Lassar vo' lo trovare di Becchina
Vincenzo Pernicone
È un sonetto (Rime CVII) di Cecco Angiolieri inviato, non si sa bene per qual motivo, a D., che è espressamente nominato al v. 2. Oggetto della musa [...] che il " su' fatto è solo di parvenza ", v. 11).
Nell'edizione del '21 il Barbi lo collocò nel Libro VII fra le rime del tempo dell'esilio, fondandosi sull'identificazione che il Del Lungo aveva fatto del ‛ Mariscalco ' con Diego de la Rat, venuto a ...
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Dante, i' ho preso l'abito di doglia
Vincenzo Pernicone
. Questo sonetto (Rime XCVIII) fu indirizzato da Cino da Pistoia a D. che non sappiamo se rispose con un altro sonetto. Si trova in uno dei codici [...] sai novo tormento ". È un'ipotesi da tener presente, ma il testo in sé può essere interpretato diversamente.
Bibl. - Cino Da Pistoia, Rime, a c. di G. Zaccagnini, Ginevra 1925, Pistoia 1937, 110; Rimatori del dolce stil novo, a c. di L. Di Benedetto ...
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Deh, Violetta, che in ombra d'Amore
Ginetta Auzzas
. La ballata (Rime LVIII) non ebbe vasta diffusione nella tradizione manoscritta delle Rime. Il suo testo è costituibile sulla base, anzitutto, del [...] cod. 129 di S. Onofrio conservato nella Bibl. Naz. di Roma (foglio di guardia), del Riccardiano 1118, dell'Escorialense, del Marciano ital. IX 1961 e di qualche altro. A stampa, comparve per la prima volta ...
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mes
. Congiunzione francese, " ma ": si legge nel ‛ descort d'amor ' pseudodantesco (Rime dubbie V 37): Mes je m'en dout, si gran dolor en ai. ...
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ventre
Alessandro Niccoli
Oltre che nella Commedia, compare una volta nelle Rime e tre nel Convivio; nella maggior parte degli esempi indica la regione esterna dell'addome.
Nell'Inferno l'uso del vocabolo [...] indica " le cavità " interne della terra, dalle quali, spinta dall'impulso dei vapori, l'acqua sgorga alla superficie attraverso le fonti: Rime C 54 Versan le vene le fummifere acque / per li vapor che la terra ha nel ventre (per i problemi connessi ...
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Se Lippo amico se' tu che mi leggi
Mario Pazzaglia
Sonetto doppio di D. (Rime XLVIII), sullo schema AaBBbA, AaBBbA: cDdC, DCcD. Si trova nel codice Vaticano 3214 e nel ms. Bologna, oggi It. IX 529 della [...] e a tenerla per amica fedele e a diffonderla, vv. 17-20).
Il Contini rileva come segno d'immaturità tecnica le due rime irregolari scritto (v. 4, con -ètto ed -étto, che è rima aretina, o meglio guittoniana) e conosciuda (v. 19, con sonorizzazione di ...
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mordere
Alessandro Niccoli
Verbo esclusivo della Commedia, con l'eccezione di Rime CXVI 75.
Come nell'uso odierno, nel suo significato più proprio esprime l'azione dell'afferrare fortemente tra i denti, [...] fé sembiante / d'omo cui altra cura stringa e morda), dall'ira propria (XIX 119) o altrui (Pg XX 111), dall'amore (Rime CXVI 75), dalla riconoscenza (Pg XXXI 88) e persino incitata al bene dalla carità (Pd XXVI 51); così nella variante mi morda in ...
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Graeci
In uno dei versi latini del componimento in lingua trina (Rime dubbie V 41), forse con allusione implicita alla tradizionale superbia dei G. (v. anche GRECO): lam audi [vi]ssent verba mea Graeci! [...] (v. 4) ...
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paraggio
Francesismo, che significa " paragone ". La locuzione ‛ senza p. ' ricorre in Rime XLII 14 a mia coscienza pare, / chi non è amato, s'elli è amadore, / che 'n cor porti dolor sanza paraggio, [...] " senza pari " ...
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rima1
rima1 s. f. [prob. lat. rhythmus «ritmo»]. – 1. L’identità di suono nella terminazione di due parole, dalla vocale tonica in poi, che si sente soprattutto quando le due parole sono a poca distanza l’una dall’altra nel discorso, e in...
sestina
s. f. [dim. di sesto1, sostantivato al femm.]. – 1. a. Forma particolare della canzone, come composizione poetica, formata nel suo schema tipico di sei stanze di sei endecasillabi ciascuna, con un congedo di tre endecasillabi; ogni...