Nel culto, l'altare ha una posizione centrale, come mezzo per presentare le offerte alla divinità e, nella religione cristiana, come luogo destinato alla celebrazione della messa. Vero è che in una religione [...] una forma più slanciata. A questo secondo tipo si riattacca l'altare romano. La forma rotonda fu preferita per i sacrifici con libazioni e sacrificale, il cui valore non oltrepassa l'esteriorità del rito, per i cristiani è il centro di raccolta di ...
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Si è disputato se la danza sia stata originariamente profana e da questa poi sia venuta la danza sacra o se, viceversa, dalla danza sacra sia derivata la profana. Certo è che tra i primitivi - e così si [...] saltatio, in Daremberg e Saglio, Dictionn. des antiq. gr. et rom., IV, 1025-54; Kurt Latte, De saltationibus Graecorum, Giessen 1913; convincente è l'idea di chi vede in tali balli del rito iniziatico lo scopo di conferire al novizio il potere sopra ...
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. Prima della loro conversione al cristianesimo, gli Armeni adoravano parecchi dei, gli uni di origine iranica, gli altri di origine assira, e finalmente alcuni antichi eroi armeni deificati. Una tradizione [...] Armeni. Nell'epoca delle crociate e per mezzo del katholikosato di Sīs si introdussero varî usi presi dal rito gallicano o romano: uso della mitra latina, del pastorale latino, dell'anello episcopale, introduzione di una confessione dei peccati al ...
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In greco classico il termine ha valore di "inviato, rappresentante"; con lo stesso nome si designò anche il "comandante di una spedizione marittima, l'ammiraglio", l'invio di una flotta, e la flotta medesima, [...] persona; solo di fronte a Dio e a Cristo egli è responsabile (cfr. Rom., I, 16-17; I e II Cor., passim). In forza di XIV e XV. La cosa si spiega, se si ammetta che il rito eucaristico vero e proprio è qui ancora congiunto con la celebrazione dell' ...
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. Il nome di Catacombe, col quale oggi s'indicano gli antichi cimiteri cristiani sotterranei, non si adoperò anticamente con tale significato, giacché il nome che si dava ad ogni sepolcreto cristiano, [...] continuata dal suo successore Leone III; ma il popolo romano aveva già perduto l'abitudine di frequentare i cimiteri I come crede il Wilpert: nel I si praticava il rito della cremazione nel soprassuolo) dipingono gli amorini a masse sfumate ...
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TEATRO
Mario Verdone
Il t. di prosa dell'ultimo ventennio ha preso caratteristiche che ne hanno modificato sensibilmente l'aspetto, determinando anche notevoli cambiamenti nella vita e nell'assetto [...] a Via Veneto, è una satira del sedicente mondo "intelligente" romano, di coloro "che contano" nella vita moderna, nello spettacolo, Wroclaw nel 1965, è assertore di un "t. povero", come rito scarnito, dove è l'attore che irradia luce. Egli ritiene che ...
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Oriente. - La condizione della donna nell'Oriente ha variato secondo i tempi e i luoghi, ma in generale si può dire che le più antiche civiltà orientali, dotate di una salda organizzazione giuridica, assegnarono [...] le feste religiose, ovvero quando in una famiglia si celebrava un rito di nozze, o vi era un funerale, le donne potevano imparavano a suonare la cetra, a cantare, a danzare. L'uomo romano non si rassegnava come il greco ad avere per compagna una donna ...
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In seguito alla invasione tedesca, il paese fu mantenuto sotto il regime di occupazione militare dal maggio 1940 al settembre 1944. Tuttavia i territori di Eupen, Malmédy e Moresnet furono incorporati [...] e che, messi in rapporto con la diffusione del rito incineratorio per i morti, e con la toponomastica di segg.; 1947, p. 79 segg.
Archeologia romana. - Carte Archéol. de la Belgique Rom., 1941, a 1: 320.000. J. Breuer, Le strade romane nel Belgio, ...
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Nell'antichità greco-romana. - Gli attori del teatro greco non furono mai in numero superiore a tre. L'introduzione del primo attore viene dalla tradizione attribuita a Tespi: con questa introduzione il [...] . Anche le comparse furono in massima molto più numerose nel teatro romano, come fu in massima assai più spettacolosa che nel teatro greco la alla liturgia, come un cauto e rigido ornamento del rito, i brevi dialoghi in cui esso s'effonde sono ...
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VATICANO, Stato della Città del
Claudio Ceresa
Claudio Celli
Paolo Liverani
Giovanni Morello
Massimo Stoppa
Sabino Maffeo S.J.
(XXXIV, p. 1032; App. II, II, p. 1091; III, II, p. 1073)
La popolazione [...] e gli altri fedeli, qualunque sia il loro rito e il loro grado gerarchico, sia personalmente sia Mielsch, H. von Hesberg, Die heidnische Nekropole unter St. Peter in Rom. Die Mausoleen A-D, in Atti della Pontificia Accademia Romana di Archeologia. ...
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romano1
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia r.; la repubblica r., l’impero r.; il popolo r., la popolazione r. (v. anche S.P.Q.R.); la civiltà, l’arte r.; la letteratura...
rituale
ritüale agg. e s. m. [dal lat. ritualis, der. di ritus -us «rito»]. – 1. agg. a. Che appartiene al rito, è conforme o si svolge secondo il rito religioso: preghiere, formule r.; linguaggio r.; purificazione r., ecc. Libri r., i libri...