Il concilio Vaticano II e l'Italia
Giovanni Turbanti
Nel giugno 1966, davanti all’assemblea dei vescovi italiani riuniti per la prima volta pochi mesi dopo la conclusione del concilio,Paolo VI rilevava [...] marxismo, il laicismo, l’esistenzialismo ateo, il relativismo morale, il neomodernismo, il materialismo. E si del loro ruolo e una maggiore apertura nel loro orizzonte culturale furono i contatti che poterono stringere già durante il primo ...
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Il modello Bartoletti nell'Italia mancata
Massimo Faggioli
Un vescovo italiano del concilio
La figura di Enrico Bartoletti è di rilievo nella storia della Chiesa italiana del postconcilio come segretario [...] , infatti, «sembrano essere causa di ogni genere di ‘relativismo’», che Bartoletti denunciava, in compagnia di molti altri vescovi, religiose. Occorre un risveglio serio, e un impegno culturale e pastorale, che non accentui le divisioni ma cerchi ...
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Enciclopedia delle Scienze Sociali I Supplemento (2001)
Giustizia, teorie della
Michel Rosenfeld
Introduzione: considerazioni generali sul diritto e sulla giustizia
Il diritto e la giustizia, inestricabilmente connessi in un rapporto spesso difficile e controverso, [...] da società a società - e dunque dipende dal sistema culturale. D'altro canto, egli respinge l'idea che il diritto concludere che il decostruzionismo porta al nichilismo e al puro relativismo, ma non si tratta di una conclusione inevitabile (tanto ...
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La storia delle Universita pontificie romane 1861-2011
Paul Gargaro
Norman Tanner
Introduzione
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Le università pontificie2 sono istituti universitari fondati o approvati dalla Santa Sede per lo studio [...] del giuramento antimodernista per combattere il relativismo della teologia moderna88. I Carmelitani del cultura. Nel 2005 a essi furono infine aggregati l’Istituto di beni culturali e la facoltà di storia della Chiesa.
Al Laterano l’Istituto di ...
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Il romanzo della globalizzazione
Stefano Calabrese
Dal romanzo postmoderno al global novel
A lungo, nel corso del Novecento, il romanzo ha rischiato di soccombere sotto il peso delle proprie ambizioni: [...] familiare.
È da questa inedita miscela di stili di vita, tradizioni culturali e sostrati etnici che è derivato il recente assestamento del romanzo – al territoriale o localistica; nemici giurati del relativismo linguistico – ossia dell’ipotesi che il ...
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Società primitive
Adam Kuper
Introduzione
Il termine 'primitivo' deriva dal latino primitivus, che significa 'primo in ordine di tempo'. In questa accezione è usato in varie lingue europee per indicare [...] e vennero riproposte in polemica con il relativismo e con il particolarismo storico della scuola generale, Milano 1971-1985).
Binford, L.B., Isolating the transition to cultural adaptations, in The emergence of modern humans (a cura di E. Trinkaus ...
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Città globali
Vittorio Gregotti
Benché molti affermino che nel nuovo secolo il fatto urbano stia radicalmente cambiando la propria natura, non si può scrivere della città del 21° sec. senza fare riferimento [...] per ora né le forze politiche né più in generale quelle culturali interessate, a giudizio di chi scrive la nozione di modificazione , di ogni realismo ideologico, ma anche del relativismo cinico con cui oggi si trasforma la constatazione dello ...
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La Cei e la svolta postconcordataria
Alessandro Santagata
Introduzione
In questo saggio mi occuperò della storia della Conferenza episcopale italiana nel primo periodo postconcordatario. Si tratta di [...] i ‘punti imprescindibili’ per l’azione dei vescovi «in una democrazia ricondotta a relativismo etico» inaugurando così il suo «progetto culturale orientato in senso cristiano», Comunicato dei lavori del consiglio permanente, in Enchirdion della ...
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Sapere
Nico Stehr
L'approccio sociologico alla conoscenza: la Wissensoziologie
La disciplina che si è occupata della natura della conoscenza in generale è stata tradizionalmente la filosofia. Le principali [...] storica e sociale, onde evitare i pericoli del relativismo e dello scetticismo insiti nel tentativo di ricollegare le . Al contrario, il complesso di capacità e di competenze culturali di vario genere che formano il sapere ha sempre avuto un ...
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Le forme della politica
Carlo Galli
La politica dell’età globale si deve sempre misurare, a ogni livello e in ogni spazio, con problemi che si producono su scala planetaria; la sua caratteristica non [...] in Occidente, non hanno nulla di ‘regionale’ o di ‘culturale’ ma sono affermati dalla filosofia che, nella sua transculturalità e a rifiutare la critica e il pluralismo delle opinioni come ‘relativismo etico’ e come ‘nichilismo’, e a divenire una ...
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relativismo
s. m. [der. di relativo]. – Teoria o concezione filosofica o scientifica fondata sul riconoscimento del valore soltanto relativo, e non assoluto, della conoscenza della realtà, o sul carattere relativo (v. relatività) di determinati...
spazio
spàzio s. m. [dal lat. spatium, forse der. di patēre «essere aperto»]. – 1. Con valore assol., il luogo indefinito e illimitato in cui si pensano contenute tutte le cose materiali, le quali, in quanto hanno un’estensione, ne occupano...