spermentare
Freya Anceschi
Forma sincopata di ‛ sperimentare ', " fare esperimento ", in Rime LXXXVIII 10 Possi tu spermentar lo suo valore!: è l'augurio, d'altronde frequente nei rimatori duecenteschi, [...] che l'innamorato rivolge all'amata restia, la quale, con atteggiamento crudele e superbo, non si cura della sofferenza di cui è causa: " provi anche lei la potenza tormentosa dell'amore non corrisposto! ...
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rimaritare
Lucia Onder
Per " ricongiungersi ", in Cv IV Le dolci rime 137 [l'anima] ne la quarta parte de la vita / a Dio si rimarita (si noti la forma pronominale). Con la connotazione di " riconciliare [...] ", in Pg XXIII 81 il buon dolor... a Dio ne rimarita.
Il verbo richiama altre metafore che sviluppano lo stesso concetto: la Chiesa è la sposa di Dio (Pd X 139, XI 31, XXXI 2 e 3); lo sposo ch'ogne voto ...
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germana
Bruno Basile
Una sola occorrenza per questo latinismo, in Rime CIV 58 Fenno i sospiri Amore un poco tardo; / e poi con gli occhi molli / ... salutò le germane sconsolate, ove determina le tre [...] donne allegoriche cantate dal poeta, viste come tre " parenti ", " sorelle " (l'uso assoluto, senza cioè ‛ fratello ' o ‛ sorella ', sembra eccezionale). La voce appare carica d'indubbia forza se si considera ...
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servaggio
Fernando Salsano
Significa " soggezione ", " schiavitù ", in senso figurato, in Rime CVI 88 questo è quello che pinge / molti in servaggio, dove si denunzia il malanno dell'avarizia che rende [...] molti schiavi dei beni caduchi (cfr. vv. 43-44).
In Fiore LXXI 11 Bellaccoglienza trarrà di servaggio, si riferisce alla prigionia di Bellaccoglienza nel castello fatto costruire da Gelosia (cfr. XXVIII ...
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plebe
Si registra, in rima con Tebe e zebe (uniche rime in -ebe della Commedia), in If XXXII 13 Oh sovra tutte mal creata plebe, detto dei traditori.
Il valore spregiativo del termine è ben precisato [...] dal Vellutello: " mal creata plebe chiama... la moltitudine de' traditori posti in questo ultimo cerchio, perché, sì come la plebe è la più vil generazione de la città, così questi sono i più vili et infami ...
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Poi ch'i' fu', Dante, dal mio natal sito
Mario Pazzaglia
. Sonetto (Rime CXV) di Cino da Pistoia, responsivo per le rime (abba abba; cde dce) al dantesco Io mi credea del tutto esser partito.
È presente [...] . - Rimatori del Dolce stil novo, a c. di L. Di Benedetto, Bari 1939, 196 (ove sono accettate lezioni testuali diverse); Contini, Rime 202-204; D.A., Rime, a c. di D. Mattalia, Torino 1943, 213; Dante's Lyric Poetry, a c. di K. Foster e P. Boyde, II ...
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durezza
Marco A. Cavallo
Ricorre sempre in senso figurato. In Rime CIIl 4 questa bella petra [la donna] /... impetra / maggior durezza e più natura cruda, come in LXXXVIII 3 pres'hai orgoglio e durezza [...] nel core (cfr. al v. 4 Orgogliosa se' fatta e per me dura), significa " severità ", " rigore ", " crudeltà d'amore ". Cfr. Guido delle Colonne Amor, che lungiamente 33 " madonna, la vostra dureza / convertasi ...
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Giuseppe (Giuseppo), santo
Angelo Penna
Nella tenzone con Forese Donati (Rime LXXVII 11) si parla di Giuseppo, sposo di Maria, per rilevare che questi non era padre, nel vero senso della parola, di [...] Gesù Cristo. In Pg XV 91 ss. si allude a s. G. con la citazione della domanda di Maria a Gesù fanciullo nel tempio di Gerusalemme (Luc. 2, 48).
Si tratta di un esempio di mansuetudine, dato da Maria, non ...
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intanto
Riccardo Ambrosini
Come avverbio (" contemporaneamente ") ricorre una volta in Rime CXVI 44 (Allor mi volgo per veder a cui / mi raccomandi; e 'ntanto sono scorto da li occhi che m'ancidono) [...] e due nella Commedia: If IV 79 Intanto voce fu per me udita; Pg III 46 Noi divenimmo intanto a piè del monte.
Il nesso congiunzionale ‛ i. che ', " fino al momento in cui ", " finché ", è attestato in ...
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ONGARO, Antonio
Enrico Carrara
Poeta, nato a Venezia di famiglia padovana intorno al 1560, morto intorno al 1600 (?). Dopo vario errare si posò a Roma, dove, se per vivere doveva "le bilance trattar [...] parve gran cosa e la novità restò importante per i critici d'allora e di poi (cfr. pastorale, poesia).
Ediz.: Rime, Venezia 1620; Alceo, Padova 1722.
Bibl.: A. Belloni, in Frammenti di critica letteraria, Milano 1903; E. Carrara, La poesia pastorale ...
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rima1
rima1 s. f. [prob. lat. rhythmus «ritmo»]. – 1. L’identità di suono nella terminazione di due parole, dalla vocale tonica in poi, che si sente soprattutto quando le due parole sono a poca distanza l’una dall’altra nel discorso, e in...
sestina
s. f. [dim. di sesto1, sostantivato al femm.]. – 1. a. Forma particolare della canzone, come composizione poetica, formata nel suo schema tipico di sei stanze di sei endecasillabi ciascuna, con un congedo di tre endecasillabi; ogni...