DONATI, Corso
Sergio Raveggi
Nato verosimilmente a Firenze verso il 1250, figlio del cavaliere Simone e di Contessa (Tessa) di cui non si conosce il casato, il D. fu per più di venticinque anni uno [...] una zuffa scoppiata tra il D. e il cugino Simone Galastrone Donati il primo ferì il secondo e uccise un suo servo (reato gravissimo per gli ordinamenti di giustizia). Citati in giudizio il 23 genn. 1295, il D. negò, accusando dell'omicidio il cugino ...
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Giustiziere
AAndrea Romano
Un noto passo dell'arcivescovo e cronista salernitano Romualdo Guarna (m. 1181) c'informa che "Rogerio in regno suo perfecte pacis tranquillitate potitus, pro conservanda [...] veri et solliciti debent esse cultores" (Const. I, 44; ibid., p. 96), riservando alla loro competenza, in criminalibus, i reati che prevedevano la pena capitale e, in generale tutti i delitti che comportavano pene corporali o mutilazioni, nonché i ...
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GALANTE GARRONE, Alessandro
Paolo Borgna
Gli anni della formazione, la famiglia, l'interventismo democratico
Nacque a Vercelli il 1° ottobre 1909, secondogenito di Luigi Galante e di Margherita Garrone.
Insieme [...] donne e in particolare per il loro ingresso in magistratura; contro le norme arcaiche ancora contenute nei codici (dal reato di adulterio, previsto solo per la donna, all’omicidio per causa d’onore; dal matrimonio 'riparatore' come causa estintiva ...
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Unione fisica, morale e legale dell’uomo (marito) e della donna (moglie) in completa comunità di vita, al fine di fondare la famiglia e perpetuare la specie.
Antropologia
Se inteso nella sua definizione [...] aggravata di adulterio. In seguito a pronuncia della Corte costituzionale, sia il concubinato sia l’adulterio non costituiscono più reato, ma solo illecito civile, che può esser fatto valere dal coniuge offeso quale causa di separazione.
Profili di ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Mos italicus e mos gallicus
Italo Birocchi
Un indirizzo nuovo per la scienza giuridica
La coppia di concetti mos italicus/mos gallicus entrò in uso nel Cinquecento, allorché la metodologia nuova dell’Umanesimo [...] un posto centrale ebbe la materia criminale, in uno sforzo teso a enucleare modelli di giustizia imperniati sull’idea del reato come offesa pubblica e a ridisegnare complessivamente il processo.
I contenuti. L’attenzione per la prassi costituiva uno ...
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Assise di Ariano
Ortensio Zecchino
"La voce Assisa ebbe nei mezzi tempi vario e diverso significato. Pare che in principio venissero così chiamate le pubbliche assemblee, che formavano le leggi e giudicavano [...] 'istituzione di analoghe magistrature in Inghilterra e in Normandia.
Sul delicato tema dell'elemento psichico del reato la legislazione di Ruggero innova rispetto alle legislazioni immediatamente precedenti che davano rilievo alla sola materialità e ...
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Edictum de resignandis privilegiis
Aurelio Cernigliaro
Il capitolo XV delle Assise promulgate tra il 17 e il 22 dicembre da Federico a Capua (v. Assise di Capua) disponeva: "Volumus et districte iubemus, [...] prohibitionem nostram retinent, prosequentes"), avrebbe disposto l'applicazione di una specifica pena come in presenza di un reato di falso: "jubemus praedictos omnes in tanta aestimatione damnari nostrae Camerae applicanda, quanta id, quod concessum ...
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GARATI, Martino (de Caratis, Carratus, Garratus, Garotus, Gazatus, Carcetus Laudensis, Martinus Laudensis)
Gigliola Soldi Rondinini
Figlio di Andreolo, nacque a Lodi probabilmente nel primo decennio [...] G. da Lodi, Milano 1968 (con l'ediz. critica della rubrica De principibus); M. Sbriccoli, Crimen laesae maiestatis. Il problema del reato politico alle soglie della scienza penalistica moderna, Milano 1974, pp. 81, 90, 109, 112 s., 127, 137, 190, 213 ...
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CENERI, Giuseppe
Mario Caravale
Nacque a Bologna il 17 genn. 1827da Gaetano e da Claudia Benetti. Le condizioni economiche della famiglia erano piuttosto modeste e peggiorarono quando, nel novembre [...] nel 1895 un giudizio di assoluzione nei suoi confronti. Il Lemmi era stato accusato dagli oppositori di aver compiuto da giovane un reato in Francia. Un tribunale d'onore, composto, tra gli altri, dal C., da G. Bovio e dal Carducci, si pronunciò il ...
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Giustizia, teorie della
OOtfried Höffe
sommario: 1. Introduzione. 2. La concezione della giustizia. a) La giustizia come retaggio dell'umanità. b) La giustizia formale. c) La semantica della giustizia. [...] al momento decisivo rappresentato dal senso di giustizia, quando si tratta cioè di stabilire il grado di punibilità di un reato, egli dimostra come il criterio debba scaturire dal bene comune (‛prevenzione generale') e non dal fatto che la persona ...
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reato
s. m. [dal lat. tardo reatus -us «condizione di accusato; colpa», der. di reus «accusato, colpevole»]. – Nel diritto, atto antigiuridico, che produce un evento contrario a un interesse protetto dalla norma penale e che pertanto è punibile...
reato universale loc. s.le m. Reato punibile ovunque e da chiunque (cittadino italiano o straniero) sia stato commesso. ◆ [tit.] «La guerra civile è un reato universale»: così Hugo racconta le ragioni dei vinti. (Corriere della sera, 12 febbraio...