Dossologie sono dette le lodi in gloria di Cristo che, con la massima frequenza e in forme svariatissime, ricorrono in tutta la primitiva letteratura cristiana. Due brani liturgici oggi conservano un tal [...] o recitato non durante la messa, ma verso la fine delle laudi e alla compieta o "apodeipno". Più sviluppata che nel ritoromano, ha due redazioni, l'una più breve, l'altra più lunga. Il Gloria Patri, benché non faccia parte della dossologia, è ...
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È il mercoledì dopo la domenica di quinquagesima, che nel ritoromano fin dai tempi di S. Gregorio Magno (590-604) inizia il digiuno quaresimale e che perciò venne detto anche in capite ieiunii. Il nome [...] fu preso dalla funzione dell'imposizione delle ceneri che si tiene in quel giorno. In paramenti violacei (di penitenza) il sacerdote celebrante benedice delle ceneri, ottenute bruciando i resti dei rami ...
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È una formula di generica confessione di colpa. Incomincia con le parole Confiteor Deo omnipotenti, e aggiunto al nome di Dio quello della Vergine e di alcuni santi, il penitente confessa di aver peccato [...] Pio V. Nei riti orientali già in antico appare al principio della Messa una confessione di colpa da parte del celebrante; nel ritoromano ci è attestata la prima volta dall'Ordo VI (sec. X-XI). I documenti penitenziarî del sec. VIII la consigliano al ...
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Grammatica. - Si chiama apodosi la proposizione principale che segue a una subordinata condizionale: se mi stanco, mi ammalo. È termine correlativo di protasi (v.).
Religione. - Nel rito bizantino, si [...] dice del giorno in cui si fa la conclusione di una festa, cosa che il ritoromano esprime per mezzo della parola ottava. La differenza tra i due riti è che nel ritoromano l'ottava cade sempre l'ottavo giorno dopo la celebrazione di una festa, questa ...
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Nel rito bizantino, si dice della formula con cui il sacerdote manda via gli assistenti dopo l'ufficio, la liturgia o messa, o qualsiasi funzione liturgica: nella messa corrisponde all'Ite, missa est del [...] ritoromano. Ma nel rito bizantino la formula è più o meno lunga, secondo l'importanza della festa o della funzione. ...
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Nel rito bizantino, si dice di un tropario (strofe d'inno) in cui vien riassunto tutto l'argomento di una festa, e che si canta così nella liturgia o messa, come nelle ore e in fine del vespro e delle [...] laudi. Ha solo una lontana analogia con la colletta del ritoromano. ...
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Il termine ἐκκλησία, che nel greco classico denota un’assemblea politica, è usato nelle parti più recenti della versione greca dell’Antico Testamento detta dei Settanta come equivalente dei termini ebraici [...] realizzazione dei medesimi fini spirituali sotto la potestà del romano pontefice, e una realtà interiore (corpo mistico di , ed è opportuno che siano benedetti secondo il rito prescritto nei libri liturgici.
Lo sviluppo architettonico della ...
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Il nome, sua estensione e vicende. - Il nome Calabria non designò durante l'età classica, come ora avviene, la penisola che si diparte, a sud-ovest, fra il Mare Tirreno e lo Ionio, dalla maggiore penisola [...] che seppellirono i loro morti seguendo costantemente il vecchio rito inumatorio, a Torre del Mordillo così come a Torre di Isabella d'Aragona a Cosenza, la tomba di Ademaro Romano a Scalea, quella del Sangineto ad Altomonte, e pietre tombali ...
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ALESSANDRO II, papa
Cinzio Violante
Secondo il più attendibile catalogo dei pontefici di questo periodo, Anselmo, futuro A. II, era figlio di un Arderico. La sua famiglia, di Baggio, aveva il capitanato [...] il cardinale Ugo Candido tornava come legato pontificio in Spagna e, oltre a combattere la simonia, reintroduceva il ritoromano in Aragona, abolendo la particolare liturgia mozarabica. Mentre le Chiese catalana e aragonese venivano ormai a dipendere ...
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L'Italia romana delle Regiones. Regio I Latium et Campania: Roma
Francesca de Caprariis
Roma
I caratteri naturali e le fasi più antiche
Che il fato di R. fosse evidente già nella sua posizione geografica [...] Vitruvio (III, 2,5) definisce periptero sine postico, cioè la forma templare puramente romana che associava l’assialità imposta dal ritoromano (alto podio e scala frontale) con la peristasi di matrice greca, limitata alla fronte e ai lati lunghi.
Il ...
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romano1
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia r.; la repubblica r., l’impero r.; il popolo r., la popolazione r. (v. anche S.P.Q.R.); la civiltà, l’arte r.; la letteratura...
rituale
ritüale agg. e s. m. [dal lat. ritualis, der. di ritus -us «rito»]. – 1. agg. a. Che appartiene al rito, è conforme o si svolge secondo il rito religioso: preghiere, formule r.; linguaggio r.; purificazione r., ecc. Libri r., i libri...