MODIGLIANI, Amedeo (Amedeo Clemente)
Rossella Canuti
– Nacque il 12 luglio 1884 a Livorno, da Flaminio, di origine ebrea sefardita romana, e da Eugénie Garsin, di origini ugualmente sefardite ma del [...] ammalò di pleurite e fu costretto per un lungo periodo a letto, in un altro taccuino, donatogli dalla idee estetiche assorbendo la luminosità della pittura veneta e con la Hastings, il M. ebbe una relazione con Simone Thiroux dalla quale, nel 1917, ...
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CAVALCANTI, Giovanni
Claudio Mutini
Di questo scrittore, che è tra i più significativi, a Firenze, della civiltà letteraria quattrocentesca, si posseggono scarsi e saltuari dati biografici, frutto recente [...] 1439 in cui il C. computa il periodo della propria detenzione in circa dieci anni. cap. L), il C. esamina le relazioni diplomatiche intercorse tra Francesco Sforza, Venezia, vivi”: cap. IV, 11); la luminosità diversa che colpisce le varie zone del ...
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CISERI, Antonio
Ettore Spalletti
Nacque a Ronco sopra Ascona, in Canton Ticino, il 25 ottobre del 1821, da Giovanni Francesco e da Caterina Materni. Nel 1833 egli si trasferì a Firenze, condottovi dal [...] inoltre, gli consentì di stringere relazioni prestigiose con personaggi di primo piano assoluta nelle opere di questo periodo di commissioni religiose, con una ricerche raggiungono sensibilissimi effetti di luminosità e di trasparenze che hanno ...
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CARUCCI, Iacopo, detto il Pontormo
Silvia Meloni Trkulja
Nacque a Pontorme (donde il soprannome), sobborgo di Empoli, il 24 maggio 1494 da Bartolomeo, pittore allievo di Domenico Ghirlandaio, e da Alessandra [...] ormai scopertamente manieristici, forse in relazione con gli esordi del Rosso Fiorentino e vivido nell'abbagliante luminosità estiva. La decorazione della alla morte di Leone X, e a questo periodo va assegnata la lunetta; il Pontormo riprese poi ...
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DIZIANI, Gaspare
Sergio Claut
Figlio di Giustina e Giuseppe "De Ciano", nacque a Belluno il 24 genn. 1689; fu allievo in patria di Antonio Lazzarini, ultimo interprete provinciale, ma non spregevole, [...] (Garas, 1963, p. 81) è forse in relazione con il già citato disegno di analogo soggetto nel Museo con opere di questo primo periodo di attività che si imposta S. Pietro ai Volti a Cividale. Luminosità diafane, assenza di contrasti chiaroscurali, ...
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AMBROSI, Melozzo degli, detto Melozzo da Forlì
Emma Zocca
Nacque nel 1438 in Forlì, dove la sua famiglia ("de Ambrosiis" o "de Ambroxiis") risiedeva da almeno quattro generazioni. È ignota la professione [...] Melozzo dovesse porsi in relazione col conterraneo Ansuino, corporee e nella chiara luminosità diffusa, profondamente diversa è risulta ch'egli si trovasse presente. A questo periodo romano si attribuisce il mosaico della volta della cappella ...
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CATEL, Franz (Franz Ludwig; nei documenti romani, spesso, Francesco Catelli)
Agnese Concina Sebastiani
Nacque a Berlino il 22 febbr. 1778 da Friedrich (di famiglia originaria di Sedan) e Elisabeth Wilhelmine [...] in seguito, ma soprattutto nel periodo tedesco. Nel 1797 fece un controluce, dal quale viene esaltata la luminosità del paesaggio. Così nel Giardino di che lo portò a vivere un'intensa vita di relazioni umane e sociali: con i ricchi e i potenti ...
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MAZZOLA
Valerio Da Gai
– Famiglia di artisti parmensi la cui attività è documentata almeno a partire dall’ultimo decennio del Quattrocento. Secondo i cronisti locali i primi a trasferirsi a Parma furono [...] asprezze formali potrebbero ricollegarsi al periodo della formazione a Cremona, , come conferma anche la luminosità straordinariamente limpida che definisce la e per lo antiporto», nonché nel 1498 in relazione alla tomba di «messer Bueri». Da tali ...
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RESANI, Arcangelo
Giulia Palloni
RESANI (Reggiani, Rezani), Arcangelo. – Nacque a Roma nel 1670, quartogenito di Carlo, garzone d’oste, e di Chiara, figlia di Belardino. Secondo le puntuali indicazioni [...] dal 1719, infatti, è detto abate. Il periodo faentino, che si protrasse fino al 1722, fu del suo linguaggio, da leggere in relazione all’attività condotta in Italia settentrionale e tuttavia la ribassata luminosità e la rigorosa individuazione del ...
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FIGINO, Giovanni Ambrogio
Roberto Ciardi
Figlio di Giovanni Vincenzo, fabbricante di spade e proveniente da una nota famiglia di armaioli, e di Lucia Grassi, nacque a Milano; l'anno di nascita è incerto.
La [...] ornamentali (alcuni disegni sembrano da porre in relazione con l'esecuzione di vasi di vetro: punto di riferimento per l'oeuvre del periodo maturo o tardo, che diviene pienamente già partecipe della luminosità drammaticamente chiaroscurata di ...
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lettura
s. f. [dal lat. tardo lectura, der. di legĕre «leggere», part. pass. lectus]. – 1. a. L’azione di leggere, di decifrare cioè un testo scritto o stampato: la l. di un manoscritto, di un’iscrizione; calligrafia, parola, passo, codice...
spettrale
agg. [der. di spettro]. – 1. Che ha le caratteristiche, l’apparenza di uno spettro, che è simile a uno spettro: a un tratto un rumor di passi, l’apparizione d’una figura disfatta, spettrale (De Roberto); avere un aspetto s., essere...