talea Nella terminologia musicale, schema ritmico predeterminato che nel mottetto isoritmico dell’Ars nova francese venne applicato alla melodia gregoriana del tenor (detta color). ...
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swing Elemento fondamentale e caratteristico della musica jazz, definibile come un impulso ritmico prodotto da fattori di varia natura, tra i quali soprattutto l’accentuazione sui tempi deboli della misura [...] stile jazzistico sviluppatosi tra il 1930 e il 1945, caratterizzato dall’adozione di un repertorio più melodico e dalla regolare scansione ritmica in quattro quarti, e affermatosi grazie al vasto successo popolare di alcune grandi orchestre (➔ jazz). ...
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scat Forma jazzistica di canto, intonato su sillabe prive di senso, scelte solo per gusto ritmico e fonico. Già in uso nella musica popolare, fu introdotto nel jazz da L. Armstrong e fu usato sia nell’improvvisazione [...] sia in vere e proprie composizioni (per es., Ool-Ya-Koo di D. Gillespie) ...
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solfeggio Sistema di lettura musicale consistente nel declamare i nomi delle note, il loro significato ritmico e melodico; in particolare, con riferimento ai due momenti in cui si divide l’esercizio, s. [...] parlato, dove ci si limita a denominare la nota e darne la durata; s. cantato, dove si aggiunge anche l’intonazione. Alla parola o al canto si accompagna talvolta anche un movimento della mano che marca ...
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In senso proprio, modo di locomozione, soprattutto dell’uomo, che differisce dalla corsa (nella quale si ha, nel ritmico movimento delle gambe, un attimo di sospensione in aria di tutto il corpo) ed è [...] appoggio del suolo), distinguendosene solitamente per una maggiore regolarità del passo (passo di m.), che è spesso mosso ritmicamente da più persone procedenti di conserva. Nel linguaggio militare, l’ordinato movimento di truppe, di reparti militari ...
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Tecnica compositiva del 14°-15° sec. (usata in particolare da G. de Machaut) consistente nell’adozione di un modulo ritmico (detto talea) ripetuto per tutta la durata di una composizione polifonica (solitamente [...] il mottetto), al quale la melodia (color) doveva adattarsi. Inizialmente questa tecnica fu adottata per il tenor, ma in seguito fu progressivamente estesa alle altre voci. Alcuni compositori contemporanei ...
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In musica, l’inserimento nel canto fondamentale di una voce che entra e si scandisce non nei tempi forti della misura ma nei deboli, con effetto di contrasto ritmico con le altre voci. ...
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Chitarrista statunitense (Dallas 1916 - New York 1942); giovanissimo suonò in varie orchestre finché nel 1939 entrò nel complesso di B. Goodman: si affermò allora come il miglior chitarrista di jazz, e [...] con la sua concezione melodica e il particolare gusto ritmico influenzò lo stile bop. Grazie a lui la chitarra elettrica è entrata a far parte degli strumenti usuali del jazz. ...
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Musicista (Monaco di Baviera 1895 - ivi 1982). Studiò all'accademia musicale di Monaco e si perfezionò con H. Kaminski. A Monaco ha insegnato nella Günther-Schule e nella Hochschule für Musik. Compositore [...] fra i più noti della sua generazione, ha sviluppato un linguaggio fortemente ritmico, massiccio, rifuggente da complicazioni armonistiche e contrappuntistiche. È autore di lavori teatrali, orchestrali, vocali-orchestrali, da camera. Particolare ...
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Stile di musica elettronica nato negli USA, nelle discoteche della periferia di Detroit, nella prima metà degli anni 1980 e diffusosi poi in Europa. È caratterizzato dal trattamento digitale dei suoni [...] (elettronici o naturali), dalla predominanza delle percussioni e dalla ripetizione ossessiva (loops) di scarne figure ritmico-armoniche (patterns). ...
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ritmico
rìtmico agg. [dal lat. rhythmĭcus, gr. ῥυϑμικός, der. di ῥυϑμός «ritmo»] (pl. m. -ci). – 1. a. Che si svolge nel tempo secondo un ritmo, cioè secondo un certo ordine e una certa frequenza delle sue singole forme: suoni r., movimenti...
ritmica
rìtmica s. f. [femm. sostantivato dell’agg. ritmico; cfr. gli usi sostantivati già in gr. (ῥυϑμική, sottint. τέχνη) e nel lat. tardo (rhythmĭca o rhythmĭce, sottint. ars)]. – 1. In musica, la parte della teoria che studia le relazioni...