falda
Bruna Cordati Martinelli
Le due occorrenze di Rime C 20 poi si solve [la nebbia], e cade in bianca falda / di fredda neve, e di If XIV 29 (al plurale) ci danno il termine nel suo significato specifico [...] di ‛ f. di neve '; in quest'ultimo passo, infatti, l'immagine del fuoco che ‛ piove ' in dilatate falde anticipa il paragone che segue e da cui è stata suggerita: come di neve in alpe sanza vento. Che ...
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confidare
Emilio Pasquini
. Escluso dalla prosa e dalle Rime, entra nel lessico dantesco solo per pochi esempi della Commedia, nel valore di " aver fiducia ".
Regge un complemento con la preposizione [...] ‛ di ', in Pg XIV 129 tacendo, / facëan noi del cammin confidare, cioè " col loro silenzio ci davano affidamento di essere sulla giusta strada ".
Intransitivo pronominale o medio, con eguale costrutto, ...
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prossimano
Significa " vicino ", con riferimento allo spazio, in Rime LXIX 14 Credo che de lo ciel [la donna] fosse soprana, / e venne in terra per nostra salute: / là 'nd'è beata chi l'è prossimana [...] (cfr. G. Villani IX 10 " la città era tutta chiusa, e le mura vecchie quasi gran parte disfatte, e vendute a' prossimani vicini ").
In If XXXIII 146, alludendosi a ‛ vicinanza ' di sangue, il termine, ...
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risguardo
Federigo Tollemache
Deverbale di ‛ risguardare ', usato in Rime LI 4 Non mi poriano già mai fare ammenda del lor gran fallo gli occhi miei sed elli / non s'accecasser, poi la Garisenda / torre [...] miraro co' risguardi belli.
Il termine ha dato luogo a diverse interpretazioni. Per il Barbi vale " merli ", ma forse più soddisfacente è quella proposta da G. Mazzoni e accolta dal Contini: " torre del ...
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discordo
Aï faux ris, pour quoi traï aves (Rime dubbie V), anche se è detta dall'autore cianson al v. 40, è un d., in quanto composto in lingua trina (latino, italiano e francese: ma i versi in francese [...] vennero giudicati da alcuni in provenzale): il componimento poetico, in cui l'autore si serve contemporaneamente di più lingue per esprimere sentimenti discordanti tra loro, era usato dai provenzali e ...
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signoraggio
Alessandro Niccoli
È vocabolo attestato solo in Rime dubbie XXIV 7 In due voler travagliami il coraggio / ... l'un vol ch'io ami donna di paraggio / ... l'altro, ha di me... par signoraggio, [...] / vol che di lei non sia benevogliente. È
Come termine storico, questo gallicismo indicava il complesso dei doveri che il signore aveva verso il vassallo; assunto nella lirica cortese, dov'è largamente ...
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Novellamente Amor mi giura e dice
Vincenzo Pernicone
. Questo sonetto (Rime XCIV), inviato da Cino da Pistoia a D. che rispose per le rime col sonetto I' ho veduto già senza radice (Rime XCV; v.); [...] " come si dee mutar lo scuro in verde ", e il lamento che Cino fa nel sonetto Dante, i' ho preso l'abito di doglia (Rime XCVIII: v.) per una donna vestita a lutto (col " vel tinto " e il " drappo scuro ") pongono il problema se nel nostro sonetto con ...
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Io sento sì d'Amor la gran possanza
Vincenzo Pernicone
. Canzone (Rime XCI) costituita di 6 stanze e di un congedo regolare che riprende lo schema della sirima. La struttura metrica della stanza, di [...] orme del Fraticelli, il Moore, il Serafini, il Cossio. Nella sua edizione del '21, il Barbi la collocò nel Libro V (" Altre rime d'amore e di corrispondenza ", XCI) subito dopo Amor che movi, preceduta a sua volta dalle due ballate e dal sonetto per ...
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Doglia mi reca ne lo core ardire
Vincenzo Pernicone
Questa canzone (Rime CVI) è citata nel De vulgari Eloquentia (II II 9) come esempio di canzone che ha per argomento la rettitudine (directio voluntatis), [...] 1965, 214 ss.; P. Boyde, Style and Structure in Dante's canzone ‛ Doglia mi reca ', in " Italian Studies " XX (1965) 26-41; D.A., Rime, a c. di M. Apollonio, Milano 1965, 206 ss.; Dante's Lyric Poetry, a c. di K. Foster e P. Boyde, II, Oxford 1967 ...
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vago
Alessandro Niccoli
Il vocabolo, praticamente presente solo nelle Rime e nella Commedia, e con maggior frequenza nelle ultime due cantiche del poema, già per questo rivela una tonalità espressiva [...] interesse semantico si sposta dall'aggettivo al genitivo che esso regge: Rime Cv 1 Se vedi li occhi miei di pianger vaghi; a l'ombra che parea più vaga / di ragionar, drizza'mi; e così in Rime dubbie III 55, VIII 7, If XXIX 3, Pg XXIV 40, XXVII 106. ...
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rima1
rima1 s. f. [prob. lat. rhythmus «ritmo»]. – 1. L’identità di suono nella terminazione di due parole, dalla vocale tonica in poi, che si sente soprattutto quando le due parole sono a poca distanza l’una dall’altra nel discorso, e in...
sestina
s. f. [dim. di sesto1, sostantivato al femm.]. – 1. a. Forma particolare della canzone, come composizione poetica, formata nel suo schema tipico di sei stanze di sei endecasillabi ciascuna, con un congedo di tre endecasillabi; ogni...