Vierny, Sacha
Lulli Bertini
Direttore della fotografia francese, nato a Bois-le-Roi (Seine-et-Marne) il 19 giugno 1919 e morto a Parigi il 15 maggio 2001. Pur avendo lavorato con numerosi registi, fondamentali [...] sperimentali. A partire da A zed and two noughts (1985; Lo zoo di Venere) V. fotografò tutte le opere del regista inglese. Nel primo film, i colori freddi, acidi degli esterni, le luci intermittenti dei proiettori che illuminano gli stadi progressivi ...
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, Nastassja. Nome d'arte dell'attrice tedesca Nastassja Nakszyński (n. Berlino 1961). Figlia di Klaus, si è distinta in ruoli che valorizzano la sua accesa e inquietante femminilità. Scoperta da W. Wenders [...] a film di scarso valore con altri che hanno avuto un maggiore successo e che l'hanno portata a lavorare con diversi registi: M. Figgis (One Night Stand, Complice la notte, 1997); N. LaBute (Your Friends & Neighbors, Amici & Vicini, 1998); J ...
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WYLER, William (App. II, 11, p. 1134)
Gian Luigi Rondi
Regista del cinema americano. Le tecniche, la sensibilità e il mestiere che gli avevano consentito di affermarsi negli anni Trenta e Quaranta fra [...] i registi più dotati di Hollywood, gli fanno raggiungere negli anni Cinquanta nuove e anche più salde posizioni: in Detective story (Pietà per i giusti), 1951, Carrie (Gli occhi che non sorrisero), 1952, Roman holiday (Vacanze romane), 1953, The ...
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Canada
Bruno Roberti
Cinematografia
di Bruno Roberti
Il carattere composito della cinematografia canadese, soprattutto nelle sue due componenti linguistico-culturali francofona e anglofona, ha rispecchiato, [...] Québec, En tant que femmes (1973-1975). Nella fiction i temi dell'identità femminile sono stati affrontati con delicata sensibilità da registe come Léa Pool con À corps perdu (1988) ed Emporte-moi (1998) e Patricia Rozema con I've heard the mermaids ...
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Preminger, Otto (propr. Otto Ludwig)
Marco Pistoia
Regista e produttore cinematografico austriaco, naturalizzato statunitense, nato a Vienna il 5 dicembre 1906 e morto a New York il 23 aprile 1986. Tra [...] di F. Sagan, destrutturato da P. e reso con una tecnica mista, a colori e in bianco e nero. Gli anni Sessanta videro il regista tornare con grande efficacia al noir con Bunny Lake is missing (1965; Bunny Lake è scomparsa), dal romanzo di E. Piper, ma ...
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Siegel, Don (propr. Donald)
Renato Venturelli
Regista cinematografico statunitense, nato a Chicago il 26 ottobre 1912 e morto a Nipoma (California) il 20 aprile 1991. Impostosi negli anni Cinquanta come [...] apprendistato determinante per la sua formazione, in quanto lavorò al montaggio di molti dei più importanti film della compagnia e fu regista di seconde unità per scene d'azione. In quel periodo seguì molti film di Raoul Walsh (per es., The roaring ...
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Mizoguchi, Kenji
Dario Tomasi
Regista cinematografico giapponese, nato a Tokyo il 16 maggio 1898 e morto a Kyoto il 24 agosto 1956. Reputato insieme a Ozu Yasujirō e Kurosawa Akira uno dei maggiori [...] stesso Ozu. Negli anni Cinquanta furono proprio i giovani critici dei "Cahiers du cinéma" a cogliere quest'aspetto dell'opera del regista: il suo cinema, infatti, è caratterizzato da uno stile di regia e messa in scena che si affida ai piani-sequenza ...
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La direzione della messinscena di una rappresentazione teatrale, operistica, cinematografica, televisiva.
R. teatrale
Comprende il complesso di attività rivolto all’esecuzione di un testo drammatico sul [...] non riusciva a imporre la sua funzione e il suo ruolo nei confronti del ‘grande attore’ di estrazione ottocentesca. I primi registi veri e propri della scena italiana, con l’eccezione di L. Pirandello (che ancora nel 1925 allestiva il suo teatro e ...
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Regista cinematografico (Cairo 1904 - Roma 1978). Inizialmente assistente di A. Blasetti (Sole, 1929; Terra madre, 1930), si affermò poi come autore di commedie brillanti, di impianto prevalentemente commerciale [...] (Seconda B, 1934; Cavalleria, 1936), divenendo uno dei registi più popolari del suo tempo (Luciano Serra pilota, 1937-38; Giarabub, 1941; Noi vivi e Addio Kira!, 1942, entrambi film di propaganda bellica). Più interessanti le opere successive alla ...
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Dreyer, Carl Theodor (propr. Nilsson, Carl Theodor)
Alessandro Cappabianca
Regista cinematografico danese, nato a Copenaghen il 3 febbraio 1889 e morto ivi il 20 marzo 1968. È da annoverare tra i più [...] prese spunto dall'analoga scena girata da Jean Epstein tre anni prima in La chute de la maison Usher). Primo film sonoro del regista danese, una parte del fascino di Vampyr si basa (oltre che su un commento musicale suggestivo e discreto) anche su un ...
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regista
s. m. e f. [der. di regìa, coniato (B. Migliorini, 1931) per sostituire il fr. régisseur] (pl. m. -i). – 1. Chi si occupa, come attività professionale, di regìa, chi cura o ha curato la regìa di una determinata rappresentazione: fare...
registico
regìstico agg. [der. di regìa e regista] (pl. m. -ci). – Della regìa, del regista; che concerne la regìa: attività, abilità registica. ◆ Avv. registicaménte, per quanto concerne la regìa: uno spettacolo, un film registicamente perfetto.