Movimento religioso, politico, culturale che produsse nel 16° sec. la frattura della cristianità in diverse comunità, gruppi o sette.
La R. scaturì principalmente da motivazioni religiose dettate dalla [...] sua morte (1531) il centro della Riforma divenne Ginevra, dove G. Calvino attuò una rigida organizzazione teocratica e codificò le tesi riformate, accentuando il tema della predestinazione. La dottrina calvinista (o riformata) si diffuse in Europa e ...
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CLEMENTE VIII, papa
Agostino Borromeo
Ippolito Aldobrandini nacque a Fano (provincia di Pesaro e Urbino) il 24febbraio del 1536 da Silvestro e Lisa Deti. Il padre, noto giureconsulto fiorentino costretto [...] avvenuto nel 1589, pretendente al trono era divenuto il calvinista Enrico di Navarra. In quanto eretico recidivo, questi da stimolo per l'avvio di un più vasto tentativo di riforma. La convinzione del papa che la situazione del clero regolare romano ...
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URBANO VIII
Georg Lutz
Maffeo Virginio Romolo Barberini nacque, penultimo di sei fratelli, il 5 aprile 1568 a Firenze da Antonio e Camilla Barbadori; fu battezzato lo stesso giorno nel battistero del [...] avamposto dei Francesi, dove continuava l'esercizio calvinista. Molto più impegnativo, invece, risultò . 431-56. Per gli interventi di U. in campo ecclesiastico, relativi a riforme liturgiche: S. Bäumer-R. Biron, Histoire du Bréviaire, II, Roma 1967, ...
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Paolo III
Gino Benzoni
Terzogenito - prima di lui sono nati Angelo e Girolama; dopo di lui nasceranno Beatrice e Giulia - di Pierluigi di Ranuccio Farnese e di Giovannella figlia del signore di Sermoneta [...] moralismo intransigente animante la rottura con Roma e luterana e calvinista. Epperò non rimpicciolibile la sua statura nella misura in cui, puntando su Contarini o simpatizzando coll'attivismo riformatore di un Gian Matteo Giberti, non s'è mostrato ...
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Pio V, santo
Simona Feci
Antonio Ghislieri nacque a Bosco (oggi Bosco Marengo, Alessandria), diocesi di Tortona, nel Ducato di Milano, il 17 gennaio 1504 da Paolo e Domenica Augeria. La famiglia, presente [...] paese, tra cui vi era la libertà di culto calvinista nei luoghi dove era già stato autorizzato, protestò con 1927, pp. 381-99.
A. Pascal, La lotta contro la Riforma in Piemonte al tempo di Emanuele Filiberto, studiata nelle relazioni diplomatiche tra ...
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Protestantesimo
Heinz-Horst Schrey
di Heinz-Horst Schrey
Protestantesimo
sommario: 1. L'autocomprensione odierna del protestantesimo: a) genesi storica; b) distinzione tra veteroprotestantesimo e neoprotestantesimo; [...] anglosassoni. Figure come quella di Lutero nel luteranesimo tedesco e scandinavo o come quelle di Calvino, Zwingli e Knox nei movimenti riformati francese, olandese, svizzero e anglosassone hanno assunto un valore simbolico: in esse quei popoli hanno ...
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BRUNO, Giordano (Philippus Brunus Nolanus; Iordanus Brunus Nolanus, il Nolano)
Giovanni Aquilecchia
Nacque a Nola, nel Regno di Napoli, nel gennaio o febbraio 1548, figlio di Giovanni Bruno, uomo d'arme, [...] e l'arte della memoria come strumenti per un piano di riforma culturale. Tuttavia i rapporti del B. con la corte - B., e che il successore Cristiano I favorì progressivamente il calvinismo, giungendo a proibire, nel 1588, ogni polemica a questo ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Cesare Baronio
Vincenzo Lavenia
«Formidabile […] autore di un’opera che è presente in tutte o quasi tutte le […] biblioteche» (Cantimori 1975, p. 272), campione di una ricostruzione del passato priva [...] e Silvio Antoniano, di rivedere il Martirologio per la riforma del calendario e della liturgia. Fu allora che mise Vaticano, in polemica con Martino Lutero e con Giovanni Calvino.
Pochi anni dopo, Santoro stilò una Historia monasterii Carbonensis ...
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Calvino e il calvinismo
Massimo L. Salvadori
Le opere dell'uomo sono solo quelle che Dio permette
Il francese Giovanni Calvino è stato, dopo il tedesco Martin Lutero, il maggiore esponente della Riforma [...] sia l'insieme delle Chiese formatesi in Europa nel corso del 16° secolo per iniziativa di alcuni grandi riformatori, tra i quali spiccano, oltre a Calvino, lo svizzero Ulrico Zwingli e lo scozzese John Knox
Da Noyon a Ginevra
Nato in Francia a Noyon ...
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L'ETA MODERNA
Mario Caravale
I fermenti quattrocenteschi
La fine del concilio di Basilea può essere assunta come momento conclusivo di una lunga stagione della storia della Chiesa occidentale segnata [...] Vulgata Clementina. Nel peccato originale, poi, luterani e calvinisti vedevano la causa per cui l'uomo aveva perso per cardinali, e i pontefici erano intervenuti per progettare soltanto riforme di istituzioni e di uffici. Primo esponente del nuovo ...
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calvinismo
s. m. – Il complesso delle dottrine teologiche formulate dal riformatore religioso Giovanni Calvino (1509-1564), tra le più rigoriste e austere nell’ambito del protestantesimo, rapidamente diffusesi (16° sec.) in varî paesi d’Europa...
riformato1
riformato1 agg. e s. m. (f. -a) [part. pass. di riformare]. – 1. Modificato mediante una riforma, che ha subìto una riforma. In partic., nella sfera religiosa, ordini r., congregazioni r., che seguono una regola riformata rispetto...