Nella teologia cattolica, verità rivelata da Dio e, come tale, proposta dalla Chiesa, perché sia da tutti accettata: in quanto verità soprannaturale (credibile, ma non giustificabile per la mente umana), [...] un rapporto con il d., in quanto ne costituiscono o una premessa pratica o una componente teorica, ma non sono contenute nella rivelazione (come per es. i fatti dogmatici, le conclusioni teologiche cui la Chiesa dà la sua preferenza, i concetti e i ...
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Scienza indiana. Il pensiero indiano
Raffaele Torella
Il pensiero indiano
Una 'filosofia' indiana?
I diversi modi in cui nel tempo si è articolata questa domanda e le risposte date a essa sono da inquadrare, [...] l'esito di un tacito quanto fallimentare tentativo di porre un argine a quello che a un esame più ravvicinato non si rivela altro che un incessante fluire. L'applicazione all'analisi è spinta da una molla soteriologica, perché solo una volta che sia ...
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Filosofo e teologo (Parigi 1796 - ivi 1867). sacerdote, insegnò teologia morale alla Sorbona (1853-63). Nei suoi scritti accentua motivi fideistici che risentono dell'influenza così del tradizionalismo [...] , della fede contro un'apologetica filosofica; anche per conoscere le fondamentali verità "naturali" B. ritiene necessaria la rivelazione. Tra i suoi scritti: Propositions générales sur la vie (1826), Philosophie du christianisme (2 voll., 1835 ...
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Orientamento di pensiero che riconosce l’esistenza di un Dio come prima causa, creatore e ordinatore del mondo: questa concezione costituisce, insieme all’immortalità dell’anima, il nucleo della religione [...] il 17° sec. e soprattutto nel 18°, un significato polemico contro le religioni storiche, le chiese, contro l’idea di rivelazione o di mistero, in nome della ragione e della libertà di coscienza. Iniziatore del d. è considerato E. Herbert of Cherbury ...
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Pensatore e letterato italiano (Palermo 1895 - Milano 1937). Fondò e diresse a Palermo La tradizione, battagliera rivista di filosofia e letteratura, che aveva intenti fondamentalmente cattolici e riconduceva [...] La sua copiosa produzione comprende opere di filosofia (Critica dell'identità, 1926; Conoscenza e trascendenza, 1927; Ragione e rivelazione, 1930; ecc.), di critica letteraria (L'eredità dell'Ottocento, 1925; La poesia italiana di questo secolo, 1929 ...
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La scienza bizantina e latina prima dell'influsso della scienza araba. La struttura del sapere
Alfonso Maierù
La struttura del sapere
La classificazione delle conoscenze
Gli elementi fondamentali adottati [...] della filosofia, così questa è schiava della sapienza" (ibidem, 79). La sapienza, in ultima analisi, era per Filone la rivelazione mosaica. Del resto, per lui, come per altri Giudei, i filosofi e i legislatori antichi dipendevano dall'insegnamento di ...
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Filosofo (Lione 1776 - Parigi 1847). Si rese noto, nel 1801, con un saggio Du sentiment considéré dans ses rapports avec la littérature et les arts e nel 1808-09 per sei Fragments. Amico di M.me de Récamier, [...] venne con lei più d'una volta in Italia; pubblicò varie opere, tra le quali la Palingénésie sociale (1831), rappresentazione della storia dell'umanità intesa quale rivelazione dello spirito di Dio nel mondo. ...
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Teologo e filosofo irlandese (Redcastle, Londonderry, 1670 - Putney 1722). Spirito inquieto, oggi maggiormente stimato che un tempo, dal punto di vista scientifico, per certe sue intuizioni critiche e [...] perché, come di ogni altra cosa, anche di essa non possiamo conoscere l'essenza reale, sia perché ciò che è rivelato dalla religione dev'essere considerato, in quanto utile e necessario, anche comprensibile e adeguato alle nostre capacità, come tutte ...
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Per I. si intende sia l’età della storia d’Europa compresa tra la conclusione delle guerre di religione del 17° sec. o la rivoluzione inglese del 1688 da un lato e la Rivoluzione francese del 1789 dall’altro, [...] attività storica umana: così il concetto di ‘luce di natura’ fu anteposto e contrapposto dai deisti inglesi alla rivelazione cristiana in quanto possesso originario della mente umana; così pure la scoperta delle leggi naturali apparve una più piena ...
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Teologo, filosofo ed erudito francese (Caen 1630 - Parigi 1721). Figlio di un protestante ma educato dai gesuiti a Caen, fu (1670) precettore del Delfino insieme a J.-B. Bossuet, con cui curò le edizioni [...] poi il razionalismo di Cartesio negando all'uomo la possibilità di raggiungere il vero senza l'aiuto della Rivelazione (Demonstratio evangelica, 1679; Censura philosophiae cartesianae, 1689; Nouveaux mémoires pour servir à l'histoire du cartésianisme ...
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rivelazione
rivelazióne s. f. [dal lat. revelatio -onis, der. di revelare «rivelare»]. – 1. L’azione o l’atto di rivelare, il fatto di rivelarsi o di venire rivelato: r. di un segreto, di una notizia riservata; fare una r., importanti r.;...