dente
Beatrice Guidi
Ricorre frequentemente nella Commedia, due volte nel Convivio, una volta nelle Rime e una nel Fiore. In senso proprio, in Cv I VII 9 la natura particulare è obediente a la universale, [...] s'intendono le possibilità intellettuali e morali di assimilare e gustare il ‛ cibo ' offerto.
In senso metaforico il termine ricorre in Rime CIII 32 ogni senso / co li denti d'Amor già mi manduca; la metafora torna con più forte rilievo in Pg VII ...
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sezzaio
" Sezzo ", " ultimo ". In Pd XVIII 93 ‛ Qui iudicatis terram ', fur sezzai, e in Rime LXVII 6 raccoglier l'aire del sezza' sospiro (cfr. da sezzo, in If VII 130 e Pg XXV 139). ...
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aspresse
Sostantivo francese, " asprezza " (grafia comune asprece), vocabolo ricorrente nel ‛ descort ' attribuito a D. (Rime dubbie V 28 e tant d'aspresse que, ma foi, est fors). Il Moore legge Aitan [...] col aspis ...
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piacere (sost.; piacire)
Ugo Vignuzzi
Sostantivo attestato in tutto il D. canonico, nel Fiore e nel Detto, ma che si trova impiegato con particolare frequenza nelle opere in poesia, soprattutto nelle [...] membra rende uno piacere non so di che armonia mirabile (con un rinvio, oltre che a s. Tommaso, a Cic. Off. I XXVIII 98), o come Rime dubbie XVIII 1 La gran virtù d'Amore e 'l bel piacire / che nel mio cor di voi, mia donna, è nato (in cui " piacere ...
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fortuna
Federigo Tollemache
Voce frequente nelle opere volgari (2 occorrenze nella Vita Nuova, 3 nelle Rime, 7 nel Convivio, 10 nell'Inferno, 3 nel Purgatorio, 5 nel Paradiso, 7 nel Fiore, 2 nel Detto), [...] XXXII 116 ond'el [il carro] piegò come nave in fortuna; e v. oltre per la rima equivoca di Detto 114.
Andrebbe ricordato un passo di Rime dubbie VIII 11 Né quella ch'a veder lo sol si gira, / e 'l non mutato amor mutata serba, / ebbe quant'io già mai ...
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Di donne io vidi una gentile schiera
Marco Pecoraro
Questo sonetto, compreso dai più recenti editori fra le rime del tempo della Vita Nuova (ediz. Barbi-Maggini, Rime 263-264, n. LXIX), è conservato [...] in dubbio - e alla fine negata - dal Lamma (Studi sul Canzoniere di Dante, cit.). Egli, infatti, ascrisse il sonetto fra le rime di assai incerta testimonianza sia per il motivo che esso compare solo in un codice in cui talune poesie assegnate all ...
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pulcro
Latinismo, che si trova in rima (con sepulcro e appulcro: sono le uniche rime in -ulcro della Commedia) in If VII 58 Mal dare e mal tener lo mondo pulcro / ha tolto loro, li ha privati del mondo [...] " bello " per antonomasia, il cielo, " nel quale - per il Boccaccio - è ogni bellezza "; quindi, per estensione, della " vita eterna " (Buti) ...
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lepre (lievre)
È usato due volte: nella descrizione di una scena di caccia, in Rime LXI 2 Sonar bracchetti, e cacciatori aizzare, / lepri levare, ed isgridar le genti; e nella comparazione di If XXIII [...] 18 ei [i diavoli] ne verranno dietro più crudeli / che 'l cane a quella lievre ch'elli acceffa (lievre, possibile francesismo, comune in antico) ...
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sfolgorare
Nel senso proprio di " mandare una viva luce ", " brillare ", nel contesto metaforico di Rime CXVI 66 qui vivo e morto... mi palpi, / merzé del fiero lume / che sfolgorando fa via a la morte: [...] il poeta allude alla " luce sfolgorante " degli " occhi crudeli [della donna] che segna la via verso la morte " (Barbi-Pernicone) ...
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ditratto
Si registra una sola volta, col probabile significato di " ricavato " (Contini), " tratto ", in Rime dubbie XII 14 la sentenzia nostra / ditratta del piacer di costei forte. Qualche edizione [...] ha dittata. Il Pézard (ad l., p. 251) propone di considerare l'aggettivo, riferito non a sentenzia ma al Misera! tu (cioè l'anima, v. 12), un francesismo (détraite, " torturata "), e intende: " la sentence ...
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rima1
rima1 s. f. [prob. lat. rhythmus «ritmo»]. – 1. L’identità di suono nella terminazione di due parole, dalla vocale tonica in poi, che si sente soprattutto quando le due parole sono a poca distanza l’una dall’altra nel discorso, e in...
sestina
s. f. [dim. di sesto1, sostantivato al femm.]. – 1. a. Forma particolare della canzone, come composizione poetica, formata nel suo schema tipico di sei stanze di sei endecasillabi ciascuna, con un congedo di tre endecasillabi; ogni...