PER CUI
Nell’italiano contemporaneo per cui può essere usato con il significato di ‘e perciò, e per questo’
Stasera sono proprio stanco, per cui vado a letto presto
Se ne ricordò all’improvviso, quando [...] si riferisce a una cosa, a un animale o a una persona, e dunque non potrebbe assumere il valore neutro di che. In realtà, per cui sottintende un’espressione più estesa come ragion per cui o motivo per cui e il pronome in alcune frasi può avere quindi ...
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Pseudonimo del giornalista Pier Silvio Rivetta (Roma 1886 - ivi 1952). Ottimo conoscitore di lingue, addetto all'ambasciata italiana a Tokyo (1910), fu poi prof. incaricato di giapponese e cinese all'Istituto [...] moderna giapponese, 1930; Itinerari bizzarri, 1935; Avventure e disavventure delle parole, 1936; Che bella lingua, il greco, 1940; Grammatica rivoluzionaria della lingua italiana, 1947; Geometria della realtà e inesistenza della morte, 1948; ecc.). ...
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In alcune ➔ varietà di italiano si osserva la presenza di ➔ consonanti scempie laddove l’italiano standard presenta consonanti doppie. Questo fenomeno è in genere riconducibile a caratteristiche dialettali [...] essa è infatti un tratto fortemente caratterizzante del dialetto romanesco (➔ laziali, dialetti; ➔ Roma, italiano di), ma in realtà diffuso in un’area molto più ampia, che include varietà toscane (soprattutto non urbane), umbre, marchigiane e laziali ...
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Le frasi concessive esprimono una premessa cui non fa seguito la conseguenza che sarebbe lecito attendersi, bensì una conclusione imprevista (➔ concessione, espressione della):
(1) nonostante si sia mosso [...] con largo anticipo, ha preso il treno
Questo rapporto di «causa frustrata» (Dardano & Trifone 1997: 410) è in realtà interpretabile come la sostituzione di una causalità più ovvia con una più inconsueta che, pur rimanendo implicita, agisce come ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e [...] è improbabile che nel corso del tempo la combinatoria del neologismo consegni ai repertori nuove formazioni: effetto serra, realtà virtuale, rischio cambio, testamento biologico; inoltre non è sempre facile ascrivere una polirematica all’una o all ...
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o pashtun Gruppo etnico-linguistico dominante in Afghanistan. I p. vivono prevalentemente nella parte orientale e meridionale del Paese nonché nella provincia della frontiera nordoccidentale. Compaiono [...] il 14° secolo. I p. parlano una lingua appartenente alla branca orientale del gruppo iranico, denominata pashto o pakhto. In realtà, esistono due dialetti leggermente differenti tra loro, l’uso dei quali differenzia l’etnia p. in due popolazioni: il ...
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La metonimia (dal gr. metōnymía; lat. denominatio, transnominatio) è una figura retorica (➔ retorica) tradizionalmente inserita tra i tropi, in quanto produce il ‘sovvertimento’ del significato proprio [...] largo spazio nella Retorica a Gaio Erennio (opera del I sec. a.C. per tradizione attribuita a Cicerone ma in realtà di autore ignoto, il cosiddetto Pseudo-Cicerone), dove è definita denominatio: «la denominazione è quella che trae l’espressione da ...
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Stato dell’Europa meridionale, comprendente la parte inferiore della Penisola Balcanica, gli arcipelaghi delle Ionie e dell’Egeo e l’isola di Creta. Confina a NO con l’Albania, a N con Repubblica della [...] anche autore di un testo di finzione in demotico. Nello stesso periodo, più problematico e tuttavia più sensibile a un principio di realtà che gli suggeriva di adottare la lingua demotica, fu D. Katartzìs, vissuto a Bucarest: la sua fu una lezione di ...
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segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione [...] sopravvive nel Medioevo soprattutto in due direzioni. La prima è quella della concezione della natura come s. e simbolo di realtà più alte, veicolo d’insegnamenti impartiti da Dio all’uomo. Per questa via la natura si presenta come un libro ...
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senso La facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni e per estensione la percezione e coscienza di fatti interni.
Significato; ciò che una parola, una frase, un contesto vuol dire.
Anatomia
Organi [...] grado di perfezione, rende più adeguato alla realtà fisiologica complessiva il termine di apparato (apparato cosa del Vecchio Testamento è presa a immagine (τύπος) di una realtà manifestata nel Nuovo, o comunque concernente l’ordine della salvezza. ...
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realta2
realtà2 s. f. [dal lat. realĭtas, der. di realis «reale2»]. – 1. In senso astratto, la qualità e la condizione di ciò che è reale, che esiste in sé e per sé o effettivamente e concretamente: a. Nell’uso comune: la r. di un fatto, di...
soaltà s. f. In letteratura, ideale poetico consistente nella fusione e sintesi armonica di sogno e realtà. ♦ Scrive l’autore nella RAP-PRESENTAZIONE, sorta di manifesto personale: «La Soaltà è terra vergine che molto promette al suo poeta-contadino....