Teologo ariano (m. dopo il 341); retore pagano, poi discepolo di Luciano di Antiochia, nella persecuzione di Massimiano defezionò; riaccolto nella Chiesa, fu presente in varî sinodi; oltre il Syntagmation, [...] combattuto da Marcello d'Ancira e da s. Atanasio, scrisse (secondo s. Girolamo, De vir. ill., 86, 94) commentarî ai Vangeli, alla lettera di s. Paolo ai Romani, e ai Salmi. Filostorgio gli rimprovera (Hist. ...
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Retore e storico latino (n. Cordova metà del sec. 1º a. C. - m. 37 d. C. circa). Recatosi in giovinezza a Roma, manifestò subito la sua inclinazione agli studî retorici, sebbene egli stesso non abbia mai [...] guerre civili ai suoi tempi (almeno fino alla morte di Tiberio). Negli ultimi anni scrisse un'opera sulle forme della retorica del suo tempo, nota come Oratorum et rhetorum sententiae divisiones colores; l'opera era composta di due parti: un'ampia ...
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Seneca, Anneo (detto il Vecchio o il Retore)
Seneca, Anneo
(detto il Vecchio o il Retore) Retore e storico latino (n. Cordova metà del sec. 1° a.C.- m. 37 d.C. ca.). Recatosi in gioventù a Roma, manifestò [...] guerre civili ai suoi tempi (almeno fino alla morte di Tiberio). Negli ultimi anni scrisse un’opera sulle forme della retorica del suo tempo, nota come Oratorum et rhetorum sententiae divisiones colores e composta di due parti: un’ampia raccolta, in ...
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Nobile (Bordeaux 353 - Nola 431); allievo del retore Ausonio, si diede inizialmente alla carriera pubblica; senatore e forse consul suffectus (378), si trasferì (379) a Nola quale governatore della Campania. [...] -404) e 33 carmi, prevalentemente in esametri. Le lettere sono appesantite dall'abuso di citazioni bibliche e di fiori retorici, ma hanno notevole interesse documentario; le poesie sono da segnalarsi per il contributo che hanno dato alla creazione di ...
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Figlio (1º sec. d. C.) di Seneca il retore e fratello del filosofo Seneca e di Gallione; padre di Lucano. Appartato dalla vita politica, si occupò delle pratiche amministrative del principato per accumulare [...] denaro, ma, coinvolto nella congiura dei Pisoni per una falsa denuncia si suicidò (66) ...
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Fratello di Seneca il filosofo, fu adottato dal retore L. Giunio Gallione del quale prese il nome (originariamente si chiamava L. Annaeus Novatus). Governò come proconsole l'Acaia (52 d. C.): si rifiutò [...] di pronunciarsi in una controversia religiosa sorta tra Giudei fedeli alla tradizione e Giudei convertiti da s. Paolo (come è narrato negli Atti degli Apostoli 18, 12-17). Fu console suffetto (54 o 55). ...
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Greco di Laodicea al Lico (m. 8 a. C.), figlio del retore Zenone. Avendo aiutato i Romani nell'invasione partica, fu investito (36 circa) del regno sulla parte del Ponto già governata da Deiotaro, la quale [...] ebbe perciò il nome di Ponto Polemoniaco. Dopo la sua morte il regno passò alla moglie di lui, Pitodoride ...
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Apologista cristiano (m. 327 circa), vissuto a Sicca Veneria (od. el-Kef) nell'Africa proconsolare. Retore pagano e maestro di Lattanzio, si sarebbe convertito in tarda età, secondo s. Girolamo, offrendo [...] al vescovo, quale prova del completo suo mutamento, i sette libri Adversus nationes ("Contro le genti", cioè i pagani), scritti certo prima del 311 (anno del primo editto di tolleranza di Galerio), e i ...
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retore
rètore s. m. [dal lat. rhetor -ŏris, gr. ῥήτωρ -ορος]. – Presso gli antichi Greci, nome con cui si indicavano gli oratori e i maestri di eloquenza (e in questo senso il termine si usa ancora con preciso riferimento al mondo greco-romano)....
retòrica (ant. o raro rettòrica) s. f. [dal lat. rhetorica (ars), gr. ῥητορική (τέχνη)]. – 1. a. L’arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace; sorta nella Grecia antica con i sofisti, con finalità prevalentemente pragmatiche,...