Poeta francese (Castello della Turmelière, presso Liré, 1522 - Parigi 1560). Con P. de Ronsard e J.-A. de Baïf costituì nel Collège de Coqueret il primo nucleo della "Pléiade", e per la riforma classicistica, [...] , ispirato alle idee del Rinascimento italiano, e plagio, in buona parte, del Dialogo delle lingue di Sperone Speroni. Con le rime amorose L'Olive (1549) stabilì la fortuna del sonetto in Francia. Dopo Vers lyriques (odi), fu al seguito del cardinale ...
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CAMPANA DEGLI SPADINSACCHI, Giacinto
Claudio Mutini
Ultimo rappresentante delle due nobili famiglie reggiane, nacque a Reggio Emilia intorno al 1550. Scarsissime notizie si hanno sulla sua vita, che [...] sua indole di imitatore. Sembra che un primo nucleo di rime possa senz'altro ascriversi all'imitazione del Tasso, soprattutto delle Torrismondo.
Di un altro importante influsso sembrano risentire le rime del C., quello del Marino e, in genere, della ...
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GAMBINO, Carlo Felice
Lucinda Spera
Nacque a Catania nel 1724 da una famiglia di umili origini. Avviato agli studi di giurisprudenza, conseguì la laurea nel 1747 presso l'Università della propria città. [...] allegre brigate, il G. durante le adunanze improvvisava rime in dialetto, prendendo quasi sempre bonariamente spunto dagli Meli. Nonostante avesse ottenuto una certa notorietà, lasciò le sue rime inedite. Soltanto nel 1816 vide la luce a Catania, per ...
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BONAIUTO, Bernardo
Luciano Marziano
Nacque a Trapani il 24 sett. 1714 da Nicolò. Compiuti gli studi si trasferì, insieme con il padre, a Palermo dove fu segretario di alcuni nobili, fra i quali Antonio [...] in Palermo di Eustachio duca di Viefuille (Palermo 1753): una condizione, confessa il B. (nel capitolo IX, p. 43 delle sue Rime giocose), che se non lo rende lieto lo lascia contento. Fu membro di varie accademie sia palermitane, come quelle del Buon ...
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La terza rima è il metro della Divina Commedia. Se ne attribuisce concordemente l’invenzione a ➔ Dante, perciò è anche detta terzina dantesca. Con l’➔ottava rima, è il metro narrativo principe della tradizione [...] , è la variazione libera del metro (i versi sono di misura variabile, anche se prossima a quella endecasillabica, e alle rime vere e proprie si alternano, in schemi che ricordano quello della terza rima, le assonanze) attuata nelle Ceneri di Gramsci ...
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CASTELLANI, Tommaso
Claudio Mutini
Nacque da nobile, famiglia bolognese in data imprecisata, ma sicuramente collocabile nell'ultimo quarto del sec. XV. Non possediamo notizie circa i suoi studi, ma [...] che la sezione più interessante di tale attività, ed anche quella cui l'autore annetteva la maggiore importanza, sia costituita dalle rime in volgare.
Ben presto il C. dovette offrire i primi saggi della sua abilità di rimatore meritando la stima dei ...
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BUZZACARINI, Antonio
Lovanio Rossi
Nacque a Padova verso la metà del sec. XVI (l'anno di nascita 1578, dato dal Vedova, non sembra certo, né risulta in alcun modo dalle prove di nobiltà che il B. presentò [...] Cinzio. Maggiori sono gli influssi, con un che di popolareggiante, della favola pastorale; i versi hanno metri variati, rime, rime al mezzo ed assonanze. Seguono la tragedia i quattro intermezzi La gelosia di Giunone, che svolgono non senza qualche ...
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ARSOCHI, Francesco
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Nacque a Siena un po, prima della metà del XV secolo da nobile famiglia del Monte dei Grandi. Della sua vita abbiamo scarse notizie. Non risulta che abbia partecipato alla vita [...] di notevole esperienza e buon conoscitore della tradizione poetica volgare, l'A. compose, oltre ad alcune Rime non pervenuteci, anche alcune elaboratissime ecloghe in versi sdruccioli, precedendo, in questa particolare invenzione metrica, il ...
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Scienziato e letterato (Bologna 1674 - ivi 1739); fratello di Gabriele; d'ingegno vivo e versatile, studiò filosofia e lettere, poi legge, infine si diede alla matematica e all'astronomia. Dal 1699 lettore [...] il trasporto della Specola dal palazzo Marsili sulla torre dell'edificio universitario, dove ancora si trova. Come letterato, lasciò rime d'amore, sacre, d'occasione, lontane così dal gusto secentistico come da quello arcadico: è considerato capo del ...
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Letterato (Modena 1505 circa - Chiavenna 1571). Lettore di diritto a Modena dal 1532, fu nel 1560 processato e condannato in contumacia dall'Inquisizione, forse anche per effetto delle accuse di eresia [...] la traduzione e il commento della Poetica di Aristotele (1570), la sua opera più importante. Ricordiamo inoltre il commento alle Rime del Petrarca, la Sposizione a XXIX canti dell'Inferno dantesco e la Giunta fatta al Ragionamento degli articoli e de ...
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rima1
rima1 s. f. [prob. lat. rhythmus «ritmo»]. – 1. L’identità di suono nella terminazione di due parole, dalla vocale tonica in poi, che si sente soprattutto quando le due parole sono a poca distanza l’una dall’altra nel discorso, e in...
sestina
s. f. [dim. di sesto1, sostantivato al femm.]. – 1. a. Forma particolare della canzone, come composizione poetica, formata nel suo schema tipico di sei stanze di sei endecasillabi ciascuna, con un congedo di tre endecasillabi; ogni...