Economista statunitense (Saugerties, N.Y., 1867 - New Haven 1947). Matematico eccellente, integrò il metodo statistico nella teoria economica e può considerarsi tra i pionieri dell'econometria. I suoi [...] del capitale, i suoi metodi per la misurazione dell'utilità marginale del reddito, per la costruzione di numeri indici e per la valutazione del redditonazionale, lo pongono tra i rappresentanti più eminenti della moderna economia
Vita
Fu prof ...
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Economia
Riduzione del livello dei prezzi, che generalmente si accompagna a contrazione o stagnazione della produzione e del reddito (➔ inflazione).
In statistica economica, si chiama deflatore (o deflatore [...] il numero indice dei prezzi che esprime il rapporto tra il valore di una grandezza economica di contabilità nazionale (redditonazionale, investimenti) misurata a prezzi correnti e il valore della stessa grandezza misurata a prezzi costanti, cioè di ...
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Economista inglese (Liverpool 1910 - Boulder, Colorado, 1993), prof. nelle univ. americane Fisk e McGill, nello State Coll. di Iowa e nell'univ. di Michigan. È autore di una teoria macroeconomica della [...] distribuzione del redditonazionale tra le varie classi nell'ambito di un processo di sviluppo. Tra le opere ricordiamo: Economic analysis (1941, 3a ed. rif. 1955); Economic of peace (1945); A reconstruction of economics (1950); The organizational ...
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Statistico inglese (Bristol 1869 - Haslemere 1957); professore nell'univ. di Londra e direttore dell'Istituto di statistica di Oxford. È autore, oltre che di opere teoriche (The mathematical groundwork [...] Elements of statistics, 1901, 6a ed. 1937), di indagini storiche sul commercio estero e sui salarî in Inghilterra nel sec. 19º, sulle conseguenze economiche della prima guerra mondiale, sul redditonazionale tra la prima e la seconda guerra mondiale. ...
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Il complesso dei beni, mobili e immobili, posseduti da un soggetto (individuo, famiglia, persona giuridica, nazione).
Si definiscono r. i beni materiali e immateriali suscettibili di valutazione economica. [...] di possesso e da quelli di destinazione economica; ma si può parlare anche di r. nazionale nel senso di patrimonio nazionale o nel senso di redditonazionale. Effetto di r. Variazione della domanda aggregata causata da una variazione nel valore reale ...
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Economista e uomo politico (Morbegno 1903 - Roma 1956). Allievo di B. Griziotti, prof. di scienza delle finanze all'Istituto di economia e commercio di Venezia (dal 1939) e all'Università statale di Milano [...] : primo sistematico tentativo per superare la disoccupazione strutturale attraverso un razionale impiego del prevedibile aumento del redditonazionale, tuttavia mai tradotto in misure concrete di programmazione economica. Tra le opere, oltre ai corsi ...
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Economia e diritto
L’impiego produttivo del risparmio, l’incremento o il mantenimento, cioè, dello stock di capitale in un periodo di tempo dato, che normalmente è l’anno.
Tipologie
L’i. può assumere [...] ecc.
J.M. Keynes, in particolare, ha sostenuto che gli i. sono la componente più imprevedibile del redditonazionale, perché dipendono da variabili extra-economiche come l’ottimismo e il pessimismo degli imprenditori. L’indagine statistica ha ...
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Economista (Char´kov, Ucraina, 1901 - Cambridge, Massachusetts, 1985), naturalizzato statunitense, professore nell'univ. di Pennsylvania (1936), poi nell'univ. di Johns Hopkins (1954-60) e quindi a Harvard; [...] è noto soprattutto per eccellenti misurazioni statistiche della produzione e del redditonazionale e per studî sullo sviluppo. Premio Nobel per l'economia nel 1971. Op. princ.: Cyclical fluctuations (1926); Secular movements in productions and prices ...
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pressióne fiscale Rapporto tra l'ammontare del prelievo operato dallo Stato e dagli altri enti pubblici sotto forma di imposte, tasse e tributi, per il finanziamento della spesa pubblica e il redditonazionale [...] prodotto nell'arco di un certo periodo di tempo. L'entità della p.f. dipende dall'ampiezza della base imponibile e dal livello delle aliquote legate all'imposizione sul reddito. ...
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servizio In senso astratto, rapporto di soggezione o sudditanza; in particolare, in epoca feudale, l’obbligo del vassallo di rendere tutti i servigi che fossero compatibili con la sua qualità di uomo libero.
Lavoro [...] a rendere s. grazie alle loro capacità naturali o acquisite.
S. pubblici e redditonazionale
Per i s. pubblici, ai fini del calcolo del redditonazionale, sorge un duplice problema: l’identificazione di quelli da includere nel calcolo in aggiunta ...
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reddito
rèddito s. m. [dal lat. reddĭtum, part. pass. neutro di reddĕre «rendere»]. – 1. L’utile che viene dall’esercizio di un mestiere, di una professione, di un’industria, da un qualsiasi impiego di capitale: un lavoro che dà un buon r.,...
reddito di ultima istanza
loc. s.le m. Contributo che si vorrebbe assicurato a quei lavoratori che, dopo aver usufruito dei periodi di cassa integrazione e mobilità, non dispongono di altre forme di sostegno economico. ◆ Un contributo di solidarietà...