Uomo di stato e storico (Nîmes 1787 - Val-Richer, Calvados, 1874). Deputato conservatore, sostenne la monarchia liberale di Luigi Filippo pur opponendosi a ogni sviluppo in senso democratico del costituzionalismo [...] il Terrore, fu educato a Ginevra, nello spirito della ortodossia calvinista. Laureato in legge a Parigi, dopo essere stato prof. di ripetutamente le richieste di Thiers per una riforma elettorale moderata, senza prendere affatto in considerazione ...
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Uomo politico ungherese (Budapest 1861 - ivi 1918), figlio di Kálmán; calvinista, deputato liberale (1886), presidente del Consiglio (1903-05), potenziò il bilancio per la difesa e sostenne il predominio [...] che avrebbe posto in minoranza i Magiari di fronte alle altre nazionalità, attuò da presidente della Dieta (1912) una riforma del regolamento interno parlamentare atta a impedire l'ostruzionismo. Di nuovo presidente del Consiglio (1913-17), si dimise ...
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Modificazione sostanziale, ma attuata con metodo non violento, di uno stato di cose, un’istituzione, un ordinamento. In particolare, il termine è stato applicato a indicare innovazioni o mutamenti profondi [...] zone degli Stati Uniti dove si sono costituite varie Chiese luterane confederate in unioni o sinodi; il calvinismo (Chiesa riformata) in Svizzera, Scozia, Francia e negli Stati Uniti (presbiteriani); la Chiesa anglicana in Inghilterra e nei paesi ...
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Socini Adattamento (attraverso la forma latina umanistica Socinus adottata da alcuni suoi membri) del cognome della famiglia senese dei Sozzini, il cui capostipite fu il notaio Mino di Sozzo, trasferitosi [...] alle Decretali.
I membri più illustri della famiglia sono due riformatori religiosi: Lelio (Siena 1525 - Zurigo 1562), figlio di di Chiesa a mala pena tollerata sotto la preponderanza calvinista fino al 1690 e poi perseguitata dagli Asburgo cattolici; ...
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Famiglia ginevrina, originaria del castello di Nozzano presso Lucca. Capostipite fu Regolo, gonfaloniere di Lucca. I rami italiani si spensero nel 18º sec.; i rami ginevrini ebbero origine con Francesco [...] -1628), che abbandonò l'Italia per le sue idee religiose di Riforma, e fondò a Ginevra una fiorente casa di seteria. Da suo obbligatorietà delle professioni di fede, rompendo la rigida struttura calvinista, e lottò per una fusione di tutte le chiese ...
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Teologo olandese (Heusden, Brabante, 1589 - Utrecht 1676), uno dei più rappresentativi esponenti della Riforma nei Paesi Bassi. Allievo di Gomarus a Leida (1604), predicatore a Heusden (1617), prese parte [...] una posizione di grande prestigio che si colloca lungo la linea dell'ortodossia riformata ma altresì alle origini del pietismo olandese. Difese le posizioni della teologia calvinista, in polemica con quelle di Cocceio, J. Labadie e con la nuova ...
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Polemista cattolico (Montrichard, Loir-et-Cher, 1525 - Parigi 1610). Alunno di P. Ramo, passò alla Riforma e fu pastore calvinista; seguì Enrico di Navarra a Parigi, dove tornò al cattolicesimo sotto l'influenza [...] antiprotestante (tra i numerosissimi scritti: Les antithèses et contrariétés de J. Huss et de Luther, ensemble de Zwingle et de Calvin, 1596; Le vray orthodoxe de la foy catholique du sacrement de l'autel, 1596); la sua Chronologie septennaire (1598 ...
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Riformatore ungherese (Deva 1500 circa - Debrecen 1545). Fu nel 1529 a Wittenberg e vi frequentò la casa di Lutero; tornato in patria (1531) vi predicò la riforma. Costretto a fuggire per l'invasione turca, [...] si rifugiò presso Melantone e di lì a Basilea dove divenne calvinista. È autore di Ortographia Ungarica (1544), prima opera del genere. ...
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Musicista (n. Parigi primi del sec. 16º - m. dopo il 1561), uno dei primi autori di canti per la Chiesa calvinista (Salmi davidici a 4 voci, 1547). Per primo scrisse un trattato di teoria musicale per [...] la riforma della didattica a base del solfeggio, abbandonando la mano guidoniana e le mutazioni. ...
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Teologo calvinista (Delft 1620 - Utrecht 1677). Predicatore di grande efficacia, mirò a una seconda riforma della Chiesa calvinista. Tuttavia, pur criticando l'amministrazione ecclesiastica dei sacramenti [...] e la dottrina dell'imperfezione dei fedeli, non volle separarsi dalla sua Chiesa, come fecero invece più tardi alcuni suoi seguaci pietisti ...
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calvinismo
s. m. – Il complesso delle dottrine teologiche formulate dal riformatore religioso Giovanni Calvino (1509-1564), tra le più rigoriste e austere nell’ambito del protestantesimo, rapidamente diffusesi (16° sec.) in varî paesi d’Europa...
riformato1
riformato1 agg. e s. m. (f. -a) [part. pass. di riformare]. – 1. Modificato mediante una riforma, che ha subìto una riforma. In partic., nella sfera religiosa, ordini r., congregazioni r., che seguono una regola riformata rispetto...