poco
Antonietta Bufano
È vocabolo di largo uso, sia come aggettivo che come avverbio; le uniche forme alterate sono po[chett]uzza, di Rime dubbie VI 8, e pocolino (avverbio), di Rime CXIV 7. Va subito [...] mi valse / ... sì poco a lui ne calse!, Pg XXX 135 (e cfr. Fiore XXV 7 e LXXVII 3). E ancora, con verbi di significato vario: Rime XCVI 14, Pg I 123, Pd VII 81, e 62 a questo segno / molto si mira e poco si discerne (qui p. potrebbe avere anche il ...
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tenebroso
Luigi Blasucci
Il vocabolo occorre quattro volte nell'opera dantesca. In Rime XC 13 esso è impiegato all'interno di una similitudine: senza la virtù di Amore rimane allo stato potenziale, [...] attribuita alla donna in una ballata precedente (Voi che savete; cfr. Rime LXXX 23 e 3) e le lodi di umiltà ad essa dunque puramente metonimico; Barbi-Pernicone si richiamano a Cv IV Le dolci rime 103-104 sì com'è 'l cielo dovunqu'è la stella, / ...
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tututto
Accorciativo di ‛ tutto tutto ', di largo uso nel Decameron e nelle Rime del Boccaccio, il quale lo introduce nel testo dantesco in codici di sua mano: Rime I 47 ché 'l sì e 'l no tututto in [...] vostra mano, in luogo di ché 'l sì e 'l no di me in vostra mano; Pg XVIII 78 tututt' in luogo di tuttor: cfr. Petrocchi, ad locum ...
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rispondere (respondere)
Domenico Consoli
La variante latineggiante è accolta dagli editori solo in Rime LXXXIII 104 (non responde / il lor frutto a le fronde) e Fiore CCXX 9 (Vergogna sì respuose). Per [...] risposto fino / che la gentil rispuose (CCXXVIII 2; si noti l'accusativo interno); Or mi rispondi e dì (Detto 119).
Con significato simile in Rime XL 4 (Com so rispondo a le parole ornate), LXXII 13, LXXXVI 12, CVI 77; Vn III 13 e 14, XII 6, XV 2 ...
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Sennuccio, la tua poca personuzza
Eugenio Ragni
L'attribuzione a D. di questo sonetto (Rime dubbie VI; schema abba abba; aba aba, rime in -uzza e -uzzo) si basa sostanzialmente sulla rubrica (" S[one]tto [...] ti fa perire / gli spiriti amorosi ne lo core "), non bastano le rime in -uzza limitate del resto in Guata, Manetto ai versi 1, 4, ), sa scherzare all'occasione, e sa anche essere pesante (Rime LXXIII, LXXV, LXXVII). E si diletta a forgiare vocaboli ...
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sospiro [plur. anche sospire, in rima]
Andrea Battistini
Sporadiche le occorrenze nelle Rime e nel Convivio, frequenti nella Vita Nuova e nella Commedia. Nella Vita Nuova il termine è connesso a una [...] dubbie III 15 29 e XIV 13, dove i gemiti del poeta nascono dalla contemplazione di una bellezza muliebre, si prolunga anche in Rime LXXX 12 sì vertuosa, che quando si vede, / trae li sospiri altrui fora del core, in quanto il s. è provocato dalla ...
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Letterato veronese (Verona 1497 o 1498 - ivi 1556), autore, oltre che di rime, di un romanzo autobiografico, Istoria di Fileto veronese (pubbl. 1889). ...
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Io son venuto al punto de la rota
Vincenzo Pernicone
. Questa canzone (Rime C) è costituita di cinque stanze e di un congedo regolare che riprende lo schema della sirima. La struttura metrica della [...] nella serie di nove " canzoni amorose e morali ", che comincia con Così nel mio parlar. La cronologia del gruppo delle rime petrose è connessa appunto all'interpretazione della perifrasi astronomica con cui si apre Io son venuto (vv. 1-9). Secondo i ...
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Non v'accorgete voi d'un che si smore
Vincenzo Pernicone
. So netto (Rime dubbie XIII; schema Abba Abba; Ode Dce) attribuito a D. dal codice e III 23 della biblioteca dell'Escorial, dal Laurenziano [...] Rimatori del ‛ Dolce stil novo ', a c. di L. Di Benedetto, Bari 1939; Contini, Rime 249-250; D. De Robertis, Il Canzoniere Escorialense e la tradizione ‛ veneziana ' delle rime dello Stil novo, in " Giorn. stor. " suppl. 27, Torino 1954, 44-61; Barbi ...
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rima1
rima1 s. f. [prob. lat. rhythmus «ritmo»]. – 1. L’identità di suono nella terminazione di due parole, dalla vocale tonica in poi, che si sente soprattutto quando le due parole sono a poca distanza l’una dall’altra nel discorso, e in...
sestina
s. f. [dim. di sesto1, sostantivato al femm.]. – 1. a. Forma particolare della canzone, come composizione poetica, formata nel suo schema tipico di sei stanze di sei endecasillabi ciascuna, con un congedo di tre endecasillabi; ogni...