Politica e mito
Dino Cofrancesco
di Dino Cofrancesco
Politica e mito
Il mito politico e la filosofia politica moderna
In prima approssimazione il mito politico è una forma di legittimazione del potere [...] conto a sufficienza del bisogno dell'uomo di avere una fede, una credenza in una forza stabile ed eterna, sorda alle realtà esterne in continuo cambiamento, una forza che dovrebbe portare l'uomo a una vita migliore e più piena". Eppure, quanto più ...
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DELLA SCALA (Scaligero), Giulio Cesare
Giorgio Patrizi
Sul luogo di nascita del D. e sul suo stesso nome è stato vivo, a lungo, un dibattito critico teso a far luce sulla reale identità di un letterato [...] il figlio Giusto nella biografia del padre, a proposito della conversione, ottenuta da questo, di un ateo di Agen: in realtà la formazione del D. è di matrice averroista come testimoniano i suoi studi universitari a Padova, a quanto dice egli stesso ...
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Gusto
Francesco Figura e Stefano Zecchi
In fisiologia, il gusto è il senso specifico mediante il quale sono riconosciuti e controllati i sapori delle sostanze introdotte nel cavo orale. Le sensazioni [...] motivo ne diventa essenziale l'educazione attraverso l'attenta e ragionata osservazione dei fenomeni e mediante lo studio della realtà e del suo sviluppo storico.
Le tesi sostenute da Hume costituiscono le premesse per l'affermazione moderna sia dell ...
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Complesso dei miti di un popolo, cioè delle narrazioni fantastiche tradizionali di gesta compiute da figure divine o antenati (esseri mitici), diffuse, almeno in origine, oralmente.
La spiegazione classica
Il [...] a dominare le stesse correnti di esegesi mitologica. Il primo a intuire che la m. era una rappresentazione fantastica della realtà, espressione spontanea delle esperienze di un’umanità primitiva, fu G. Vico. Ma ancora nel 18° sec. e al principio del ...
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Filosofo greco (2°-3° sec. d.C.). Rielaborò la dottrina aristotelica dell'intelletto, delineando l'esistenza di un intelletto "agente" da identificare con la causa prima, e quindi con la divinità.
Vita [...] ritenne che l'individuale è "primo" non solo per noi, cioè dal punto di vista della nostra progressiva conoscenza della realtà, ma anche per natura, cioè ontologicamente. Discendeva da ciò una concezione dell'universale come tale che esiste solo nel ...
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Nato a Molfetta (Bari) il 6 luglio 1877. Laureato in lettere a Napoli (1900) e in filosofia a Roma (1905), insegnò prima le une e poi l'altra nelle scuole medie, nelle quali rimase fino al 1922 anche come [...] assumono di poter riassorbire nel soggetto ogni forma di oggettività, per concludere a una concezione ontologistica e teistica della realtà.
Scritti principali: La teoria della percezione intellettiva di A. Rosmini (Bari 1907), L'Essere e il problema ...
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La Rivoluzione scientifica: i domini della conoscenza. Corpi, materia e spazio
Roger Ariew
Eric P. Lewis
Corpi, materia e spazio
Autore di un trattato filosofico di grande successo, 'storico del re' [...] non vedo in rapporto a che potrebbe temere questo vuoto, che, in realtà, è solo chimera" (OF, I, p. 408).
Descartes, tuttavia, a suo parere risaliva a Epicuro, ma che in realtà sembra molto vicina ad alcune spiegazioni aristoteliche. L'ingegnosità ...
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BEAUREGARD (Bérigard, Berigardo), Claudio Guillermet signore di
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Figlio di un medico, Pierre, nacque a Moulins, nel Borbonese, presumibilmente nel 1590, sebbene il Niceron proponga la data del 15 [...] di varcare le soglie delle naturali esperienze e di risalire alle "cause prime", alla nozione di un Dio creatore e ordinatore della realtà sensibile. Così, come è stato osservato" l'opera del B. colpiva a fondo "l'edificio di Telesio e di Galileo ...
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Diritto
C. e qualifiche professionali Sistema di classificazione volto a identificare e raggruppare i vari profili professionali, in modo da delineare il regime giuridico ed economico cui è sottoposto [...] aristotelica delle c. diventa una dottrina dei sommi predicabili, cioè dei concetti più generali sotto cui è dato assumere ogni realtà. Certo è, comunque, che le c., in quanto esprimono tutti i modi in cui si può rispondere alla domanda socratico ...
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Chi non appartiene allo stato clericale; sono quindi l., nella Chiesa cattolica, i fedeli che non sono né chierici né religiosi, ossia tutte le persone battezzate che non hanno alcun grado nella gerarchia [...] , sia come singoli, sia riuniti in associazione essendo altresì tenuti, secondo la propria condizione, ad animare le realtà temporali con lo spirito evangelico. Con il sacramento del matrimonio i l. possono edificare la famiglia attraverso il ...
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realta2
realtà2 s. f. [dal lat. realĭtas, der. di realis «reale2»]. – 1. In senso astratto, la qualità e la condizione di ciò che è reale, che esiste in sé e per sé o effettivamente e concretamente: a. Nell’uso comune: la r. di un fatto, di...
soaltà s. f. In letteratura, ideale poetico consistente nella fusione e sintesi armonica di sogno e realtà. ♦ Scrive l’autore nella RAP-PRESENTAZIONE, sorta di manifesto personale: «La Soaltà è terra vergine che molto promette al suo poeta-contadino....