SANGUIFERO, SISTEMA
Primo DORELLO
Antornio CESARIS-DEMEI
Carlo FOA'
Agostino PALMERINI
Antonio SEBASTIANI
Gian Giuseppe PALMIERI
Nino BABONI
Vittorio PUCCINELLI
Risulta dalle formazioni anatomiche [...] a favorire gli scambî. Il calibro dei capillari è assai variabile; i più piccoli, come quelli dei nervi, dei muscoli, della retina possono avere un diametro di circa 5 μ; nei più grandi, come quelli dei villi placentari, il diametro può raggiungere i ...
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Ingegneria biomedica
Serenella Salinari
Francesco Paolo Branca
Con i. b. si intende quel settore dell'ingegneria che utilizza le metodiche e le tecnologie proprie dell'ingegneria per la cura del paziente [...] di polimeri in oftalmologia, per la fabbricazione di lenti a contatto e di cornee artificiali e nella chirurgia del distacco della retina, e in ortopedia, per la realizzazione di cementi ossei e di protesi di tendini e legamenti. Più complessa è ...
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PESCI (lat. scient. Pisces; fr. poissons; sp. peces; ted. Fische; ingl. fishes)
Ugo D'ANDREA
Umberto D'ANCONA
Geremia D'ERASMO
Leonardo MANFREDI
Classe del sottotipo Vertebrati (v.) tipo Cordati [...] la sclera e la corioidea pigmentata c'è spesso nei Teleostomi la cosiddetta ghiandola corioidea, una rete mirabile. Nella retina prevalgono i bastoncelli; i coni in molti casi mancano (pesci abissali). Mancano processi ciliari e muscoli ciliari. Il ...
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UCCELLI (lat. scient. Aves; fr. oiseaux; sp. aves; ted. Vögel; ingl. birds)
Alessandro GHIGI
Geremia D'ERASMO
Vertebrati a temperatura costante, il cui corpo è sostenuto dai soli arti posteriori, [...] di curvatura molto minore di quello appartenente alla camera posteriore o più specialmente al segmento sul quale giace la retina. Dal fondo dell'occhio si porta in mezzo al vitreo, dirigendosi verso il cristallino, un organo particolare, il pettine ...
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Nome creato dal v. Siebold nel 1848 per indicare un tipo animale comprendente gl'Insetti, gli Aracnidi e i Crostacei, i quali facevano parte del tipo degli Articolati del Cuvier, insieme con gli Anellidi.
Sotto [...] i singoli ommatidî non risultano più isolati; in altri il pigmento manca del tutto; in tali casi però sulla retina si proietta ugualmente (per sovrapposizione) un'immagine unica.
Un'altra questione assai controversa è quella riguardante la percezione ...
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TIPO costituzionale e antropologico
Giacinto VIOLA
Piero BENEDETTI
Data una collettività di fenomeni, che entro certi limiti si differenziano l'uno dall'altro, s'indica come tipo, o fenomeno tipico, [...] da forme infiammatorie localizzate in varie parti del bulbo oculare, da miopia, da distacchi di retina, da sindromi emorragiche retiniche, dalla sindrome Bernard-Horner, dalle cateratte discrasiche (Rossi).
Fra le malattie acute sono più frequenti ...
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Genoma
Andrea Ballabio
Sandro Banfi
Il g. costituisce l'insieme delle informazioni genetiche e il materiale ereditario propri di un organismo. È contenuto nel DNA o, per alcuni virus, nell'RNA. A partire [...] per quei particolari tessuti (per es., i geni che partecipano alla funzione visiva sono attivi solamente nelle cellule della retina). Pertanto sapere dove (in quale tessuto) e quando (in quale fase o dello sviluppo embrionale o della vita postnatale ...
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Sistemi, scienza e ingegneria dei
AArnaldo M. Angelini
di Arnaldo M. Angelini
SOMMARIO: 1. Premessa. □ 2. Considerazioni generali: a) applicazione della scienza dei sistemi agli esseri viventi; b) applicazione [...] sommariamente descritti più avanti; esse sono: a) rilevazione dell'informazione operata dall'occhio; b) conversione nella retina dell'informazione ottica in stimoli; c) trasmissione al cervello dell'informazione sotto forma di stimoli attraverso le ...
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L'Io cosciente: una visione neuroeuristica della mente
Alessandro E.P. Villa
(Laboratoire de Neuro-heuristique, Institut de Physiologie, Université de Lausanne, Losanna, Svizzera)
John G. Taylor
(Centre [...] in modo ben definito. Nella scimmia è stato sperimentalmente dimostrato che le lesioni delle vie visive afferenti, dalla retina verso il pulvinar inferiore, hanno scarso effetto sulle caratteristiche di risposta dei neuroni del pulvinar stesso. Le ...
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Scienza greco-romana. Ottica e teoria della luce
A. Mark Smith
Ottica e teoria della luce
La moderna ottica fisica ha le sue radici storiche nell'ottica matematica greca; il più ovvio legame tra le [...] e costituita di nervi sensoriali e motori. Inoltre, si dice che Erofilo avesse distinto nell'occhio quattro diverse tuniche (tra cui la retina, la cornea e l'iride) e che, forse, sia stato il primo a osservare il lume, o apertura, nei nervi ottici ...
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retina
rètina (ant. retìna) s. f. [dal lat. mediev. retina, der. di rete «rete» (per i vasi sanguiferi che vi s’intrecciano), termine introdotto dal medico arabo Costantino Africano († 1087), propriam. come agg. (e con pron. piana), tunica...