Famiglia fiorentina, di popolo, originaria di Poggibonsi, ricordata la prima volta verso la fine del sec. 13º; nei secoli precedenti al principato mediceo, si distinse, più che nella politica, nell'attività [...] v.) giurista; Amerigo (1442-1501) umanista; e specie nella religione: Andrea (1301-1374), vescovo di Fiesole (v. Andrea: 95). La famiglia, che nel sec. 18º era divenuta più romana che fiorentina, tornò a Firenze alla fine del secolo e diede uomini ...
Leggi Tutto
Stato dell’Europa centrale, confina a N con la Danimarca, a E con la Polonia e la Repubblica Ceca, a SE e a S con l’Austria, a SO e a O con la Francia, la Svizzera il Belgio e il Lussemburgo, a NO con [...] ). Più a oriente si eleva il Harz (la Hercynia Silva dei Romani, toponimo dal quale ha preso nome il corrugamento); a occidente del , la G. visse il conflitto che attraversò la religione e la Chiesa anche come scontro tra principi schierati pro ...
Leggi Tutto
Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita [...] al molteplice sensibile. Si ricordano inoltre gli studi sul mito e le religioni e le analisi ermeneutiche e fenomenologiche (M. Eliade, H.G. Gadamer in Oriente quanto in Occidente. La Chiesa romana lo accettò definitivamente solo nell’11° secolo. ...
Leggi Tutto
Scrittore e oratore latino (Arpino 3 genn. 106 a. C. - Formia 7 dic. 43 a. C.). Nato da agiata famiglia equestre, ebbe a Roma maestri di diritto i due Scevola, l'augure e il pontefice, di filosofia l'accademico [...] confidenze di C. che ci svelano i retroscena della politica e della società romana del suo tempo; Ad Quintum fratrem, in 3 libri, dal 60 finisce con il sostenere la tesi della duplicità della religione, ufficiale e popolare da un lato, interiore e ...
Leggi Tutto
Filosofo (La Brède, Bordeaux, 1689 - Parigi 1755). Studiò presso gli oratoriani e si laureò in giurisprudenza a Bordeaux. Consigliere del parlamento di Bordeaux, nel 1716, dopo la morte di uno zio da cui [...] venir meno di questa coesione. In tale analisi della storia romana si annuncia la nozione, tipica di M., di "spirito tardi nell'Esprit des lois - guidano gli uomini: il clima, la religione, le leggi, le massime di governo, le tradizioni, i costumi, ...
Leggi Tutto
Scrittore greco (Cheronea, Beozia, 50 d. C. - ivi dopo il 120). Studiò ad Atene presso il platonico Ammonio, e dopo alcuni viaggi tornò nella sua città, donde però si allontanò ripetutamente per incarichi [...] , sebbene si possa affermare che quelle sulla religione delfica sono posteriori al suo sacerdozio. La paragone (σύγκρισις) le differenze. La tradizione dei rapporti fra Greci e Romani era già nelle Imagines di Varrone e nelle Vitae di Cornelio Nepote ...
Leggi Tutto
Scrittore francese (Saint-Malo 1768 - Parigi 1848). Di nobile famiglia bretone, trascorse la prima infanzia nella cittadina natale, fece gli studî a Dol, Rennes, Dinan, passò lunghi periodi dell'adolescenza [...] mise a scrivere l'apologia della religione, Génie du Christianisme ou Beauté de la religion chrétienne, che pubblicò nel 1802 (1803-1804), subendo il fascino delle rovine nella campagna romana (Lettre à Fontanes). Ruppe con Napoleone subito dopo l' ...
Leggi Tutto
Storico e antropologo (Basilea 1815 - ivi 1887). Autore di opere sulla cultura, la religione e il diritto di Roma (tra le altre: Geschichte der Römer, 1857, in collaborazione con F. D. Gerlach), B. entrò [...] per cui la simbolicità del mito e della religione è concepita come prodotto del processo storico. Tale Mutterrecht (1861), basata su documenti delle civiltà greca e romana, e successivamente estesa alla considerazione della totalità delle culture ( ...
Leggi Tutto
Storico e patriota italiano (Napoli 1811 - Montecassino 1897). Monaco nell'abbazia di Montecassino, dedito agli studi di storia, si impegnò attraverso i suoi scritti nella politica ecclesiastica del suo [...] cui T. analizzò i rapporti tra filosofia e religione e tentò di approfondire il concetto d'evoluzione della T. volse tutti i suoi sforzi a realizzare la soluzione della questione romana, che egli sperava possibile in un franco e aperto incontro fra il ...
Leggi Tutto
Nato a Lione nel 10 a. C., fu imperatore romano dal 41 al 54 d. C. Figlio di Druso maggiore e di Antonia minore, fino ai cinquant'anni visse tra gli studî, componendo opere di storia e di filologia. Dopo [...] dire restituzione dell'autorità al senato, restaurazione della religione e del costume e ripristino della censura. Roma. Mirando all'unificazione dell'impero, concesse la cittadinanza romana a molte colonie. Costruì un nuovo acquedotto e un porto ...
Leggi Tutto
religione
religióne s. f. [dal lat. religio -onis, prob. affine a religare «legare», con riferimento al valore vincolante degli obblighi e dei divieti sacrali]. – 1. a. Complesso di credenze, sentimenti, riti che legano un individuo o un gruppo...
libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...