Non mi poriano già mai fare ammenda
Marco Pecoraro
. Sonetto (Rime LI) adespoto nel Memoriale bolognese del notaio trecentesco Enrichetto delle Querce, da cui fu trascritto primieramente nel 1869 da [...] e conformi al senso letterale di esso restino ancora quelle del Ricci e del Carducci.
Bibl. - G. Carducci, Intorno ad alcune rime dei secoli XIII e XIV ritrovate nei Memoriali dell'Archivio notarile di Bologna, in " Atti e Mem. Deputazione St. Patria ...
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leggiadro
Nelle tre occorrenze della canzone Poscia ch'Amor (Rime LXXXIII), l'aggettivo, topico del linguaggio lirico due-trecentesco, assomma in sé tutte le virtù che costituiscono la ‛ leggiadria ' [...] o " piuttosto ‛ cose ' in generale ", come intende il Contini] / sono leggiadre e belle (v. 124): dove, come in Pg XXVI 99 rime d'amor... dolci e leggiadre, il concetto di ‛ leggiadria ' comprende sia l'armonia del suono che l'elevatezza dei concetti ...
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magro (macro)
Antonio Lanci
Compare una sola volta nelle Rime e sette volte nella Commedia, per lo più in rima. La forma latineggiante ‛ macro ' è usata solo in rima, mentre quella con velare sonora [...] di " denutrito ", " macero ", " consunto " per mancanza di cibo o per pene e ansie spirituali, l'aggettivo è riferito a persona in Rime LXVIII 18 de la doglia diverrò sì magro / de la persona; Pd XXV 3 'l poema sacro / ... m'ha fatto per molti anni ...
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Fioretta
Ginetta Auzzas
Nell'intricatissimo problema delle donne delle Rime di D., F., protagonista della ballata Per una ghirlandetta, costituisce un nodo difficilmente solubile.
In primo luogo, non [...] , se la questione vela l'altra, generale e in verità assai delicata, del rapporto tra realtà storica e poesia nelle Rime di D. e della misura di validità di siffatte indicazioni storiche e biografiche, rimane sempre nelle discussioni un margine di ...
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quantum
Avverbio latino, di tempo. Ricorre nel ‛ descort ' trilingue (Rime dubbie V 39); non tantum curat / quantum spes in me de ipsa durat. ...
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eius
Genitivo del pronome latino is, nel ‛ descort ' trilingue: Rime dubbie V 8 Tu sai ben come gaude / miserum eius cor qui praestolatur. ...
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E' m'incresce di me sì duramente
Mario Pazzaglia
Canzone (Rime LXVII) di 6 stanze di 14 versi, con fronte e sirma, concatenatio e combinatio, sullo schema 6 + 8, abc, abc: cdeffee, e congedo (= sirma).
Figura [...] , La poésie " E' m'incresce di me... ", in " Bull. Société d'Ètudes dant. du C. U. M. " XI (1962) 67-77. Cfr. inoltre Contini, Rime 62; Dante's Lyric Poetry, a c. di K. Foster e P. Boyde, Oxford 1967, II 88-95; F. Montanari, L'esperienza poetica di D ...
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scemare
Alessandro Niccoli
Oltre che in un esempio delle Rime compare solo nella Commedia, con il valore fondamentale di " render minore " di capienza, di numero o d'intensità, se transitivo, e di " [...] Petrocchi, ad locum.
In senso figurato, compare con il valore di " far venir meno ", " consumare a poco a poco " quasi rodendo, in Rime CIII 23 Ahi angosciosa e dispietata lima [del mio doloroso e chiuso amore] / che sordamente la mia vita scemi. ...
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rima1
rima1 s. f. [prob. lat. rhythmus «ritmo»]. – 1. L’identità di suono nella terminazione di due parole, dalla vocale tonica in poi, che si sente soprattutto quando le due parole sono a poca distanza l’una dall’altra nel discorso, e in...
sestina
s. f. [dim. di sesto1, sostantivato al femm.]. – 1. a. Forma particolare della canzone, come composizione poetica, formata nel suo schema tipico di sei stanze di sei endecasillabi ciascuna, con un congedo di tre endecasillabi; ogni...