deismo
Orientamento di pensiero che riconosce l’esistenza di un Dio come prima causa, creatore e ordinatore del mondo: tale credenza (che, stabilita dalla ragione naturale, costituisce insieme all’immortalità [...] , in contrasto con posizioni teologiche delle Chiese cristiane, storicamente assume – lungo il sec. 17° e soprattutto nel 18° – un significato polemico contro le religioni storiche, le Chiese, contro l’idea di rivelazione o di mistero, in nome della ...
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Barth, Karl
Teologo protestante elvetico (Basilea 1886 - ivi 1968). Dal 1909 pastore in varie comunità, fu dal 1921 prof. onorario a Gottinga, dal 1925 prof. ordinario a Münster, dal 1930 a Bonn; dovette [...] associata l’idea di una conoscenza del divino fondata sulla rivelazione e non sulla ragione, che induce B. a respingere unica possibile. In nome di un ritorno all’esperienza cristiana originaria – intesa come profezia e fede – B. sottolinea ...
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bogomilismo
La dottrina professata dai bogomili (ant. bulgaro bogumil «caro a Dio»), setta cristiana medievale, di tendenza dualistica. Secondo il b. lo spirituale ed eterno, creato da Dio, è in antitesi [...] mondo, dell’Antico Testamento, e questo non può essere accolto come rivelazione divina; Cristo non può essersi veramente incarnato (docetismo); i veri cristiani debbono respingere ogni contaminazione della materia (ascetismo). Il b. respingeva l ...
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Disciplina che studia i processi dell’educazione e della formazione umana.
Con il termine pedagogo si intende il precettore, l’istitutore, la persona a cui è affidata l’educazione di un fanciullo. In origine [...] l’ideale civico-retorico dell’età imperiale.
L’età cristiana
Con il cristianesimo il problema dell’educazione veniva posto su mondo dell’infanzia nella pienezza dei suoi interessi. Egli ha rivelato, più a fondo di Pestalozzi, l’umanità del fanciullo, ...
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L’arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace.
Le origini e l’età antica
La Grecia. L’arte retorica (➔ oratoria) nasce in Sicilia, a Siracusa, con Corace e l’allievo Tisia (5° sec. a.C.), [...] mezzi della r. utile a persuadere e diffondere la Verità cristiana. Le basi della cristianizzazione della r. furono poste da s dire, la forma con cui comunicare il contenuto della rivelazione divina. Agostino raccomanda lo stile umile, disadorno ma ...
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Umanista tedesco (Pforzheim 1455 - Bad Liebenzell, Württemberg, 1522). Dotato di cultura poliedrica e di carattere equilibrato e più che altro disposto a una grande apertura verso le innovazioni nel campo [...] sulla cabala, da lui interpretata come teologia simbolica e rivelazione originaria trasmessa all'umanità dal primo uomo; sotto l'influenza confermare la fede cristiana attraverso la cabala, e di rintracciare temi cristiani nella tradizione ...
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Cristina Acidini
La formazione
Quando Michelangelo Buonarroti morì a Roma il 18 febbraio 1564, alla prodigiosa età di ottantanove anni, i protagonisti della politica, della religione, della cultura e [...] qualche anno di distanza dal Tondo Doni, continua a rivelare le impressioni ricevute dalla scultura antica: il patriarca Apostoli (9, 1-19), l’implacabile persecutore dei primi cristiani Saulo di Tarso viene mostrato mentre con il suo seguito si ...
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Teologo e iniziatore della Riforma in Germania (Eisleben 1483 - ivi 1546). Figlio di un minatore divenuto agiato imprenditore, studiò a Magdeburgo, Eisenach e nell'univ. di Erfurt (1501-05), laureandosi [...] per l'altro nel reciproco riconoscimento, il centro della teologia cristiana è allora la giustificazione per fede, cioè l'opera con che è l'opera di Cristo nell'uomo: mentre infatti la Legge rivela all'uomo il suo peccato e il castigo di Dio e lo ...
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Apostolo (n. Tarso in Cilicia inizio sec. 1° - m. Roma tra il 58 e il 68), massimo propagatore del messaggio cristiano nel mondo ellenistico-romano (perciò chiamato l'Apostolo). La ricostruzione della [...] Gerusalemme per portarvi le collette raccolte a favore di quei cristiani secondo un impegno precedentemente assunto (cfr. Gal. 2, sulla via di Damasco in cui P., atterrato dalla rivelazione di Dio, compare spesso disarcionato da cavallo (Caravaggio ...
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Scrittore e pensatore tedesco (Mohrungen, Prussia Orientale, 1744 - Weimar 1803). Di modeste origini, si diede una prima formazione in casa del diacono Trescho, il quale, accogliendolo come aiutante nella [...] proprio stesso sviluppo. Goethe ne ricevette, come per rivelazione, la consapevolezza che la poesia non è tanto retaggio di un'umanità sempre più vera, sintesi di illuminata moralità cristiana e di humanitas di classicistico recupero. H. insiste su ...
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rivelazione
rivelazióne s. f. [dal lat. revelatio -onis, der. di revelare «rivelare»]. – 1. L’azione o l’atto di rivelare, il fatto di rivelarsi o di venire rivelato: r. di un segreto, di una notizia riservata; fare una r., importanti r.;...
fede
féde (poet. fé) s. f. [lat. fĭdes]. – 1. a. Credenza piena e fiduciosa che procede da intima convinzione o si fonda sull’autorità altrui più che su prove positive: avere f. in Dio, nella Provvidenza, nei valori umani, nella democrazia;...