- Dalla parola con la quale principia, comunemente si dice Credo la formula di professione della fede cristiana, stabilita dalla Chiesa. Più propriamente però si dice simbolo: termine derivato dal linguaggio [...] formula di credo più breve e più in uso, cominciando dal rito del battesimo, è il simbolo che si dice apostolico, perché l'uno ha più dell'altro. L'orientale ha di più del romano il risalto dato all'unità tanto di Dio quanto del signore Gesù Cristo ...
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La parola significa per sé stessa soltanto "raccolta di antifone"; ma con questo nome si chiama oggi nella liturgia romana quel libro, per la liturgia corale, che contiene i canti per l'officium chori. [...] Ecclesiae, 1927, p. 49 segg.).
Un antifonario del rito milanese (ambrosiano) si trova nel Museo britannico (Add. grégorien au XIXe siècle, 1856; G. M. Tommasi, Responsoriale et Antiphonarium Rom. Ecclesiae, in Opera omnia, IV, Roma 1749, pp. 1-360; ...
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. Le popolazioni che abitarono durante l'età dei metalli la penisola istriana e gli altipiani della Carsia Giulia, usarono costruire i loro villaggi sulla sommità delle alture. Questo tipo di abitato è [...] castricoli dagli abitatori delle caverne neolitiche, poiché il rito funebre dei primi è molto diverso da quello dei nell'Europa preistorica e nel periodo celtico e gallo-romano. Nei paesi tedeschi queste costruzioni vengono denominate Burgwall, ...
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I Chazari nella storia del giudaismo. - Il popolo dei Chazari (ebraico kazārīm, kūzārīm, e anche qāzār; arabo khazar) ha una notevole importanza storico-religiosa per l'adesione delle cerchie dirigenti [...] leggi e dei costumi ebraici, ma conservandosi però fedeli al rito della circoncisione, e, alcuni almeno, all'osservanza del sabato che fuggivano dal loro paese per le misure di Romano Lecapeno trovassero accoglienza presso i Chazari. Di un'altra ...
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SANTI (fr. saints; sp. santos; ted. Heilige; ingl. saints)
Nicola Turchi
Il nome deriva dal lat. sanctus, da sancio, in origine nel senso di ciò che è inviolabile in quanto protetto da una sanzione: [...] alla tomba di un morto illustre o eroe, ma è un rito di carattere collettivo che, attraverso il martire, riannoda tutta la vescovo. Soltanto ad opera di Giovanni XV, in un concilio romano del 993 si ebbe il primo esempio conosciuto di canonizzazione a ...
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ESPIATORIO L'espressione trae origine dalla traduzione (caper emissarius) che S. Gerolamo fece del vocabolo ebraico 'Azā'zel nel passo del Levitico (XVI, 8-10 e 26) relativo al "giorno dell'espiazione" [...] Targelie (v.), era detto ϕαρμακός, nel significato di "strumento magico vivente di purificazione".
Roma. - Nel mondo romano, il rito del capro espiatorio è assai meno perspicuo. L'espulsione annuale del vecchio Mamurius rivestito di pelli, battuto ...
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. La Chiesa milanese ripete il proprio nome dal grande vescovo S. Ambrogio, estendendone tuttavia il significato alle età precedenti: cosicché per "Chiesa ambrosiana" si può intendere la vita e il funzionamento [...] della messa o dell'uffizio, la differenza di dicitura occorrente nelle parti stesse. Sebbene essenzialmente romano per origine, il rito ambrosiano ha tuttavia alcune peculiari caratteristiche costituite da elementi derivati, con molta probabilità, da ...
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Divinità frigia, strettamente collegata nel mito e nel culto con la Gran madre degli dei Cibele, e divenuta, come questa, centro di un mistero di carattere e contenuto soteriologico.
La Grande madre era [...] detto, il mito, appunto in quanto cerca di spiegare il rito, è secondario di fronte a questo. Se poi esso non 900 segg., Edimburgo 1917; F. Cumont, Le religioni orientali nel paganesimo romano (trad. ital.), Bari 1913; H. Hepding, Attis, seine Mythen ...
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Divinità romana della vegetazione e dei campi, appartenente alla cerchia degli antichi di indigetes. affine e connessa nel culto con la dea Tellure, personificazione divina del terreno coltivato; come [...] , fu introdotta nel culto romano di C. una cerimonia propria del rito greco di Demetra, il sacrum nella pagina precedente).
Bibl.: Th. Birt, in Roscher, Lexikon der griech. und röm. Mythol., I, coll. 859-866; G. Wissowa, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl ...
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. Stile o maniera artificiale, dotta, raffinata, simile a quella considerata caratteristica della letteratura, specialmente della poesia, greca, che fiorì ad Alessandria sotto i Tolomei.
La poesia classica [...] il distacco dal mito, evidente è l'artificialità del simbolo; il rito è tutto, l'arte si studia di rendere la solennità col in Oenone, e a Virgilio: Virgilio che fu, in parte, un romano Teocrito, come Tennyson fu, in parte, un Virgilio redivivo.
E ...
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romano1
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia r.; la repubblica r., l’impero r.; il popolo r., la popolazione r. (v. anche S.P.Q.R.); la civiltà, l’arte r.; la letteratura...
rituale
ritüale agg. e s. m. [dal lat. ritualis, der. di ritus -us «rito»]. – 1. agg. a. Che appartiene al rito, è conforme o si svolge secondo il rito religioso: preghiere, formule r.; linguaggio r.; purificazione r., ecc. Libri r., i libri...