Matematica
In geometria, il cono c. indefinito è la superficie (fig. A) che si ottiene facendo ruotare attorno alla retta fissa h (asse) una retta uscente da un suo punto s (vertice) e rigidamente collegata [...] di c., che nelle cellule nervose rappresenta la zona da cui prende inizio il cilindrasse.
cono C. retinici Particolari cellule fotosensibili della retina le quali captano i raggi luminosi e li convertono in eccitamenti visivi che sono trasmessi dai ...
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Anatomia e medicina
Porzione del parenchima di un organo, più o meno ben definita anatomicamente e in cui di solito sono rappresentati tutti gli elementi funzionali; i l. sono tra loro separati da solchi, [...] ) si spingono nei l. ottici, come accade negli Elasmobranchi. Alla sostanza grigia del tetto ottico pervengono le fibre della retina e precisamente nei due l. ottici di ciascun lato le fibre provenienti dall’occhio del lato opposto. Nei pesci la ...
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BELLONCI, Giuseppe
Maurizia Alippi Cappelletti
Nacque a Forlì il 24 giugno 1855, da Tito e da Severina Danesi, e si laureò in scienze naturali a Bologna, dove seguì anche il corso di pittura presso [...] d. scienze d. Ist. di Bologna (1881-1882), pp. 24-28; Contribuzione all'istiogenesi e all'istologia dello strato molecolare interno della retina, in Mem. d. Accad. d. scienze d. Ist. di Bologna, s. 4, 3 (1881), pp. 597-605; Intorno alla struttura ed ...
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La grande scienza. La genetica del comportamento
Ralph J. Greenspan
La genetica del comportamento
La convinzione che i caratteri comportamentali si trasmettano da una generazione alla successiva è antica. [...] il comportamento in maniera più diretta. Un mutante risultava normale sia per la visione a livello della retina sia per quanto riguarda la risposta fototattica, ma presentava una deficienza selettiva nel rilevamento del movimento: rispondeva ...
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La Rivoluzione scientifica: i domini della conoscenza. Zoologia e botanica
Brigitte Hoppe
Zoologia e botanica
Descrizione, anatomia e classificazione di animali e piante
Nel corso del XVII sec., anche [...] il modo in cui il nervo ottico si diparte lateralmente dal bulbo. Dimostrò inoltre in maniera sperimentale che sulla retina appare un'immagine nitida e capovolta degli oggetti, stabilendo anche che i rapporti di rifrazione all'interno dell'occhio ...
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Organo proprio dei Vertebrati, dotato di due attività essenziali per la vita: la funzione escretoria e quella endocrina.
Anatomia comparata
I r. si originano, nell’embrione dei Vertebrati, dal mesomero [...] ) si possono produrre lesioni anche in altri organi: focolai necrotici nel fegato, alterazioni vascolari nel cervello e nella retina. La malattia si manifesta con due ordini di sintomi: uno tipico delle nefrosi (diminuzione delle proteine del plasma ...
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Fisica
In ottica, in generale, si chiama l. (o meglio, l. semplice) il sistema ottico centrato costituito da 2 diottri rifrangenti adiacenti, ambedue curvi oppure uno curvo e l’altro piano, cioè il sistema [...] infatti, nei pesci, non mediante variazioni di curvatura della l., ma per il suo avvicinamento e allontanamento dalla retina.
Una l. cristallina caratterizza anche l’occhio di molti invertebrati come quello degli Anellidi Policheti, e quello dei ...
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TASSIA
Leo Pardi
In etologia e fisiologia del comportamento si designano con questo termine (dal greco ἡ ταξις = disposizione) i meccanismi con cui un animale assume e mantiene una posizione determinata [...] più o meno numerose unità sensoriali giustapposte, ciascuna delle quali trasmette un proprio segnale locale (occhi composti degli Artropodi, retina dei vertebrati, per es.). L'area di fissazione può essere preformata e fissa o, in certi casi, avere ...
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RIPRODUZIONE
Giovanni Chieffi
(XXIX, p. 398; App. III, II, p. 614; IV, III, p. 223)
Negli anni Settanta le conquiste della genetica avevano polarizzato l'attenzione soprattutto sugli aspetti molecolari [...] fig. 3).
Recentemente sono state scoperte le vie seguite nella trasmissione fotoneuroendocrina: gli stimoli luminosi vengono raccolti dalla retina, come hanno dimostrato S.G. Legan e F.J. Karsch (1983), inibendo il controllo fotoperiodico della r. in ...
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Orologio biologico
Rodolfo Costa
La vita sulla Terra si è evoluta in un contesto caratterizzato da imponenti variazioni ambientali, alcune di natura ciclica. È il caso, per fare un esempio, dell'alternanza [...] negativa, i geni orologio Per e Cry. Si ritiene che la fotorecezione circadiana dipenda da altri fotopigmenti presenti nella retina. Inoltre, è in discussione il ruolo del gene Timeless nell'orologio circadiano proprio del mammifero.
In fig. 4 è ...
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retina
rètina (ant. retìna) s. f. [dal lat. mediev. retina, der. di rete «rete» (per i vasi sanguiferi che vi s’intrecciano), termine introdotto dal medico arabo Costantino Africano († 1087), propriam. come agg. (e con pron. piana), tunica...