MOSSE, George Lachmann
Vittorio Vidotto
Storico statunitense di origine tedesca, nato a Berlino il 20 settembre 1918. Nel 1933 si trasferì, per ragioni razziali e politiche, con la famiglia ebrea (proprietaria [...] 'antisemitismo, il ruolo del simbolismo politico, la mobilitazione culturale di massa e la formazione del consenso nei regimitotalitari, per approdare infine, negli ultimi anni, a indagare alcune componenti del nazionalismo e il significato delle ...
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Agitatore politico romeno, nato a IaŞi il 13 settembre 1899. Il romanticismo politico gli venne dal padre Ion Zelinschi il quale, ammiratore dei famosi haiduci, antichi briganti cavalieri vendicatori delle [...] su dogmatici principî di mistica obbedienza, con un programma di antisemitismo e, più tardi, di orientamento verso i regimitotalitarî, ebbe rapida e notevolissima affermazione. I legionari, che vestivano camicie verdi, uniti dalla frăţia de cruce ...
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Poeta, critico e saggista egiziano, nato ad Aswān nel 1889. Dal 1940 è membro dell'Accademia Fu'ād per la lingua araba.
Cominciò ad affermarsi nel primo dopoguerra con varie raccolte liriche, di ispirazione [...] di stile e forte influsso di idee critiche occidentali. L'‛A. si è dedicato anche alla pubblicistica politica: grande scalpore suscitò attorno al 1935 il suo volume su L'assolutismo nel secolo ventesimo, aspra requisitoria contro i regimitotalitarî. ...
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Liberalismo
Giuseppe Bedeschi
(XXI, p. 36; App. II, ii, p. 192)
La società aperta e i suoi nemici
Il 20° secolo è stato il secolo dei grandi regimitotalitari e delle ideologie che li hanno ispirati. [...] , allo stesso modo che le istituzioni non costituiscono di per sé una garanzia assoluta contro le tentazioni autoritarie e totalitarie: e ciò tanto più in quanto "le democrazie sono sempre aperte alle idee e specialmente a quelle provenienti dall ...
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Genocidio
Mauro Raspanti
(App. III, i, p. 721; v. anche diritti umani, App. II, i, p. 786; minoranze nazionali, App. II, ii, p. 327)
Il termine genocidio è stato spesso utilizzato in modo generalizzante [...]
Il g. costituisce un nodo irrisolto al centro delle controversie e del dibattito storiografico sulla natura dei regimitotalitari del Novecento, e a partire dalla definizione che di esso viene offerta mutano e si ridefiniscono le valutazioni ...
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POLITICA INTERNAZIONALE
Marco Carnovale
La p.i., come disciplina di studio, ha per oggetto il complesso delle relazioni e le risultanti dell'interazione tra stati o gruppi di stati. Così intesa, va [...] dell'informazione avrebbe costituito per la democrazia. Questa tecnologia, ipotizzava Orwell, avrebbe messo in condizione i regimitotalitari di controllare le proprie società così capillarmente da non tralasciare neanche le sfere più intime della ...
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SOCIALISMO (XXXI, p. 990)
Franco LOMBARDI
Ideologia del movimento socialista: carattere del nuovo socialismo; vecchio e nuovo socialismo; socialismo e comunismo. - Dopo i movimenti avutisi già nel primo [...] prima Guerra mondiale e il fallimento della II Internazionale e terminata fra il 1922 e il 1933, con l'affermarsi dei regimi "totalitarî", è però la crisi della stessa società dell'Ottocento, dove il momento tragico risiede in ciò che la crisi che si ...
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Novecento
Mariuccia Salvati
(XXIV, p. 994)
Le fortune di una parola
Il costituirsi nel linguaggio italiano della voce Novecento come oggetto di trattazione storiografica specifica è un processo solo [...] natura e della storia da cui si sono sempre fatte derivare le leggi positive. Invece, "disprezzando la legalità, il regimetotalitario pretende di attuare la legge della storia o della natura senza tradurla in principi di giusto e ingiusto per il ...
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SOCIALDEMOCRAZIA
Leonardo Rapone
(XXXI, p. 987)
Esistono due diversi usi del termine s., che designa sia determinati movimenti o partiti politici, sia una specifica teoria e prassi politica. Nell'accezione [...] ciò si aggiunse la diversità dei destini politici dei maggiori partiti socialisti: alcuni travolti dall'avvento di regimitotalitari (Italia, Germania, Austria); altri cimentatisi senza particolare successo alla guida del governo dei rispettivi paesi ...
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SCENOGRAFIA (X, XI, p. 19)
Franco Mancini
Teatro. - L'intervento di un nuovo personaggio, il regista, non era valso a evitare che negli anni Trenta, dopo una stagione densa di fermenti, la s. europea [...] impulsi creativi. Se non determinato, questo ritorno alla romtine fu senza dubbio propiziato dall'affermazione dei regimitotalitari che, con premesse ideologiche diverse, arginarono temporaneamente il processo di revisione avviato agl'inizi del ...
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totalitarismo
s. m. [der. di totalitario]. – Sistema politico autoritario, in cui tutti i poteri sono concentrati in un partito unico, nel suo capo o in un ristretto gruppo dirigente, che tende a dominare e controllare l’intera società grazie...
totalitario
totalitàrio agg. [der. di totalità]. – 1. Della totalità, che si riferisce alla totalità, cioè a tutte senza eccezione le persone o cose considerate: la sua iniziativa ha avuto un’adesione t., di tutti coloro che vi sono coinvolti...