Breve storia dell'anticlericalismo
Fulvio Conti
Questioni di lessico
Secondo Guido Verucci, uno dei maggiori studiosi dell’Italia laica prima e dopo l’Unità, per riprendere il titolo di un suo noto [...] edizione italiana14. Lo scrittore ginevrino, di formazione calvinista, sosteneva che il cattolicesimo aveva rappresentato «la non si è ancora chiusa, in cui la questione delle riforme laiche è stata progressivamente espunta dall’agenda politica. Si è ...
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Il sogno protestante
Silvana Nitti
Alla metà dell’Ottocento l’Inghilterra («questa infaticabile creatrice d’autonomie», come scrisse Giuseppe Gangale)1 dedicava un’attenzione tutta particolare all’Italia. [...] Bibbia, che si fecero tradurre da Pietro Olivetano quando aderirono alla Riforma (durante il sinodo tenuto a Chanforan nel 1532 avevano deciso le (e, del resto, neanche con l’impianto calvinista dei valdesi).
Con un atteggiamento tuttavia irenico nei ...
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Paolo V
Volker Reinhardt
Camillo Borghese nacque a Roma il 17 settembre 1552 da Marcantonio, decano degli avvocati concistoriali, e da Flaminia Astalli. I Borghese, residenti a Siena approssimativamente [...] di Roma, cioè lo sfruttamento, da parte del movimento calvinista, del periodo di vuoto di potere causato dalla mancanza di P. siano stati decisivi per il destino futuro delle misure riformatrici adottate dal concilio di Trento e, ancor più, per lo ...
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Il protestantesimo in Italia tra emigrazione e immigrazione
Paolo Naso
L’emigrazione all’estero ha notevolmente influito sulla vita dell’evangelismo così come oggi l’immigrazione in Italia contribuisce [...] parola»28.
Con ogni evidenza l’etica calvinista della comunità di immigrati valdesi coincideva pienamente -2008). Modelli di emigrazione, Atti del XLVIII Convegno di Studi sulla Riforma e sui movimenti religiosi in Italia (Torre Pellice 2008), a cura ...
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Il Rinascimento. Scienza e religione
John Monfasani
Scienza e religione
Il rapporto tra religione e scienza è stato condizionato, nel Rinascimento, almeno da tre fattori. Il primo è la pervasiva influenza [...] i "nuovi dogmatici", e dimostrare loro che il calvinismo altro non era che un esercizio di soggettivismo arbitrario. parzialmente italiano per educazione e carriera, Cusano fu teologo e riformatore e morì cardinale. In un poscritto del 1440 egli c ...
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BACHOD (Bachaud, Bachodi, Bacodi, Baccodio), Francesco
Fausto Fonzi
Figlio di Luigi, appartenente alla piccola nobiltà savoiarda, nacque a Varey eri Bugey nel 1501. Dottore in utroque iure, fu ordinato [...] , nella fede cattolica, gli stati del duca di Savoia. L'adesione dei valdesi al calvinismo, lo slancio verso il proselitismo dei diversi gruppi riformati, infiltratisi dai cantoni svizzeri e da Ginevra, dalla Francia e dalle terre sabaude occupate ...
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Lutero e il luteranesimo
Paolo Ricca
La fine dell’unità religiosa della Chiesa d’Occidente
Martin Lutero era un monaco tedesco che nella prima metà del 16° secolo, a cavallo tra il Medioevo e l’età [...] rottura dell’unità della Chiesa d’Occidente, ma non poterono impedire alla Riforma di farsi strada tanto fra il popolo quanto fra teologi e uomini con la pace di Augusta del 1555) e del calvinismo (riconosciuto solo con la pace di Vestfalia del 1648 ...
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calvinismo
s. m. – Il complesso delle dottrine teologiche formulate dal riformatore religioso Giovanni Calvino (1509-1564), tra le più rigoriste e austere nell’ambito del protestantesimo, rapidamente diffusesi (16° sec.) in varî paesi d’Europa...
riformato1
riformato1 agg. e s. m. (f. -a) [part. pass. di riformare]. – 1. Modificato mediante una riforma, che ha subìto una riforma. In partic., nella sfera religiosa, ordini r., congregazioni r., che seguono una regola riformata rispetto...