canzone
Ignazio Baldelli
Raffaello Monterosso
La teorizzazione dantesca della c. nel De vulg. Eloq. appare essere la sublimazione teorica della fase lirica che va dall'ideale retorico di fusione linguistica [...] 16 e 29, XXVII 2, XXVIII 1, XXXI 1 (due volte), 2, 3 (tre volte), 7 e 17 71 (ripreso al § 7), XXXII 1, XXXIII 2, 3 e 4 (due volte); Rime L 66, XCI 81 e 97, c 66, CII 61, CII 79, CIV 91, 101 e 102, CVI 148, CXVI 76; CV I I 14 e 18, II 16, III 2, V 6 ...
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tale
Riccardo Ambrosini
1. L'aggettivo e pronome t. ricorre 10 volte nella Vita Nuova, 34 nelle Rime, 38 nel Convivio e 189 nella Commedia. ‛ Tal ', costante in poesia tranne di fronte a parola iniziante [...] 18, CIII 6, CXVI 83; per la Commedia, v. 2.3.1. e 2.4.); sedi più rare sono la seconda sillaba del verso dopo monosillabo atono (Rime XLIV 12, LXVI 13, LXXVII 9, XC 66, If VIII 57 di tal disio convien che tu goda, Pd XXVIII 13 e 133) e la sillaba che ...
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Dante Alleghier, s'i' so' buon begolardo
Vincenzo Pernicone
È il sonetto (Rime CVIII) che Cecco Angiolieri indirizzò a D., non si sa bene se in risposta per le rime a un sonetto di D. che non ci è pervenuto, [...] la cronologia del sonetto in termini ristretti (Cecco morì nel 1311), quel che sappiamo del pistoiese Guelfo Taviani che rispose per le rime con un suo sonetto (Cecco Angelier, tu mi pari un musardo) in difesa di D. a quello di Cecco. Il Taviani fu ...
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Nella
Moglie di Forese Donati, ricordata da D. sia nella tenzone (Rime LXXIII) sia nell'incontro con l'amico nel terzo girone del Purgatorio (Pg XXIII 85-96). Il tono delle due reminiscenze è totalmente [...] di D., con l'immagine cruda di una mal fatata moglie, infreddata... di mezzo agosto... per difetto ch'ella sente al nido (Rime LXXIII 1-2, 5, 11); nel Purgatorio la sua figura spicca soffusa di rimpianto: la Nella mia... la vedovella mia, che molto ...
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Dante, i' non so in qual albergo soni
Vincenzo Pernicone
. È il sonetto (Rime XCVII) col quale Cino da Pistoia rispose per le rime al sonetto di D. Perch'io non trovo chi meco ragioni. La tradizione [...] dà del dominus già in un documento del 1297. Il Barbi nell'edizione del 1921 collocò i due sonetti nel libro V fra rime che, precedendo le petrose, si aggirano cronologicamente fra il 1294 e il 1296. È probabile che sia così perché se " quella donna ...
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TANSILLO, Luigi
Tobia R.Toscano
– Figlio di Vincenzo e di Laura Del Cappellano, nacque a Venosa probabilmente nel 1510.
Il padre, mai nominato nella documentazione superstite, fu identificato da Vincenzo [...] Tansillo ricordò Nola come il luogo «ove nacque e morio chi l’altrui seno / di me fe’ grave e non godeo del parto» (Rime 338, 6-7).
L’anno di nascita fu fissato al 1510 da Francesco Fiorentino (in L. Tansillo, Poesie liriche edite e inedite, Napoli ...
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sestina, sestina doppia
Ignazio Baldelli
1. La s. di D. Al poco giorno e al gran cerchio d'ombra (Rime CI) è costituita da sei stanze di sei versi terminanti con le stesse sei parole-rima ombra, colli, [...] della precedente (ombra: ombra), dispose le parole-rima nell'ordine (A)F(B)C(D)E (rispetto alla stanza precedente; il Contini [Rime 156] ritiene invece che nell'ultima stanza D. abbia tenuto d'occhio le prime parole-rima delle sei stanze). Per di più ...
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suo (seo; so; -so)
Riccardo Ambrosini
1. L'aggettivo e pronome s. ricorre 157 volte nella Vita Nuova, 141 nelle Rime, 646 nel Convivio e 762 nella Commedia, con frequenza quasi costante, pur nel lieve [...] un rapporto transitivo in Vn XII 3 pensando molto quanto a la vista sua (" al fatto che vedevo lei ": cfr. XXVI 12 9, XXXVI 2, XVI 4 e Rime LVII 14, XCI 79), XIX 4 3 e XXVI 4 lo stilo de la sua loda [" della lode di lei "], Cv III IX 1 io, prima che ...
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Amore e monna Lagia e Guido ed io
Vincenzo Pernicone
Sonetto (Rime dubbie I; schema ABBA ABBA CDE EDC) attribuito a D. solo dal codice Marciano It. IX 191; dagli autorevoli Chigiano L VIII 305 e Magliabechiano [...] Corte d'Amore, Pavia 1925; L. Di Benedetto, Fra gli amori di D. e del Cavalcanti, Napoli 1928; ID., Sulle opere minori italiane di D., Salerno 1947,11; Contini, Rime 229-231; A. Pézard, " La rotta gonna ", I, Firenze-Parigi 1967, 99; Barbi-Pernicone ...
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ognora
Mario Medici
L'avverbio è presente cinque volte, quattro nelle Rime e una nel Paradiso, con il valore di " sempre ": Rime LXXXIII 110 co' begli atti novi / ch'ognora par che trovi; XCI 6 io son [...] meno ognora ch'io non soglio, " divento sempre più debole di quanto la mia natura di solito non comporti " (Barbi-Pernicone); CIII 3 ognora impetra / maggior durezza, e CVI 72; Pd X 33 [il sole] si girava ...
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rima1
rima1 s. f. [prob. lat. rhythmus «ritmo»]. – 1. L’identità di suono nella terminazione di due parole, dalla vocale tonica in poi, che si sente soprattutto quando le due parole sono a poca distanza l’una dall’altra nel discorso, e in...
sestina
s. f. [dim. di sesto1, sostantivato al femm.]. – 1. a. Forma particolare della canzone, come composizione poetica, formata nel suo schema tipico di sei stanze di sei endecasillabi ciascuna, con un congedo di tre endecasillabi; ogni...