Il proverbio (dal lat. provĕrbiu(m), da vĕrbum «parola») è oggetto di studio di numerose discipline: letteratura, sociologia, antropologia, dialettologia, storia delle tradizioni popolari (nell’insieme [...] ’argomentazione, consolidamento di una previsione, ovvero come regola o ammonimento ricavabili da un fatto. Può essere di valori di moralità condivisi dalla collettività, la sanzione sociale è comunque un potente fattore di identità e di ...
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Per linguaggio giovanile si intende la varietà di lingua utilizzata nelle relazioni del gruppo dei pari da adolescenti e post-adolescenti, costituita principalmente da particolarità lessicali e fraseologiche [...] ad es., la cosiddetta sindrome di Peter Pan) e sociale (il sempre più tardo inserimento nel mondo del lavoro e giovanili: come sono, come cambiano, in Il linguaggio giovanile degli anni Novanta. Regole, invenzioni, gioco, a cura di E. Banfi & A.A. ...
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Tra i ➔ linguaggi settoriali una posizione preminente occupa il linguaggio della politica, le cui forme di realizzazione e diffusione dipendono da una vasta gamma di variabili congiunturali, quali la situazione [...] maggiore evidenza rispetto agli altri tipi di linguaggi, regole intrinseche sia interne alla struttura del testo stesso, anche quella di Pietro Nenni, esponente storico del Partito socialista italiano, il cui linguaggio preferisce i toni pungenti dell ...
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La conversazione è uno scambio verbale tra due o più partecipanti, come tipo di attività socialmente organizzata, prevalentemente di carattere informale e basata sulla ➔ lingua parlata. La conversazione, [...] cioè il modo in cui parlante e interlocutore si avvicendano. La regola d’oro per lo scambio dei turni indicata da Sacks et al amp; Fele, Giolo (a cura di) (2000), Linguaggio e contesto sociale, Bologna, il Mulino.
Grice, Paul H. (1989), Studies in the ...
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La parola è un’unità centrale nell’organizzazione del linguaggio. L’esistenza di specifiche condizioni e di fenomeni fonologici che si riferiscono alla parola porta all’individuazione di un costituente [...] s]ole, ma anche molta [s]ete, molto [s]ole. La regola che impone la presenza di [z] ha dunque un dominio di applicazione [sopra]PF
d. [vende]PFsi, [affitta]PFsi
e. a[sociale]PF, bi[sessuale]PF
Le parole composte sono rappresentate in (7 c ...
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Per variazione diamesica si intende la capacità di una lingua di variare a seconda del mezzo o canale adottato, sia esso scritto (grafico-visivo) o parlato (fonico-acustico) (➔ lingua parlata; ➔ lingua [...] e tutto quanto riguarda l’istruzione, l’amministrazione e in genere il funzionamento e i regolamenti della vita sociale (➔ giuridico-amministrativo, linguaggio). Per contro, gli usi linguistici individuali e familiari sono perlopiù orali. Ovviamente ...
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La geografia linguistica (o geolinguistica o anche linguistica areale o spaziale) è una disciplina che studia l’estensione nello spazio e la distribuzione geografica dei fenomeni linguistici (fonetici, [...] invece che la fase attestata nell’area maggiore sia di regola quella anteriore, come si constata considerando, per es., dicotomia tra linguistiche dello spazio e linguistiche del sociale. Tra questi figura la geolinguistica variazionale, definita ...
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Lionardo Salviati (1539-1589) fu uno dei protagonisti della ➔ questione della lingua del Cinquecento. Appartenente a un’illustre famiglia fiorentina le cui vicende si intrecciano con quelle dei Medici [...] (b) il fiorentino da questo punto di vista ha le carte in regola e non teme rivali, essendo lingua viva e non morta come il , in Prospettive di storia della linguistica. Lingua linguaggio comunicazione sociale, a cura di L. Formigari & F. Lo ...
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Pietro Bembo nacque a Venezia il 20 maggio 1470 da una grande famiglia patrizia. Studiò greco dal 1492 al 1494 a Messina alla scuola di Costantino Lascaris, quindi filosofia a Padova e a Ferrara. A Ferrara [...] di rinunciare allo stato laicale, poté sottrarsi all’obbligo sociale, che la nascita gli imponeva, di servire la quale lo conosciamo fu scritto dopo il 1516, potendo disporre delle Regole (Bembo 2001: XXXVI-XLVIII; Tavosanis 2002: 21-25). È però ...
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Con genere e lingua ci si riferisce all’ampia problematica di studi, tipicamente interdisciplinari (in ingl. gender studies), sui risvolti sociali e culturali delle differenze sessuali e biologiche che [...] fine del secolo scorso per indicare il sesso come costruzione sociale e storica all’interno di relazioni di potere, riflesso quindi Il genere non è soltanto una categoria grammaticale che regola fatti puramente meccanici di concordanza, ma è al ...
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regolare2
regolare2 v. tr. [dal lat. tardo regulare, der. del lat. class. regŭla «regola»] (io règolo, ecc.). – 1. a. Istituire, dare o imporre una regola o una norma, o un complesso di regole e norme, così che una forza, un’azione o un processo,...
regola
règola s. f. [dal lat. regŭla (der. di regĕre, propr. «guidare diritto»), che significò dapprima «assicella di legno, regolo» e per traslato «regola, norma»; cfr. regolo1 e, per l’analogia del passaggio semantico, canone]. – 1. Modo...