Pittore, grafico e regista statunitense (Pittsburgh 1928 - New York 1987). Personalità ossessiva ed eccentrica, fu tra i più significativi esponenti della pop art imponendosi, anche come personaggio, nella [...] commerciali e alle immagini tratte dai mass media che elaborò in serie, portando alle estreme conseguenze il principio della riproducibilità dell'opera d'arte e dell'arte come prodotto commerciale (Campbell's soup, ritratti di Marilyn Monroe, ecc ...
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Benjamin, Walter
Daniele Dottorini
Filosofo, saggista e critico letterario tedesco, di famiglia ebrea, nato a Berlino il 15 luglio 1892 e morto a Port Bou (Catalogna) il 26 settembre 1940. Nell'ambito [...] technischen Reproduzierbarkeit (1936; trad. it. 1966), lucida analisi del luogo e del ruolo dell'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica; e le drammatiche tesi Über den Begriff der Geschichte (1942; trad. it. 1962) in cui lo scoppio della ...
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L'immagine del corpo nei nuovi media
Antonio Costa
Roy Menarini
Fra il 19° e il 20° secolo, l'avvento e la diffusione di nuove forme di comunicazione, soprattutto visiva, quali la fotografia, il cinema, [...] sapere delle scienze naturali e umane e, spesso, accelerata dagli effetti dei nuovi media riproduttivi.
Per ogni forma di riproducibilità tecnica del visibile (e quindi anche per la fotografia e per la televisione) può valere quanto W. Benjamin (1936 ...
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Vertov, Dziga
Pietro Montani
Nome d'arte di Denis Arkadevič Kaufman, regista e teorico del cinema, di famiglia ebrea, nato a Białystok (od. Polonia) il 2 gennaio 1896 e morto a Mosca il 12 febbraio [...] effettivo del potere trae autorità dal libero convenire di una pluralità di soggetti attivi. Ne consegue inoltre che solo la riproducibilità tecnica può davvero garantire l'apertura e l'esercizio di un tale spazio pubblico e plurale.V., costretto ad ...
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Autore
Giorgio De Vincenti
Concetto generale, non specifico del cinema, che nel campo dell'estetica individua il soggetto dell'operazione artistica. Su questo concetto si focalizzano alcune delle principali [...] l'opera d'arte, possibilità che ha trovato prima nella fotografia e poi nel cinema un'accelerazione decisiva.
Con la riproducibilità tecnica entra in crisi il "valore unico dell'opera d'arte autentica" (trad. it. 1966, p. 26), fondato sulla sua ...
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Animazione, Cinema di
Gianni Rondolino
Da un punto di vista tecnico il cinema di a. si differenzia da quello fotografico, o 'dal vero', per il fatto che l'effetto del movimento è ottenuto attraverso [...] decenni ‒ dalla fine del 19° sec. a oggi ‒ al di fuori del campo della riproducibilità del movimento reale, entro i confini di una riproducibilità statica puramente fotografica, o addirittura fuori da questi confini, nell'ambito della creazione di ...
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Film
Giorgio Tinazzi
Una fotografia degli anni Venti ritrae il regista Sergej M. Ejzenštejn mentre guarda controluce ‒ presumibilmente davanti a una moviola ‒ una pellicola, con delle forbici in mano. [...] mutamento è profondo, perché l'estensione incide nel momento della produzione, ogni f. è nato per la riproduzione: "la riproducibilità tecnica del prodotto non è, come nel caso delle opere letterarie o dei dipinti, una condizione di origine esterna ...
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Entr'acte
Dominique Païni
(Francia 1924, bianco e nero, 16m a 18 fps); regia: René Clair; produzione: Rolf de Maré per Les Ballets Suédois; soggetto: Francis Picabia; sceneggiatura: René Clair; fotografia: [...] e allucinatorie del cinema d'avanguardia e dagli effetti di velocità e ubiquità prodotti dall'automobile e dalla riproducibilità dei suoni e delle immagini.
Picabia recuperò e modificò il progetto, scritto da Blaise Cendrars su richiesta dell ...
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Cinema
Luigi Chiarini
di Luigi Chiarini
Cinema
sommario: 1. Il cinema come industria culturale. 2. Il film come fatto artistico: polemiche e discussioni. □ Bibliografia.
1. Il cinema come industria [...] copie, simultaneamente e collettivamente fruibili, perché proiettate a più spettatori, gode di quella condizione di ‛riproducibilità tecnica' della quale W. Benjamin ha magistralmente indicato gli effetti nella modificazione del rapporto tradizionale ...
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Who Framed Roger Rabbit
Andrea Meneghelli
(USA 1988, Chi ha incastrato Roger Rabbit, colore, 96m); regia: Robert Zemeckis; produzione: Touchstone/Amblin/Silver Screen; soggetto: dal romanzo Who Censored [...] alcuni personaggi siano di carne e altri disegnati, tutto si apparenta in un unico destino ontologico, quello della riproducibilità ad libitum. Se i cartoni sono inseriti nelle riprese 'dal vivo', è altrettanto esatto affermare il contrario: con ...
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riproducibilita
riproducibilità s. f. [der. di riproducibile]. – La condizione, la caratteristica di essere riproducibile: r. di un disegno, di una grafica; r. di un bene e r. di un fattore produttivo, in economia, come elemento determinante...
contropassistico
agg. Che va all’indietro, nella direzione contraria. ◆ L’analisi del «Domenicale», per quanto non sfugga completamente allo stesso male che denuncia (quante volte si è parlato di «morte della terza pagina»?), solleva un tema...