Pratica enologica con la quale si riattiva in un vino la fermentazione alcolica per renderlo asciutto se rimasto dolce o, con aggiunta di zucchero, per aumentarne la gradazione alcolica. La r. consente anche di migliorare in parte le qualità scadenti di un vino (per es., sapori sgradevoli): si mette il vino su buone vinacce fresche non torchiate, in presenza di zucchero (2-3%) oppure, in assenza di ...
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Prodotto della fermentazione alcolica di mosti ricavati esclusivamente da uve fresche o leggermente appassite, con o senza la presenza delle vinacce.
I componenti del v. sono acqua (70-80%), alcol etilico [...] taglio con v. a maggiore gradazione alcolica, o mediante concentrazione per congelamento; si può anche operare una rifermentazione); correzione dell’acidità (aumento o riduzione, che si opera soprattutto mediante tagli con v. di diversa acidità ...
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Residuo della lavorazione dell’uva, formato da graspi, bucce, vinaccioli con quantità diverse di vino o di mosto fermentato, a seconda del grado di spremitura. Si distinguono al riguardo le v. vergini [...] , torchiate, se sottoposte a torchiatura, lavate se sottoposte a estrazione di vinelli con acqua. Le v. si possono usare nella rifermentazione e per distillazione, ottenendosi alcol di v. (o di II categoria) o prodotti noti con il nome di acquavite o ...
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rifermentazione
rifermentazióne s. f. [der. di rifermentare]. – Pratica enologica con la quale si riattiva in un vino la fermentazione alcolica, per ridurlo asciutto se dolce o, con aggiunta di zucchero (operazione consentita in Italia solo...
rifermentare
v. intr. [comp. di ri- e fermentare] (io riferménto, ecc.; aus. avere). – Fermentare una seconda volta; si dice del vino quando è sottoposto alla rifermentazione.