Filosofo italiano (Napoli 1894 - Torino 1986), prof. di filosofia e storia della filosofia al Magistero di Torino (dal 1926), di filosofia morale all'univ. di Pisa (dal 1932) e all'univ. di Torino (dal [...] riviste L'Erma (1929-37) e Filosofia (1950 e segg.); ha teorizzato un "idealismo etico". Tra le sue opere: Verità e realtà, apologia dell'idealismo (1925); Giudizio e azione (1928); Idealismo e cristianesimo (2 voll., 1936); Sic vos non vobis (2 voll ...
Leggi Tutto
Ogni cosa che il soggetto percepisce come diversa da sé ed esterna, quindi tutto ciò che è pensato, in quanto si distingue sia dal soggetto pensante sia dall’atto con cui è pensato (per lo più contrapposto [...] »). Ma ἀντικείμενον è per gli antichi l’‘opposto’, cioè il concetto in quanto si contrappone a un altro. La realtà delle cose, come ‘o.’ del pensiero, è designata invece dal termine ὐποκείμενον, subiectum, sia nel significato di materia ‘soggetta ...
Leggi Tutto
Filosofia
La coscienza che l’io ha di sé stesso. Il termine ha trovato la più larga utilizzazione nel linguaggio idealistico, a partire da Kant in cui l’a. è la coscienza che ha di sé l’io puro quale condizione [...] . assume nella storia dell’idealismo tedesco, una volta che l’io diviene principio creativo e non solo normativo rispetto alla realtà; così, in Fichte l’a. è la stessa creatività dell’io che si realizza ponendo il non io e superandolo incessantemente ...
Leggi Tutto
Filosofo (Danzica 1788 - Francoforte sul Meno 1860). Studiò nelle univ. di Gottinga, Berlino e Jena; a Berlino ascoltò (1811) le lezioni di Fichte, ma non ne rimase entusiasta. Ripiegò, perciò, sullo studio [...] delineato soprattutto in Die Welt als Wille und Vorstellung. Riprendendo la concezione gnoseologica kantiana, S. concepisce la realtà, in quanto oggetto della conoscenza, come insieme di rappresentazioni o apparenze. Sotto il "velo" dei fenomeni sta ...
Leggi Tutto
teleologia Concezione secondo la quale gli eventi, anche quelli non legati all’azione volontaria e consapevole degli uomini, avvengono in funzione di un fine o scopo.
Sebbene il termine sia piuttosto recente [...] che spiega i fini delle cose»), il concetto da esso indicato è assai più antico. Alla visione teleologica della realtà aderirono quasi tutti i filosofi dell’antichità, da Aristotele, agli stoici, ai neoplatonici. Ad essa si opposero invece gli ...
Leggi Tutto
Filosofia
L’originario significato del termine i., dissimulazione e insieme anche interrogazione, si conserva solo nell’espressione i. socratica. Il carattere dell’i. contraddistingue anzitutto il procedere [...] l’atteggiamento romantico di superiorità dello spirito rispetto a ogni realtà finita per cui abbia avuto interesse. In sistemi estetici, come consiste nell’esprimere il contrario di ciò che in realtà si vuole significare; suo scopo è evidenziare l’ ...
Leggi Tutto
Disciplina spirituale di origine cinese che si propone di studiare le interazioni tra l’uomo e l’ambiente al fine di sviluppare un maggiore benessere individuale. Il termine feng significa in cinese «vento» [...] , è costituito da una serie di esercizi che hanno come scopo il raggiungimento di una nuova consapevolezza percettiva. La realtà (in particolare quella abitativa e domestica) è vista quindi come sede di pulsioni energetiche che convergono con quelle ...
Leggi Tutto
Spiegazione e comprensione
Raymond Boudon
Introduzione
I termini 'spiegazione' e 'comprensione', ai quali si deve aggiungere 'interpretazione', hanno una notevole importanza nel dibattito sulle scienze [...] ciò si intende che nella sua epistemologia una teoria scientifica si giudica esclusivamente in base alla sua congruenza con la realtà.
Ma per quanto diversi siano i positivismi, vi è tuttavia un nucleo comune la cui esistenza giustifica il fatto che ...
Leggi Tutto
La Rivoluzione scientifica: i domini della conoscenza. Il problema della generazione
Walter Bernardi
Il problema della generazione
Scienza e filosofia nella controversia sulla generazione animale
Il [...] , le ovaie delle femmine non fossero altro che 'testicoli' con la funzione di secernere un liquido simile allo sperma.
In realtà, oltre a quella aristotelica e a quella galenica esisteva, anche se in posizione del tutto minoritaria, una terza teoria ...
Leggi Tutto
Psiche
Riccardo Zerbetto
L'etimologia del termine psiche (dal greco ψυχή, connesso con ψύχω, "respirare, soffiare") si riconduce all'idea del 'soffio', cioè del respiro vitale; presso i greci designava [...] , in quanto partecipe dell'essenza immateriale divina, e nefes (indigenza) con lo stato di limite e di bisogno collegato alla realtà corporea.
Ben diversa è la posizione di Aristotele, per il quale - nel trattato De anima appunto - non si può parlare ...
Leggi Tutto
realta2
realtà2 s. f. [dal lat. realĭtas, der. di realis «reale2»]. – 1. In senso astratto, la qualità e la condizione di ciò che è reale, che esiste in sé e per sé o effettivamente e concretamente: a. Nell’uso comune: la r. di un fatto, di...
soaltà s. f. In letteratura, ideale poetico consistente nella fusione e sintesi armonica di sogno e realtà. ♦ Scrive l’autore nella RAP-PRESENTAZIONE, sorta di manifesto personale: «La Soaltà è terra vergine che molto promette al suo poeta-contadino....