Ben ti faranno il nodo Salamone
Eugenio Chiarini
. Questo terzo sonetto della tenzone D.-Forese (Rime LXXV) sorvola sull'accusa lanciata da Forese agli Alighieri padre e figlio (al padre, probabilmente [...] aspetto tra d'indovinello e di trobar clus ". E ancora: " La minaccia incombente acquista una concretezza fisica nell'incalzare delle rime alternate: in rima è San Simone, il carcere, e l'andarne, la dolorosa, e con feroce gioia enunciata, necessità ...
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Di ciò che stato sei dimandatore
Mario Pazzaglia
Sonetto di risposta per le rime (abba, abba; cdc, cdc) di Dante da Maiano al primo della Vita Nuova. Al Maianese il sogno di D. appare una sorta di delirio, [...] danteschi, Padova 1959); B. Nardi, L'amore e i medici medievali (ora in Saggi e note di critica dantesca, Milano-Napoli 1966); Barbi-Maggini, Rime 28 ss.; Dante's Lyric Poetry, a c. di K. Foster e P. Boyde, Oxford 1967, II 29-31; Dante da Maiano ...
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acconcio
Freya Anceschi
. L'aggettivo ricorre nel senso di " acconciato ", " adorno ", in Rime dubbie XXVII 5 perché venisti così acconcia / lo dì ch'i' ebbi quel colpo mortale ; in Cv IV XX 7 Dio solo [...] porge questa grazia a l'anima di quelli cui vede stare perfettamente ne la sua persona, acconcio e disposto a questo divino atto ricevere, vale " idoneo ", " naturalmente e spiritualmente preparato " (cfr. ...
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poggio
Antonio Lanci
Ricorre nel senso di " altura " (collina o monte), in Rime CI 24 dal suo lume non mi può far ombra / poggio né muro mai né fronda verde; If XXVI 25 'l villan ch'al poggio si riposa; [...] Pg III 14 diedi 'l viso mio incontr' al poggio / che 'nverso 'l ciel più alto si dislaga, la " montagna " del Purgatorio, più alta di ogni altra, cui si allude anche in IV 48 e 86, VI 51, XIII 5 ...
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rifare
Alessandro Niccoli
È vocabolo esclusivo del linguaggio poetico, con due occorrenze nelle Rime (una in un sonetto ‛ comico '); tutte le altre nella Commedia.
Nella maggioranza dei casi, è usato [...] canta / ... in fame e 'n sete qui si rifà santa; e così Rime CVI 84, Pd XX 5. Non riflessivo in Pd IV 48 e XXVI 89. Casini-Barbi).
‛ Rifarsi ' compare anche in un esempio delle Rime, nel secondo dei sonetti diretti da D. a Forese nella tenzone ...
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sicuranza
Alessandro Niccoli
È gallicismo, ricalcato sul provenzale seguransa, " garanzia ", presente in Rime LVII 3 Madonna, quel signor che voi portate / ne gli occhi... / mi dona sicuranza / che [...] voi sarete amica di pietate, a sottolineare il motivo psicologico della speranza che costituisce il nucleo della lirica.
Il vocabolo torna nel passo del Convivio in cui la condizione di sicurezza garantita ...
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addivenire (addovenire, già in uso nella lingua del Duecento; addovien ricorre in Rime LXXIII 10, accanto ad addivene in rima: Cv II Voi che 'ntendendo 56. Cfr. anche addivegna, in Vn XXV 3)
Giovanni [...] Aquilecchia
Il verbo ricorre nove volte nell'opera di D. (mai nel Fiore e nel Detto). Il significato prevalente è quello di " avvenire ", " accadere ", " succedere "; solo in un caso il verbo significa ...
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furto
Lucia Onder
Per " l'atto del rubare, del sottrarre qualcosa ", in Rime LXXXIII 53 come al furto il ladro, / così vanno a pigliar villan diletto; Cv I XII 10 e IV XI 7. In If XXV 29 è comunemente [...] accettata la lezione non va co' suoi fratei per un cammino, / per lo furto che frodolente fece / del grande armento ch'elli ebbe a vicino, invece della variante esplicativa lo furar (v. FURARE).
Per estensione ...
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cocere
Andrea Mariani
. Il verbo appare undici volte nell'opera dantesca (due nelle Rime, una nel Purgatorio e ben otto nell'Inferno), e può essere interessante notare che in sei occorrenze compare [...] nel terzo cerchio, de la piova / etterna, maladetta, fredda e greve, vv. 7-8) o dall'ira, dalla rabbia, e così via. In Rime LVIII 8 l'uso traslato di cocente è più manifesto: il termine, usato ormai come aggettivo, ha perso la sua caratteristica di ...
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beneficio (benefizio)
Lucia Onder
Nel significato comune il sostantivo è adoperato in Rime CVI 117 e se pur [l'avaro] vene quand'ell'è [la virtù] partita, / tanto par che li 'ncresca / come ciò possa [...] dar, sì che non esca dal beneficio loda, " cosicché la sua beneficenza non genera merito " (Contini); e frequentemente nel Convivio: I I 9 misericordia è madre di beneficio, VIII 3 dare a uno e giovare ...
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rima1
rima1 s. f. [prob. lat. rhythmus «ritmo»]. – 1. L’identità di suono nella terminazione di due parole, dalla vocale tonica in poi, che si sente soprattutto quando le due parole sono a poca distanza l’una dall’altra nel discorso, e in...
sestina
s. f. [dim. di sesto1, sostantivato al femm.]. – 1. a. Forma particolare della canzone, come composizione poetica, formata nel suo schema tipico di sei stanze di sei endecasillabi ciascuna, con un congedo di tre endecasillabi; ogni...