MAMELI (dei Mannelli), Goffredo
Giuseppe Monsagrati
Primo di sei figli, nacque a Genova il 5 sett. 1827 da Giorgio, tenente di vascello della Marina militare sarda, e da Adelaide Zoagli.
Sulla scorta [...] ma anche capace di suscitargli un'autentica ammirazione per la tradizione ebraica e per i testi biblici (l'Ecclesiaste è il più citato pure da lui trattato era quello della compatibilità tra religione e libertà, a riprova del fatto che la rivoluzione ...
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ELEONORA de Toledo (Alvarez de Toledo), duchessa di Firenze
Vanna Arrighi
Nacque in Spagna nel 1522 da don Pedro e da Maria Osorio Pimentel, marchesa di Villafranca.
La madre era l'ultima erede della [...] che, sebbene fortemente improntata ai principi della religione cattolica. dovette rimanere del tutto estranea a costituiva forse la più influente e prestigiosa famiglia della comunità ebraica napoletana e con la quale i rapporti non si interruppero ...
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diaspora
Raffaele Savigni
La dispersione degli Ebrei in tutto il mondo
Dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme (70 d.C.) gli Ebrei si sono dispersi in tutto il mondo. Per alcuni secoli essi sono [...] soggiorno in Egitto e dopo la morte di Mosè. Nella cultura ebraica rimase il ricordo del nomadismo tipico di un popolo di pastori: . Dopo che nel 381 il cristianesimo divenne la religione ufficiale dell'Impero Romano, gli Ebrei furono considerati una ...
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storiografia Scienza e pratica dello scrivere opere relative a eventi storici del passato, in quanto si possano riconoscere in essa un’indagine critica e dei principi metodologici.
Il complesso delle opere [...] del protestantesimo liberale è stato il rapporto tra religione e storia. Il concetto di sistema economico a F. Babinger) e il sionismo riapriva il dibattito nella cultura ebraica tra antico e moderno, in Inghilterra R. Pares tornava a discutere, ...
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Il complesso delle azioni umane nel corso del tempo, nel senso sia degli eventi politici sia dei costumi e delle istituzioni in cui esse si sono organizzate. Modernamente, anche tutto ciò che le condiziona [...] a essa esterno ha sempre un fondamento religioso. Questa prospettiva provvidenziale è propria delle religioni monoteistiche sorte sul tronco della tradizione ebraica che vedono nella s. il teatro dell’agire divino. Soprattutto il cristianesimo ha ...
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L'associazione segreta dei cosiddetti "liberi muratori", che ha avuto la sua prima manifestazione storica nel sec. 16° (v. oltre). Il termine si usa talvolta, in senso fig., per indicare una consorteria, [...] i massoni radicali e contro i razionalisti in religione ed i riformatori in politica. Si disputa ancora Spagna, in Germania, ove si denuncia la consistente presenza ebraica, e il blocco satanico ebraico-massonico. È con gli anni Venti (nel 1929 ...
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Ciò che è connesso, più o meno intimamente, con la divinità, con la religione e con i suoi misteri, e perciò impone un particolare atteggiamento di riverenza e di venerazione (contrapposto in genere a [...] s., e quali che siano le peculiarità che distinguono il s. di una religione da quello di un’altra, il s., e quindi la distinzione tra s. la sua analisi del s. soltanto sulle esperienze religiose ebraica, cristiana e indiana. La fenomenologia del s. ...
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(ebr. Shōmĕrōn) Regione dell’antica Palestina, al centro dell’altopiano a O del Giordano. Confina a N con la piana di Esdrelon, a S con la Giudea e a O con la piana costiera, e rientra quasi interamente [...] amuleti, scarabei di tipo egizio, òstraka con iscrizioni paleo-ebraiche. Al periodo postisraelitico risale una fortezza, mentre all’età La religione dei Samaritani è fondamentalmente simile a quella giudaica. Istruiti nella religione di Israele ...
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Forma di sacrificio praticata nell’antichità, specialmente nella religione greca e in quella ebraica, in cui la vittima veniva interamente bruciata. Presso gli Ebrei l’ōlāh, istituito, secondo la tradizione, [...] sull’altare dopo l’immolazione (perciò il termine ebraico fu tradotto nella Settanta con ὁλοκαύτωσις o e nella sull’altare tutta la notte, fino alla mattina.
Nell’antica religione greca l’o. si distingue nettamente dal tipo comune del sacrificio ...
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Nel mondo romano (dal 4° sec. in poi), contrapposto a cristiano, colui che si manteneva fedele alle credenze politeistiche e pratiche cultuali tradizionali. Il termine viene perlopiù connesso alla voce [...] al cristianesimo, sia in senso più lato per indicare qualsiasi religione diversa dalla ebraica e dalla cristiana, ivi compresa la musulmana. Nel campo degli studi di storia delle religioni il termine ha solo significato storico ed è usato solo nel ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
sinagoga
sinagòga s. f. [dal lat. tardo synagoga, gr. συναγωγή, propr. «adunanza» (comp. di σύν «con, insieme» e ἄγω «condurre»), passato presso gli Ebrei (analogam. al termine ἐκκλησία presso i cristiani: v. chiesa) dal sign. di «comunità»...