Rimatore (Firenze 1390 - ivi 1444). Fu notaio dal 1409 al 1422; politicamente si destreggiò fra i Medici e gli Albizzi. Scambiò sonetti col Burchiello e con Domenico da Prato. Con altri buontemponi giocò [...] una famosa burla a Bianco Alfani; la beffa diede origine a una novella diffusissima nel Quattrocento. Le sue rime (non tutte certamente sue) sono in appendice alle Prose e rime dei due Bonaccorsi da Montemagno, edite da G. B. Casotti (1718). ...
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Poeta francese (n. Parigi 1610 - m. 1659). Scrisse alcune opere per il teatro, tra cui la tragicommedia L'Hospital des fous (1635) e le commedie: Le Jaloux sans sujet (1635); Céline ou les frères rivaux [...] (1637); Les illustres fous (1653). Le sue rime sono raccolte nelle Oeuvres poétiques (1651). Sospettato autore della Milliade, violenta satira in mille versi contro il Richelieu, apparsa nel 1636, fu rinchiuso con altri nella Bastiglia. ...
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GHIRON, Ugo
Scrittore, nato a Roma il 24 agosto 1876. Studiò a Roma e poi a Pisa, dove seguì gli studî giuridici.
Solo nel 1908 pubblicò a Firenze un primo volume di versi, Vita, al quale seguirono parecchi [...] altri (Le rime della notte, 1913; Le visioni di Atropos, tq20; Gli aquilotti e le rondini, 1923; Tristezze, 1925): il meglio di essi in Poesie (Palermo 1932), volume che però non comprende gli epigrammi guerreschi Le vespe e gli eroi (Bologna 1916) ...
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AMANIO, Nicolò
Anna Buiatti
Nato a Crema, forse nel 1468 o 1469, da famiglia di origine bergamasca, divenne dottore in legge e ricoprì cariche pubbliche nella città di Cremona ottenendone, nel 1520, [...] di lui nelle sue Novelle con ammirazione e lo presenta tra i frequentatori della casa Sforza Bentivoglio; le sue rime, soprattutto amorose, composte secondo i moduli del petrarchismo dominante, compaiono in numerose raccolte del '500; il suo nome è ...
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Letterato (Padova 1496 - la Paneretta, villa tra Siena e Firenze, 1576), detto Giustinopolitano dal paese di origine paterna (Capodistria). Fu cortigiano di Massimiliano I, del duca di Ferrara, del marchese [...] del Vasto, di Ferrante Gonzaga, del duca di Urbino. Pubblicò Egloghe (1550), Rime diverse (1551), due trattati (Il duello, 1550; Il gentiluomo, 1571). Scrisse anche sulla lingua, in difesa della tesi di G. C. Trissino (Battaglie in difesa dell' ...
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MALATESTA (Bastiani, de' Bastiani), Giuseppe
Giuseppe Gullino
Nacque a L'Aquila, attorno al 1545, da Sebastiano (donde forse deriva l'uso prevalente della forma patronimica Bastiani nelle edizioni delle [...] citate): Funebri poesie di alcuni pellegrini ingegni dedicate al sepolcro dell'ill.mo conte Lelio Avvogadro, Brescia 1576, pp. 7 s.; Rime e versi in lode di d. Giovanna Castriota Carrafa duchessa di Nocera, Vico Equense 1585, p. 71. Opere mss.: Arch ...
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Componimento poetico popolare e semipopolare veneto, per canto e danza, ristretto normalmente a due soli distici, originato dallo strambotto e affine alla villanella, già documentato nel 1486; la musica [...] è a 3 o 4 voci, su ritmo di danza; con varia disposizione delle rime si ritrova anche in Romagna (dove è chiamata anche romanella). V. è anche un tipo di canto popolare, tradizionale del Friuli. ...
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FILIPPI, Marco
Rosario Contarino
Poeta di origine calabrese, nacque intorno al 1520, come si desume da riferimenti interni della sua opera, presumibilmente a Scigliano (ora in provincia di Cosenza).
Alla [...] 'Ariosto, secondo i desideri che il F. esprime nella lettera a G. G. Fardella del 10 dic. 1562 (premessa alle Rime spirituali), avrebbero dovuto vedere la luce il Dialogo di Androgeno padrone e Ocrane cavallo, una "vita di David, con un raccoglimento ...
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Scrittore veneziano della prima metà del secolo XVI, prelato della corte di Roma e canonico di Ceneda, ebbe amicizia con P. Bembo, con G. Della Casa e con P. Aretino.
L'opera sua principale apparve in [...] Roma nel 1545, presso Antonio Blado, col titolo: Rime e prose volgari. Le rime lo fanno annoverare fra la turba dei petrarchisti della sua età. Fra le prose si notano sei novelle molto licenziose e senza grande novità d'invenzione e abilità di ...
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Lirici del Settecento - Introduzione
Mario Fubini
Due poeti che il lettore cercherà invano in questo volume vanno considerati quasi i poli della nostra raccolta: Metastasio e Parini. Ne son rimasti [...] ) «parve piuttosto incontrarli in se medesimo che produrli», e l'esperienza della letteratura arcadica ad altro non gli servì che a trarne rime e versi senza numero, quali gli richiedeva la società fra cui viveva e che erano per lui un mezzo di farsi ...
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rima1
rima1 s. f. [prob. lat. rhythmus «ritmo»]. – 1. L’identità di suono nella terminazione di due parole, dalla vocale tonica in poi, che si sente soprattutto quando le due parole sono a poca distanza l’una dall’altra nel discorso, e in...
sestina
s. f. [dim. di sesto1, sostantivato al femm.]. – 1. a. Forma particolare della canzone, come composizione poetica, formata nel suo schema tipico di sei stanze di sei endecasillabi ciascuna, con un congedo di tre endecasillabi; ogni...