Poeta lettone (n. presso Bauska, Curlandia, 1874 - m. Riga 1940), insegnante elementare e ginnasiale; legato al Romanticismo in gioventù, si avvicinò poi alla Corrente nuova che rappresentava le idee progressiste [...] dell'epoca. La prima raccolta di poesie è del 1895 (Akordi "Accordi"); a essa seguirono Divas pasaules ("Due mondi", 1899), Rekviēm ("Requiem", 1899), Atraitnes dēls ("Il figlio della vedova", 1900), Uz ...
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Pseudonimo del poeta lettone Jānis Pliekšāns (Tadenava, Zemgale, 1865 - Riga 1929). Redattore capo (1891-95) del giornale Dienas Lapa ("Il quotidiano"), fondato nel 1886 come organo del movimento Jaunā [...] ecc., e compose la sua prima raccolta di versi, Tālās nuoskaņas zilā vakarā ("Echi lontani nella sera azzurra", 1903). Tornato a Riga (1903), dopo la rivoluzione del 1905 si recò di nuovo in esilio. In Svizzera, a Castagnole (1906-20), scrisse le sue ...
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Poetessa lettone, nata a Riga il 30 maggio 1931. Dopo aver frequentato il Politecnico nella città natale, ha studiato letteratura e giornalismo all'università di Mosca. Divenuta membro, nel 1958, dell'Associazione [...] Mūsdienu latviešu padomju literatūra: 1960-1980 (Letteratura lettone sovietica contemporanea: 1960-1980), a cura di V. Hausmanis, Rīga 1985, pp. 199-209.
Latviešu rakstniecība biogrāfijas (Biografie della letteratura lettone), a cura di V. Hausmanis ...
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Poeta e scrittore lettone (distretto di Liepa, Livonia, 1889 - Riga 1937); studiò a Valmiera e poi a Mosca (1910-14). Dopo gli anni della prima guerra mondiale trascorsi nel Caucaso (1921-35) fu redattore [...] a Riga di varie riviste e periodici. Oltre a essere autore di numerose raccolte e poesie (tra cui Zobens un lilija "La spada e il giglio", 1920; Mans Korans "Il mio Corano", 1923), in cui esprime il travaglio dell'uomo chiamato a Dio ma fatalmente ...
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NIEDRA, Andrievs (XXIV, p. 801)
Scrittore lettone, morto a Riga il 24 settembre 1942.
Bibl.: Latvju Enciklopedija, Stoccolma 1953, XIX, pp. 1780-81; Jānis Andrups e Vitauts Kalve, Latvian literature, [...] Stoccolma 1954, pp. 118-119; W. K. Matthews, A century of Latvian poetry, Londra 1957, pp. 41-42; E. Blese, Storia della letteratura lettone, in Storia delle letterature baltiche, a cura di G. Devoto, ...
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VIRZA, Edvarts (XXXV, p. 438)
Poeta lettone, morto a Riga il 1° marzo 1940.
Bibl.: Poeti lettoni contemporanei, a cura di M. Rasupe, Roma 1946, pp. 139-149; J. Andrups e V. Kalve, Latvian Literature, [...] Stoccolma 1954, pp. 156-157; Latvju Enciklopedija, vol. XXIX, ivi 1955, pp. 2754-55; W. K. Matthews, A century of Latvian poetry, Londra 1957, pp. 7, 13, 77-82; E. Blese, Storia della letteratura lettone, ...
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PLŪDUONIS, Vilis (XXVII, p. 555)
Poeta lettone, morto a Riga il 15 gennaio 1940.
Bibl.: Poeti lettoni contemporanei, a cura di M. Rasupe, Roma 1946, pp. 87-94, Latvju Enciklopedija, Stoccolma 1953, v. [...] XXI, pp. 1974-75; J. Andrups e V. Kalve, Latvian literature, Stoccolma 1954, pp. 137-8; W. K. Matthews, A century of Latvian poetry, Londra 1957, pp. 7, 46-48; E. Blese, Storia della letteratura lettone, ...
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Scrittore e pittore lettone, nato a Riga il 14 ottobre 1906; figlio del poeta Viktors, come suo padre fu diviso tra due passioni: pittura e letteratura. Si laureò all'Accademia di belle arti di Riga (1929-35) [...] figura tirannica dell'imperatore mongolo. In un respiro più vasto, si evolve la vicenda, tratta dalla vita di artisti a Riga, nel romanzo Homo novus (1946). Nei successivi romanzi e racconti, come Laimīgie (I beati, 1952), Cilvēks no mēness (L'uomo ...
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Diplomatico e scrittore lettone, nato a Riga il 2 febbraio 1887, morto a Washington il 26 luglio 1948. Conseguì la laurea a Mosca (1910) e più tardi a Strasburgo e Vilna. Fin dal 1918, collaborando alla [...] di Roma", 1943). In un altro lavoro sono studiati lo sviluppo e la situazione della Chiesa lettone fin dalle sue origini (The Church of Latvia, 1945).
Bibl.: A. Prande, Latvju Rakstniecība Portrejās, Riga 1926; Latvijas Enciklopedija, Stoccolma 1950. ...
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riga
s. f. [dal longob. rīga]. – 1. Linea, immaginata per lo più diritta e più o meno sottile, che sia comunque segnata, oppure incavata o rilevata, su una superficie: tirare, tracciare una r. (col lapis, con l’inchiostro, col gesso sulla...
spazio
spàzio s. m. [dal lat. spatium, forse der. di patēre «essere aperto»]. – 1. Con valore assol., il luogo indefinito e illimitato in cui si pensano contenute tutte le cose materiali, le quali, in quanto hanno un’estensione, ne occupano...