Skladanowsky, Max (propr. Max Richard)
Silvio Alovisio
Inventore e regista cinematografico tedesco, nato a Berlino il 30 aprile 1863 e morto ivi il 30 novembre 1939. Fu il promotore, il 1° novembre 1895 [...] al cinema realizzando dei brevi film comici, ma non ebbe alcuna fortuna. Dagli anni Trenta con il sostegno del regimenazista, continuò fino alla morte a rivendicare orgogliosamente il suo ruolo di inventore del cinematografo. Nel 1996 Wim Wenders ha ...
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URSS
Ferruccio Nano
Giuseppe Mureddu
Adriano Guerra
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Adriano Guerra
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Adriano Guerra
Marco Mancini
Nicoletta Marcialis
Maria Rosa Mezzi
Viktor Misiano
Ada Francesca Marcianò
Nicola Balata
Stefania [...] la tragica fine di una famiglia contadina sterminata dai nazisti è vista come atto conclusivo della sciagura iniziatasi Mzensk (1930-32), più tardi duramente attaccata dai critici del regime staliniano. Agli stessi anni appartiene la Sinfonia n. 4 ( ...
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Documentario
Adriano Aprà
Il dilemma vero/falso
Con il termine documentario si intende, nell'uso comune, un film, di qualsiasi lunghezza, girato senza esplicite finalità di finzione, e perciò, in generale, [...] Workers' Film Association.
Il cinema fa propaganda. Nei regimi dittatoriali il d. si piegò in maniera più diretta appena entrato nel mercato, le sedute del processo al criminale nazista A. Eichmann, materiale che fu utilizzato anni dopo per compilare ...
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Stati Uniti
Franco La Polla
Cinematografia
Dalle origini agli anni Venti
Se il cinema è un'invenzione francese, il suo radicale sfruttamento in senso spettacolare appartiene senza dubbio agli Stati [...] si sviluppò continuando a essere sostanzialmente invisibile nel regime di monopolio produttivo e soprattutto distributivo. Ignorati, a causa della fuga di artisti e intellettuali dalla Germania nazista, a fornire a Hollywood uno stuolo di registi di ...
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Commedia
Guido Fink
La commedia cinematografica
Definizioni e caratteri generali
Per una definizione di c., uno dei generi più frequentati dal cinema, si potrebbe risalire ad Aristotele, o almeno a [...] Realismo, formalismo, propaganda e telefoni bianchi nel cinema italiano di regime 1930-1943, Milano 1975; G. Cincotti, L'Europa nazionali, Torino 2000 (in partic. t. 1: S. Lowry, Cinema nazista, pp. 411-43; t. 2: O. Bulgakowa, Cinema sovietico dal ...
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Francia
Paolo Marocco
Cinematografia
In F. nacque ufficialmente il cinema: il 28 dicembre 1895 i fratelli Louis e Auguste Lumière organizzarono al Grand Café di Parigi il primo spettacolo pubblico e [...] nell'ambito di generi completamente diversi. Per aggirare la censura nazista, il cui obiettivo era favorire i film di intrattenimento (1969; Z ‒ L'orgia del potere), sul regime greco dei colonnelli, costituì un'ottima fusione tra thriller poliziesco ...
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Iugoslavia
Eusebio Ciccotti
Cinematografia
Per 'cinema iugoslavo' si intende il cinema prodotto nella ex Iugoslavia o in parte di essa (dopo il 1991, infra) dal 1918 al 2002. Quando arrivò il cinema, [...] avvicinandosi all'Italia fascista e alla Germania nazista. Dal 1935 al 1937 la produzione dei 1995) di Miran Županič fu il primo film sloveno sulle storture del regime: nel film una figlia (Nataša Matjašec), dopo anni, indaga sulla morte ...
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Cecoslovacchia
Eusebio Ciccotti
Cinematografia
La storia del cinema 'cecoslovacco', come l'intera storia dei Paesi legati alla corona asburgica, non poté avere ai suoi inizi un carattere unitario. La [...] Vávra riuscì a girare il miglior film sull'occupazione nazista, cercando di far emergere, metaforicamente, i valori socialisti e democratici, già posti in discussione dallo stesso regime: Němá barikáda (La barricata muta, 1949, da alcune novelle ...
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Polonia
Silvana Silvestri
Cinematografia
Due nomi sono da ricordare tra i pionieri del cinema polacco: il fotografo Piotr Lebiedzinski, che montò cinque fotografie su un cliché di vetro proiettandole [...] mondiale la cinematografia polacca fu distrutta dai nazisti, ma alcuni operatori e registi riuscirono a Mani in alto), una presa in giro dello stalinismo che fu bloccata dal regime e uscì solo nel 1981. Grande successo popolare di quegli anni, venduto ...
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FOÀ, Arnoldo
Leonardo Spinelli
Ferrarese di nascita, fiorentino di formazione, romano d’adozione, nacque a Ferrara il 24 gennaio 1916 da una famiglia di origine ebraica, secondogenito di Valentino [...] chiamata di Giovacchino Forzano, uomo molto vicino al regime, che lo scritturò per sostituire Rossano Brazzi nella e il diffondersi del timore di un’imminente occupazione nazista dell’Italia, Foà abbandonò provvisoriamente il teatro per ...
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nazista
s. m. e f. e agg. [v. nazismo] (pl. m. -i). – Forma accorciata per nazionalsocialista, usata comunem. con tono polemico per indicare non solo chi fu esponente o fautore del nazionalsocialismo, ma anche chi tuttora ne condivida o esalti...
Porrajmos (porrajmos e, rar., Porajmos) s. m. (rar. f.) inv. Persecuzione, sterminio, genocidio di Rom e Sinti da parte del regime nazista, di quello fascista e dei loro alleati, avvenuto tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento (le vittime...