soggetto Argomento, tema oppure la persona o la cosa che viene presa in considerazione per determinati motivi. filosofia Come termine filosofico, s. ha assunto un significato che per certi aspetti è esattamente [...] poi l’uso del termine per designare, in genere, la coscienza e il pensiero, e quello di ‘oggetto’ per designare la realtà per sé esistente. È Kant, soprattutto, che, attraverso la formulazione del concetto dell’‘io penso’, vede il s. come coscienza ...
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In senso ampio, tutto ciò che arreca danno turbando comunque la moralità o il benessere fisico ed è perciò temuto, evitato, oggetto di riprovazione, di condanna o di pietà, di compassione ecc.
Filosofia
Il [...] soluzione del problema etico (➔ etica), sia che esso venga considerato come dipendente da quello metafisico dell’assoluta essenza della realtà e da quello teologico della natura di Dio e della sua azione sul mondo, sia che questi due ultimi problemi ...
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Narratore e saggista italiano (Torino 1926 - Montepulciano 2002); dal 1967 prof. di letteratura anglo-americana nell'univ. di Roma (I letterati e lo sciamano, 1969; L'esotismo nella letteratura angloamericana, [...] luoghi, i riti, 1985; L'androgino, 1989). Uscite dal mondo (1992), testimonia invece l'interesse di Z. per la realtà virtuale. Tra le successive opere pubblicate, tutte di carattere saggistico: Lo stupore infantile (1994); Le tre vie (1995); La nube ...
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Movimento filosofico-religioso (1° sec. a.C.-2° d.C.), fiorito in Alessandria, che si ricollega ecletticamente non solo e non tanto all’antico pitagorismo quanto alle scuole platonica, aristotelica e stoica. [...] pseudopitagorica, attribuente cioè a personalità più o meno determinate dell’antico pitagorismo opere che in realtà contengono concezioni proprie solo del neopitagorismo. Caratteri generali del pensiero neopitagorico, che ha un’intonazione ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Antonio Gramsci
Giuseppe Vacca
Antonio Gramsci «fu un teorico della politica, ma soprattutto fu un politico pratico, cioè un combattente» (come affermò Palmiro Togliatti al Convegno di studi gramsciani [...] Sraffa le scrisse:
So che cosa significhi per voi, che gli avete sacrificato più di dieci anni della vostra vita: e in realtà è solo per la vostra devozione e per l’assistenza più che fraterna che gli avete prestato senza interruzione che ha potuto ...
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LA VIA, Vincenzo
Piergiorgio Donatelli
Nacque a Nicosia, in Sicilia, il 28 genn. 1895 da Mariano e Maria Pantano. Studiò filosofia all'Università di Roma con B. Varisco, G. Barzellotti e G. Gentile. [...] del "mondo" e facente capo alla trascendente Fonte in sé - insieme causale e finale - di ogni verità e bene" (Realtà metafisica della persona e principio dell'educazione, in Id., Pedagogia attualistica e crisi dell'immanentismo, cit., p. 193). In ...
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Ostwald Wilhelm
Ostwald 〈òstvalt〉 Wilhelm [STF] (Riga 1853 - Lipsia 1932) Prof. di chimica nel politecnico di Riga (1881), poi di chimica fisica nell'univ. di Lipsia (dal 1887 al 1906, quando abbandonò [...] base della filosofia naturale di O., brillantemente esposta in vari trattati, secondo la quale la vera sostanza della realtà è l'energia, nelle sue molte forme e nelle sue molte trasformazioni a norma del secondo principio della termodinamica ...
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Filosofo statunitense (Somerville 1906 - Needham, Massachusetts, 1998). Prof. in varie univ. e, dal 1968 al 1977, alla Harvard University. Tra i più autorevoli rappresentanti della filosofia analitica [...] come uno tra i tanti possibili sistemi di descrizione (o "versioni") del mondo e insistendo sulla dipendenza della realtà dal discorso e dalla concettualizzazione. Quest'orientamento non fondazionale si coniugò, negli scritti più recenti, con un ...
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Ogni singolo ente in quanto distinto da altri della stessa specie; in particolare, l’uomo considerato nella sua singolarità.
Diritto
Nel diritto internazionale, il tema della condizione giuridica dell’i. [...] e la distruzione. Aristotele notò che l’atomo democriteo, per quanto piccolo, è pur sempre ulteriormente divisibile in quanto realtà materiale, estesa, senza un interiore principio di unità. Il vero i. doveva piuttosto trarre il suo esser tale da ...
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Nella Grecia antica, chiunque possedesse la sapienza e fosse in grado di comunicarla (sophistès). In questo senso venivano chiamati s. i Sette saggi, poeti come Omero ed Esiodo, filosofi come Pitagora. [...] significato negativo che è rimasto persino nel linguaggio corrente, nel quale 'sofisticato' è sinonimo di artificioso o falso. In realtà, oggi gli studiosi tendono a rivalutare il ruolo dei s., per l'attenzione che questi rivolsero ai problemi dell ...
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realta2
realtà2 s. f. [dal lat. realĭtas, der. di realis «reale2»]. – 1. In senso astratto, la qualità e la condizione di ciò che è reale, che esiste in sé e per sé o effettivamente e concretamente: a. Nell’uso comune: la r. di un fatto, di...
soaltà s. f. In letteratura, ideale poetico consistente nella fusione e sintesi armonica di sogno e realtà. ♦ Scrive l’autore nella RAP-PRESENTAZIONE, sorta di manifesto personale: «La Soaltà è terra vergine che molto promette al suo poeta-contadino....