronunciato /wɛ/ fino alla Rivoluzione e poi /wa/, adattato dapprima con /oɛ/, /wɛ/ (fr. toilette ...
Leggi Tutto
Analfabetismo indica la condizione di chi non conosce e non sa usare l’alfabeto né per leggere né per scrivere, e dunque dispone solo della lingua parlata. Alfabetismo indica, all’opposto, la conoscenza [...] è crollato, e con quali conseguenze economiche, sociali, culturali? Dove è crollato prima e dove dopo? Quali ceti Scuole e alfabetismo nello Stato di Milano da Carlo Borromeo alla Rivoluzione, Brescia, La Scuola.
Toscani, Xenio (1999), Alfabetismo ...
Leggi Tutto
Con la metafora dell’immagine di una lingua ci si riferisce ai giudizi e alle opinioni che su questa lingua sono prodotti da parlanti di altre lingue. Si tratta di giudizi intuitivi, non fondati su fatti [...] della lingua italiana è un fatto fonetico o un pregiudizio culturale (➔ cantata, voce). Uno dei pochi punti in dei viaggiatori sette-ottocenteschi, in Italia e Italie. Immagini tra Rivoluzione e Restaurazione. Atti del convegno di studio (Roma, 7-9 ...
Leggi Tutto
rivoluzione
rivoluzióne s. f. [dal lat. tardo revolutio -onis «rivolgimento, ritorno», der. di revolvĕre: v. rivolgere]. – 1. Nell’uso scient., per un corpo in movimento intorno a un altro corpo, lo stesso che giro completo, e anche il relativo...
culturale
agg. [der. di cultura]. – Di cultura, della cultura, che riguarda la cultura: la formazione c. di un individuo, lo sviluppo c. di un popolo; avere una buona preparazione c.; attività, manifestazioni, iniziative c.; un’associazione...