Romanziere e critico letterario francese (n. Attigny, Ardenne, 1900 - m. 1991). Del 1928 è la raccolta di poesie, Le petit livre clair, in cui già è presente il particolare clima fantastico e simbolico [...] (1957); Idylles (1961, racconti); La tribu Bécaille (1963); Le train du matin (1975); Un soir... (1977, racconti); Des trottoirs et des fleurs (1981). Tra le opere critiche: L'oeuvre logique de Rimbaud (1933) e Rimbaud et la révolte moderne (1952). ...
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Pittore e illustratore italiano (Oderzo 1876 - Milano 1954). Soggiornò a Monaco (1898) e collaborò alla rivista Jugend; s'impose con le illustrazioni per La secchia rapita di Tassoni (1903) e col ciclo [...] forte stimolo alle sue allucinanti invenzioni. Nello stesso gusto dipinse quadri, acquerelli e pastelli e illustrò Baudelaire, Rimbaud, Verlaine. Invitato dai surrealisti francesi a entrare nel loro gruppo, preferì lavorare in totale solitudine. Ha ...
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Scrittore nederlandese (Leeuwarden 1898 - Hilversum 1936). Viaggiò come medico di bordo in Estremo Oriente, Sudamerica, Sudafrica, soggiornando più volte in Francia e Spagna. Nel 1933 si stabilì a Tangeri, [...] ), cui seguirono le poesie in francese di Clair-obscur (1927), Eldorado (1928), Fleurs de marécage (1929), influenzate da Rimbaud e Corbière, Yoeng poe tsjoeng ("Di nessuna utilità", 1930), che accoglie rielaborazioni di poesie cinesi, Soleares (1933 ...
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HEYM, Georg
Lavinia Mazzucchetti
Poeta, nato il 30 ottobre 1887 a Hirschberg (Slesia), morto a Wannsee (Berlino) il 12 gennaio 1912. L'accidentale morte precoce gl'impedì di esprimere l'intera sua personalità [...] di forme liriche espressioniste venute dopo la guerra. Per taluni caratteri delle sue poesie fu spesso paragonato a Rimbaud.
Ediz.: Der ewige Tag (poesie), Lipsia 1911; Umbra vitae (poesie postume), Lipsia 1912; Der Dieb (novelle), Lipsia 1913 ...
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Denominazione coniata da P. Verlaine (che la usò come titolo della sua opera critica Les poètes maudits, 1884), desumendo l’immagine da una poesia di C. Baudelaire (Bénédiction da Les fleurs du mal), nella [...] . Verlaine intendeva i veri creatori o poeti assoluti, condannati a scontare in vita, misconosciuti dal proprio tempo, una visione anticipatrice e necessariamente conflittuale. Poeti m. per antonomasia sono, oltre a Verlaine, Baudelaire e A. Rimbaud. ...
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UNGARETTI, Giuseppe
Arnaldo BOCELLI
Poeta, nato ad Alessandria d'Egitto, da genitori lucchesi, il 10 febbraio 1888. Studiò a Parigi; nel 1914 venne in Italia, e partecipò alla guerra italo-austriaca. [...] letteratura italiana nell'università di S. Paolo nel Brasile.
Formatosi sui decadenti francesi, e massime sul Mallarmé, sul Rimbaud e sull'Apollinaire, l'U. partecipa della loro poetica simbolistica e magica: mira all'essenzialità lirica, alla poesia ...
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Pseudonimo del poeta francese Isidore Ducasse (Montevideo 1846 - Parigi 1870), figlio di un cancelliere del consolato francese a Montevideo; nel 1867 venne a Parigi, nel 1868 pubblicò il primo degli Chants [...] romanzo popolare, dell'epopea e soprattutto della Bibbia, esprimono una rivolta spirituale e letteraria che preannuncia la poetica di A. Rimbaud e dei surrealisti. L. attendeva alle Poésies (2 fasc., 1870) e a un'altra opera (di cui non lasciò che ...
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Giornalista, pittore e poeta danese (Helletoft, isola di Langeland, 1864 - Gentofte 1931). Dopo alcuni anni di attività giornalistica, collaborò con V. Stuckenberg alla rivista mensile di J. Jørgensen: [...] a Parigi", 1896) e Valfart ("Pellegrinaggio", 1896). La indiscussa familiarità con la poesia di Baudelaire e di Verlaine, di Rimbaud e di Mallarmé, si avverte ovunque nella sua più alta e raffinata lirica (da Pilefløjter "Flauti di salice", 1899, a ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Silvia Serventi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Contro impressionismo e scuola naturalista, troppo legati al reale e ai sensi, alla [...] che in esso si possano trovare insieme il presente e l’eterno, il reale e l’idea. “Io è un altro”, afferma Rimbaud nella lettera all’amico Paul Demeny del 15 maggio 1871 per illustrare sinteticamente questa inclusione di finito e infinito, e aggiunge ...
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ZWEIG, Stefan
Scrittore austriaco, nato a Vienna il 28 novembre 1881. Dopo conseguita la laurea in filosofia, libero da preoccupazioni finanziarie, viaggiò molto e conobbe le più importanti letterature [...] fu molto amico (trad. 1906, saggio critico 1910).; Verlaine (1907); traduzioni e studi di molti altri poeti. francesi, tra cui Rimbaud, M. Desbordes-Valmore, A. Samain, ecc. Durante la guerra mondiale, lo Z. fece parte d'un ufficio militare a Vienna ...
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maledettismo
s. m. [der. di maledetto, nel sign. 1 e]. – Atteggiamento di ostentato anticonformismo, di plateale superamento dei canoni morali, sociali, estetici proprî di un gruppo o di un ambiente, adottato da artisti del periodo romantico...
allusivo
alluṡivo agg. [dal lat. mediev. allusivus, der. di alludĕre «alludere»]. – 1. Che allude, che contiene allusione: discorso a.; parole a.; usare un linguaggio a.; e seguito da compl.: credette che quella frase, in apparenza innocua,...