(lat. Diana) Divinità italica e romana, di origine discussa; il nome presenta la stessa radice di dīus «giorno»; quindi è la «splendente», la «luminosa». Dalle donne romane era venerata soprattutto come [...] fu identificata con numerose figure divine femminili di religione orientale, che presentavano tratti di affinità più o e faretra, e anche come protettrice degli animali. Nell’arte romana si rielaborarono soprattutto i modelli del 4° sec. a.C. ...
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VESTA
Giulio Giannelli
. Divinità degli antichi Romani, e dei Latini in genere, alla quale era strettamente associato il culto, privato e pubblico, del focolare domestico e del focolare dello stato. [...] ed altissimo significato assunse e mantenne invece, a Roma, il suo culto pubblico. Introdotta nella religione ufficiale romana, V. conservò tuttavia alcuni dei caratteri peculiari della greca Estia; e principalmente quello di divinità vergine ...
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Machiavelli, Niccolo
Massimo L. Salvadori
L’autonomia della politica dalla morale e dalla religione
Vissuto a cavallo fra Quattrocento e Cinquecento, Machiavelli è stato uno dei maggiori pensatori politici [...] grande esempio era quello costituito dalla repubblica romana. La libertà repubblicana significava sia dare Principe, un nemico giurato dei sani principi della moralità e della religione, che ha indicato e raccomandato a chi esercita il potere le ...
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CARDUCCI, Giosue
Mario Scotti
Nacque a Valdicastello, frazione di Pietrasanta nella Versilia lucchese, primogenito del dottor Michele e di Ildegonda Celli, il 27 luglio 1835 alle undici di sera. Gli [...] sotto cui fu affrontata e risolta la complessa questione romana svela più compiutamente il suo sottofondo ideologico se vista , greco-latini, nobile razza ariana, dovesse esser infusa una religione semitica, a noi figli del sole, adoratori del sole e ...
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La lingua e la scuola
Luca Serianni
Prima dell’Unità l’interesse dei vari Stati per l’istruzione era complessivamente modesto. Nel segmento iniziale, quello dell’asilo infantile, si registra addirittura [...] altre regioni, vanno dunque aggiunti circa 400.000 toscani e 70.000 romani» (De Mauro 2002, pp. 42-43). La quota complessiva di bilingue nelle varie discipline; per esempio, nella religione, le «dimostrazioni evangeliche» erano in italiano e ...
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FOSCOLO, Ugo
Mario Scotti
Nacque a Zante, isola dell'arcipelago Ionio allora sotto il dominio di Venezia, il 6 febbr. 1778. Suo padre, Andrea, medico corcirese, contava ventiquattro anni, sua madre, [...] della sua famiglia fosse un Ugo Foscolo, della romana gens Aurelia, console inviato nel 423-424 da Padova per allora inediti: i frammenti Della poesia, dei tempi e della religione di Lucrezio, le annotazioni in margine al poemetto Haiti di V. ...
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La letteratura dell’Italia unita
Enrico Ghidetti
Il primo e più significativo dei libri di memorie che l’Italia del Risorgimento consegnò all’Italia unita, I miei ricordi di Massimo d’Azeglio, si deve [...] e tornerà a cimentarsi nel 1874 (I Mille), sul modello del roman frénétique alla Guerrazzi e del romanzo d’appendice a tinte forti di lettore di poesia e di apostolo di quella «religione delle lettere» cui seppe convertire una schiera di allievi ...
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MANZONI, Alessandro
Piero Floriani
Nacque a Milano il 7 marzo 1785 in una casa sui Navigli, in contrada S. Damiano 20 (oggi via Visconti di Modrone 16); la madre era Giulia Beccaria e il padre legale [...] di Saulo sulla via di Damasco. D'altra parte la religione del M. denunciò sempre un aspetto raziocinante e G.B. 29 maggio 1822 il M. si disse a Fauriel «enfoncé dans mon roman»; a novembre era finito il secondo dei tomi previsti. La fine giunse ...
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La figura di Costantino nell’Ordo Panegyricorum
I panegiristi e la nascita del potere costantiniano
Giulia Marconi
La voce si propone di indagare l’immagine che di Costantino hanno fornito i Panegirici [...] E.V. Nixon, B. Saylor Rodgers, In Praise of the Later Roman Emperors, Berkeley-Los Angeles-Oxford 1994, pp. 334-338.
68 Three (or More) Versions of Constantine’s Vision, in The Power of Religion in Late Antiquity, cit., pp. 227-235, in partic. 232.
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CASTELVETRO, Ludovico
Valerio Marchetti
Giorgio Patrizi
Nacque a Modena nel 1505 circa. Era figlio di Giacomo, ricco mercante dell'arte della lana e banchiere, e di Bartolomea Della Porta.
Fece i suoi [...] il Porto, fuggito da Modena per causa di religione nel 1558. Dopo solo sei mesi di permanenza 1966, p. 110; R. Melzi, C.'s annotations to the Inferno, Paris 1966; W. Romani, L. C. e il problema del tradurre, in Lettere ital, XVIII(1966), pp. 152-79 ...
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religione
religióne s. f. [dal lat. religio -onis, prob. affine a religare «legare», con riferimento al valore vincolante degli obblighi e dei divieti sacrali]. – 1. a. Complesso di credenze, sentimenti, riti che legano un individuo o un gruppo...
libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...