Religione e società
Guido Formigoni
L’epoca della Restaurazione aveva visto all’opera su scala europea una tendenza a riscoprire i legami tra civiltà e religione, all’ombra della prevalente tradizione [...] gli accordi di Plombières del 1858 tra Cavour e Napoleone III delineavano una prospettiva di rafforzamento dei Savoia, il 9 ottobre Roma e le sue province furono annesse al Regnod’Italia.
Il governo promosse quindi un disegno di legge per regolare ...
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La cultura politica e i modelli istituzionali
Antonino De Francesco
È un luogo comune, nella nostra tradizione storico-politica, ricordare il ruolo della Francia rivoluzionaria nella genesi dell’Italia [...] di governo: a nord-est, con capitale Milano, era il Regnod’Italia, diretta trasformazione di quella Repubblica cisalpina che agli inizi del 1802 aveva mutato il nome in italiana, del quale Napoleone stesso cingerà la corona; a sud egli confermava il ...
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Pio VI
Marina Caffiero
Angelo Onofrio Melchiorre Natale Giovanni Antonio Braschi nacque a Cesena il 25 dicembre del 1717 dal conte Marco Aurelio Tommaso, figlio di Francesco, e da Anna Teresa dei conti [...] febroniani e giansenisti, condussero il Regno sull'orlo della rottura con riforme dell'epoca rivoluzionaria e napoleonica e ancor più da quelle pontificio da Martino V a Pio IX, Torino 1978 (Storia d'Italia, diretta da G. Galasso, 14), ad indicem.
H. ...
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Miti e simboli della rivoluzione nazionale
Alberto Mario Banti
Una chiave importante per capire il significato del processo di costruzione del Regnod’Italia sta in una semplice definizione: Stato-nazione. [...] la Francia) o del suo tiranno e dei suoi complici (Napoleone e i suoi sostenitori locali). In alcuni casi questa reazione cittadinanza, ci sarà invece, ovviamente, per il neonato Regnod’Italia. Ed è importante osservare come le norme adottate dal ...
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Notabili e potere locale
Paola Magnarelli
La parola notabile deriva dagli effetti della rivoluzione francese, e designa l’élite, non più contraddistinta solo dal nome, ma anche, particolarmente, dal [...] 000 unità, di fronte a una popolazione del Regno passata dai 28,5 milioni di abitanti del durante la fase giacobino-napoleonica di inizio Ottocento, quando dello Stato e la classe dirigente, in Storia d’Italia, a cura di G. Sabbatucci e V. ...
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I plebisciti e le elezioni
Gian Luca Fruci
La congiuntura politica decisiva per il processo di unificazione, che si apre nell’aprile 1859 con la guerra franco-piemontese all’Austria e si conclude nel [...] di Felice Baciocchi e di sua moglie Elisa, sorella di Napoleone).
I «comizi nazionali» organizzati nell’annus mirabilis 1860 nuovo Stato (prima l’immaginato Regno dell’Alta Italia, poi il costruendo Regnod’Italia), una nuova carta costituzionale (lo ...
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Costantino nel modernismo
Premesse di un discorso critico sull’era costantiniana della Chiesa
Giacomo Losito
Sommario: Riferimenti: cattolici e protestanti liberali tra il razionalista Renan e l’ultramontano [...] dei sudditi del Secondo impero napoleonico, in cui, come nel IV , Manaresi affermò che Costantino «nel suo regno si macchiò di colpe degne del tempo ed entrava nella Chiesa16.
Nel 1929 la storia d’Italia registrò l’incontro della Chiesa con «l’ ...
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Le città
Francesco Bartolini
Alla vigilia dell’unificazione il rapporto tra città e nazione si fonda su un evidente paradosso. Da una parte le città, con le loro antiche e gloriose storie, costituiscono [...] , un ruolo particolare spetta alle esposizioni. Ne erano state organizzate molte fin dall’età napoleonica ma, dopo la costituzione del Regnod’Italia, acquistano un significato e un rilievo ben maggiori rispetto al passato. Innanzi tutto perché ...
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La massoneria
Anna Maria Isastia
La storia della rinascita della massoneria in Italia, dopo la lunga parentesi della Restaurazione, quando le logge (l’unità di base di un’organizzazione massonica) erano [...] ufficiale del Grande Oriente d’Italia, si può leggere che «con la caduta del dominio napoleonico ebbe fine anche questo Luciano Murat, cugino di Napoleone III – potesse favorire la costituzione di un regno dell’Italia centrale per un napoleonide, in ...
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Antonio Martino
Forze Armate
Il mestiere delle armi
Professionisti per le Forze Armate
di Antonio Martino
9 dicembre 2004
Con l'ingresso delle ultime 800 reclute nell'Esercito si conclude la coscrizione [...] servizio effettivo.
La Francia rimase fedele fino al 1866 al sistema napoleonico, per il quale si tenevano alle armi solo frazioni di più istruite). Questa riforma fu estesa nel 1861 a tutto il Regnod'Italia. Nel 1863 si ebbe la prima leva estesa a ...
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italico
itàlico agg. [dal lat. Italĭcus] (pl. m. -ci). – 1. Dell’Italia antica: la civiltà i.; popoli i. o, come s. m., gli Italici, le antiche popolazioni dell’Italia centro-merid. di tradizione linguistica indoeuropea, eccettuati gli abitanti...
intendente
intendènte s. m. [dal fr. intendant, der. del lat. intendĕre «attendere a qualche cosa, curare», sul modello del lat. mediev. superintendens «sovrintendente»]. – In senso generico, chi è preposto all’amministrazione di beni, o è...