Figlio (m. 601) di Leovigildo, cui successe nel 586; nel III Concilio di Toledo (589) fu proclamata la sua conversione al cattolicesimo avvenuta per merito di Leandro, arciv. di Siviglia; alla sua seguì la conversione di buona parte del popolo visigoto. Ciò gli suscitò contro l'ostilità dei vescovi ariani e di parte della nobiltà, ma R. riuscì a superare tutte le rivolte sollevate contro di lui. Batté ...
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Re dei Visigoti (sec. 7º); generale del re Sisebuto, successe (621) al re Recaredo II e completò la riconquista della Spagna meridionale a danno dei Bizantini (624). Dovette abbandonare il potere e fuggire [...] (631) di fronte alla ribellione di Sisenando, governatore della Gallia gotica, alleato del re franco Dagoberto ...
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Regina visigota (m. 586 circa): moglie del re Atanagildo, dopo la sua morte andò sposa al re Leovigildo, che con queste nozze consolidò la propria posizione. Rimasta nuovamente vedova, dopo aver esitato [...] tra cattolicesimo e arianesimo si mise a capo di una rivolta ariana contro il re cattolico Recaredo, suo figliastro. Vinta, si uccise. ...
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Scrittrice spagnola (Puerto Príncipe, od. Camagüey, Cuba, 1814 - Madrid 1873). Da Cuba si trasferì molto giovane in Spagna. A Madrid divenne una delle figure più rappresentative dell'ambiente letterario [...] le arrise però per i drammi di argomento storico, tipicamente romantici (Alfonso Munio, 1844; El príncipe de Viana, 1844; Recaredo, 1850) e di argomento biblico (Saúl, 1849; Baltasar, 1858) e le commedie (Errores del corazón, 1852; Las hijas de ...
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