Costantino e i templi
Silvia Margutti
Negli anni successivi all’emanazione dell’editto di Milano del 313 d.C., con il quale Costantino e Licinio avevano reso il cristianesimo religio licita in tutto [...] dei templi erano dovuti all’azione di singoli gruppi o comunità cristiane14. A questo proposito, già durante il regno di legge sarebbe stata comminata a coloro che avessero commesso reato «in templis fanisve publicis», si presupponeva, ancora una ...
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Visione anglicana di Costantino
Un’indagine storica
Richard Price
La storia della visione anglicana di Costantino – per essere precisi, le visioni anglicane di Costantino, in tutta la loro varietà – [...] cristianesimo: una tale palese empietà sarebbe stata ancora un reato criminale. Ciò che sostiene qui è che l’apparente regredito da capo della parte cristiana dei suoi sudditi a comune sovrano del mondo romano». Questo, Milman lo attribuisce nel ...
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Gli ebrei nell’Impero romano in età costantiniana
Pier Francesco Fumagalli
La presenza ebraica è attestata a Roma fin dal II secolo a.C., al tempo dell’ambasceria di Gerusalemme, inviata in età repubblicana [...] cristiano; l’illecito deve essere punito a seconda del reato commesso (Cod. Theod. XVI 8,5)28.
Possiamo p. 86; S. Cappelletti, La presa di Gerusalemme: influsso demografico sulla comunità giudaica di Roma, in Materia giudaica, 8/2 (2003), pp. 269- ...
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Genocidio
Marco Cesa
Introduzione
La definizione del termine 'genocidio' è oltremodo problematica. Oltre a indicare un fenomeno che è oggetto di studio da parte di svariate discipline, prime tra tutte [...] luce sulla dinamica di due fenomeni che hanno molti punti in comune. In entrambi i casi, infatti, ci troviamo di fronte a internazionale (art. VI); il genocidio non può essere considerato reato politico ai fini dell'estradizione (art. VII); infine, ...
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Magna curia
EErrico Cuozzo
Alle origini della "magna curia regis Siciliae". Il gran conte di Sicilia Ruggero I d'Altavilla organizzò il governo centrale della sua signoria territoriale senza un preciso [...] condannati perdono la vita e i loro averi, per qualsiasi altro reato che prevede la pena capitale chi è accusato o citato dinanzi giudiziario. Ad esempio, all'inizio del 1239 il comune di Vercelli aveva pregato l'imperatore di riaprire un processo ...
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Lucio Caracciolo
Ripensare il mondo. Le provvisorie lezioni dell'11 settembre
11 settembre
Negli Stati Uniti quattro aerei di linea vengono dirottati da terroristi e portati a colpire, in una successione [...] le reti terroristiche.
Bin Laden ha da tempo abbandonato la comunicazione via telefono satellitare. Il dialogo e lo scambio di i paesi membri delle Nazioni Unite devono considerare reato il finanziamento volontario del terrorismo e interrompere ...
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BORGHI, Armando
Giovanna Procacci
Nacque il 6 apr. 1882 a Castel Bolognese (Ravenna) da Domenico e da Antonia Ortolani.
Il padre, piccolo negoziante di pellami e di ferraglie, mazziniano e poi bakuniano, [...] lo Stato, associazione a delinquere e reati a mezzo stampa e parola. L'avvenimento st. del soc., V (1962), n. 15-16, pp. 144 s., 164, 167; G. Perillo, I comunisti e la lotta di classe in Liguria negli anni 1921-22, in Mov. op. e soc., VIII (1962), ...
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GRANDI, Dino
Paolo Nello
Nacque a Mordano, presso Imola, il 4 giugno 1895, da Lino e Domenica Gentilini.
Il padre era un piccolo imprenditore agricolo fattosi da sé; la madre una maestra elementare. [...] semplice "non belligeranza" filogermanica. In ogni caso, il comune atteggiamento ostile all'intervento italiano spinse G. Ciano a in quanto la convenzione del 1878 non prevedeva il caso del reato politico, nel periodo del governo di F. Parri l'alto ...
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BONARELLI, Giacomo
Mario Natalucci
Di antica ed eminente famiglia anconitana, il B., secondogenito di Pietro (che fu al servizio del papa Martino V) e fratello di Liberio (di cui seguì le orme nelle [...] emanare un decreto che vietava ai feudatari ed alle milizie del Comune, non solo di aprire trattative, ma di mantenere semplicemente i sulla base dei documenti pervenutici, quale fosse in realtà il reato che si contestava al B., perché, se le notizie ...
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Giudici, Regno di Sicilia
AAndrea Romano
Con valenza generale si qualifica giudice qualunque soggetto, monocratico o collegiale, dotato del potere e dell'autorità di pronunciare giudizi, pareri e decisioni. [...] , 51; ibid., p. 288), qualificavano crimen publicum il reato di corruzione, la cui accusa competit cuilibet de populo (Const 1231), "Circolo Giuridico", 36, 1905, pp. 261 ss.
Id., Il comune in Sicilia nel Medio Evo, Palermo 1921.
W. Cohn, L'età degli ...
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reato
s. m. [dal lat. tardo reatus -us «condizione di accusato; colpa», der. di reus «accusato, colpevole»]. – Nel diritto, atto antigiuridico, che produce un evento contrario a un interesse protetto dalla norma penale e che pertanto è punibile...
comune1
comune1 (ant. commune) agg. e s. m. [lat. commūnis «comune; mediocre; affabile», comp. di con- e munus «carica, ufficio», propr. «che compie il medesimo ufficio»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce a tutti o ai più (contr. di privato,...