Poeta (Venezia 1863 - ivi 1900). Lasciò graziosi componimenti in dialetto veneziano (Rime veneziane, 1884; Il minuetto, 1890) e poco fortunate pubblicazioni storiche. ...
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Donne ch'avete intelletto d'amore
Mario Pallaglia
Canzone della Vita Nuova (XIX; Rime XIV), tutta di endecasillabi, di 5 stanze (l'ultima costituisce il congedo), con piedi e volte, concatenatio e combinatio, [...] , della propria storia poetica e umana (la definizione del Guinizzelli come il padre / mio e de li altri miei miglior che mai / rime d'amor usar dolci e leggiadre, Pg XXVI 97-99; il ritorno all'Eden e gl'incontri con Matelda e Beatrice, su uno sfondo ...
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dispietato
Attributo a bassa frequenza, usato soprattutto nella poesia (2 volte nelle rime per la cosiddetta donna Pietra) e una sola volta nella prosa del Convivio. Come ‛ spietato ' (v.), vale fondamentalmente [...] IX 1 feci una ballatetta ne la quale chiamai questa donna orgogliosa e dispietata, D. allude alla ballata Voi che savete (Rime LXXX), dove si parla di una donna disdegnosa, / la qual... / Tanto disdegna qualunque la mira, / che fa chinare gli occhi ...
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Torquato Tasso: Poesie - Introduzione
Francesco Flora
Alla poesia di Torquato Tasso, qualunque genere abbia egli trattato, dalle rime d'amore o di vario tema al canto pastorale dimesso, fino a quei [...] tassiana che si dispiegò nella Gerusalemme. Il vario carme di gioie e ardori, come il poeta stesso confidò nel sonetto che precede le rime amorose,
poteva agguagliar il suon de l'arme
e de gli eroi la gloria e i casti amori.
Se alcuno legga:
e ...
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Patrizio veneziano, poeta (Venezia 1694 - ivi 1768). La licenziosità delle sue rime, nonostante alcuni severi accenti moralistici e divagazioni filosofiche, gli procurò cattiva fama. La Raccolta universale [...] delle sue opere (4 voll., 1789) rispecchia i lati più corrotti della vita veneziana del tempo ...
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Poeta (n. Capua - m. tra il 1572 e il 1585); scrisse rime che esprimono un'ansia sinceramente religiosa, venata di una prepotente eloquenza, che nelle liriche più alte (soprattutto nella preghiera alla [...] Vergine) si risolve in accenti di commossa, trepidante umanità ...
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Poeta (m. 1530); visse alle corti di Monferrato, Milano, Mantova. Scrisse rime per Isabella d'Este-Gonzaga, la Comedia de Timon greco (1497), una tragedia, Sofonisba (1502). Lasciò anche una cronaca del [...] Monferrato in ottave, e un'altra in prosa ...
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De gli occhi di quella gentil mia dama
Vincenzo Pernicone
Sonetto (Rime dubbie XXVI; schema Abba, Abba: Cdc, Dcd) attribuito a D. nel codice Lat. e. III 23 della biblioteca dell'Escuriale, e nel derivato [...] e Cortesia, e infatti non par umana, anti divina, e la sua fama aumenta continuamente. Le sue virtù sono tante, che l'uomo che l'ama può essere contento.
Bibl. - P. Fraticelli, Il canzoniere di D.A., Firenze 18733, 267-268; Contini, Rime 270-271. ...
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disdetta (disdetto)
Del participio femminile sostantivato di ‛ disdire ' (v.), che ricorre in Rime XCIII 11 s'ella è donna che porti anco vetta, / sì 'n ogni parte mi pare esser fiso / ch'ella verrà a [...] che l'ha sì forte conquiso, / che null'altra mai non se ne inframetta "). Il significato di " smentita " è qui evidente più che in Rime XCI 93 altri si getta / in compagnia che non è che disdetta / di mala fama ch'altri di lui suona (vi si osservi il ...
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rima1
rima1 s. f. [prob. lat. rhythmus «ritmo»]. – 1. L’identità di suono nella terminazione di due parole, dalla vocale tonica in poi, che si sente soprattutto quando le due parole sono a poca distanza l’una dall’altra nel discorso, e in...
sestina
s. f. [dim. di sesto1, sostantivato al femm.]. – 1. a. Forma particolare della canzone, come composizione poetica, formata nel suo schema tipico di sei stanze di sei endecasillabi ciascuna, con un congedo di tre endecasillabi; ogni...