ritemersi
Con il prefisso di valore intensivo, per " aver vergogna ", " aver ritegno ", in Rime CIII 24 perché non ti ritemi / sì di rodermi il core a scorza a scorza...?, come ‛ temere ' (v.) di If [...] XIX 56 ...
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adornatrice
. Solo in Cv IV XXVI 2 ( nel commento della canzone Le dolci rime 127 e sua persona adorna di bieltate), in senso proprio: la nobile natura... adornatrice de la sua persona si mostra. ...
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moi
Pronome personale francese, obliquo, " me ": è nel discordo di dubbia attribuzione dantesca: Rime dubbie V 9 je li sper anc, e pas de moi non cure, e 20 Fort me desplait pour moi. ...
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abete
Nella similitudine relativa all'albero dei golosi (Pg XXII 133); anche in Rime C 44, in elenco di essenze sempreverdi (se non se in lauro, in pino o in abete). ...
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neque
Congiunzione negativa latina che compare solo nella lirica trilingue Aï faux ris (Rime dubbie V), al v. 32 Bien set Amours, se je non ai socors, / che per lei dolorosa morte faccio / neque plus [...] vitam, sperando, conservo ...
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secondo
Alessandro Niccoli
Il vocabolo, presente in tutte le opere meno che nelle Rime, conserva nella larga maggioranza degli esempi il suo valore di numerale ordinale e perciò è riferito a persona [...] verso col valore di " stanza "), delle canzoni Voi che 'ntendendo (Cv II XV 2), Amor che ne la mente (III XII 6) e Le dolci rime (IV II 1, terza occorrenza; VII 15). Invece, il verso ch'è lo secondo di questa parte e lo terzo de la canzone (II VII 2 ...
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tortire
Significa " deviare ", " procedere per una strada sbagliata ". Nel commento a Le dolci rime D. contrappone a chi per lo diritto cammino si va là dove intende, colui che lo cammino... erra, e [...] tortisce per li pruni e per le ruine, e a la parte dove dee non va (Cv IV VII 7): " si aggira tortamente, fuori della retta direzione ", commentano Busnelli-Vandelli. Il verbo deriva dall'aggettivo ‛ torto ...
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rinonciare
Maurizio Dardano
Latinismo (non raro nell'italiano antico) che appare soltanto in Rime dubbie XXVII 4 secondo ch'Amor dentro mi rinoncia; secondo il Contini " la rima di rinoncia... non è [...] fiorentina, che per sé non sarebbe argomento decisivo; rinunziare stesso, come latinismo per ‛ riferire ', è prosastico e non dantesco ". Nel D. latino non si ha renuncio (-tio), ma nuntio (cfr.Mn III ...
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scioperare
Federigo Tollemache
Ricorre in uno dei sonetti della tenzone con Forese Donati: Rime LXXV 13 e fa [l'arte del v. 9, cioè il furto] sì a tempo, che tema di carte / non hai, che ti bisogni [...] scioperare, ove il senso è fortemente ironico: " Piantar lì le tue occupazioni (quali altre faccende se non il mangiare e il rubare?) e prendere il volo " (Barbi-Maggini) ...
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de
Gianluigi Toja
. Preposizione francese. Ricorre quattro volte nel ‛ descort ' attribuito a D. (Rime Dubbie V), ai vv. 9 (je li sper anc, e pas de moi non cure), 25 (a penser d'autre, que d'amour [...] lesset) e 28 (e tant d'aspresse que, ma foi, est fors), nei primi due casi in costrutto verbale, nel terzo e nel quarto come segnacaso del genitivo ...
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rima1
rima1 s. f. [prob. lat. rhythmus «ritmo»]. – 1. L’identità di suono nella terminazione di due parole, dalla vocale tonica in poi, che si sente soprattutto quando le due parole sono a poca distanza l’una dall’altra nel discorso, e in...
sestina
s. f. [dim. di sesto1, sostantivato al femm.]. – 1. a. Forma particolare della canzone, come composizione poetica, formata nel suo schema tipico di sei stanze di sei endecasillabi ciascuna, con un congedo di tre endecasillabi; ogni...