In Storia della follia nell’età classica (1961), Michel Foucault scrive: “Dove c’è opera non c’è follia; e tuttavia la follia è contemporanea dell’opera, poiché inaugura il tempo della sua verità.” C’è [...] con una statua in atelier. Nonostante il matrimonio, Raul non esce mai davvero dalla logica estetica per approcciarsi a quella del reale, ma si illude, al contrario, di star maneggiando una delle sue opere d’arte. E difatti il meccanismo della follia ...
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Non c’è niente di più umano della scelta, un concetto trasversale che di taglio attraversa tutti i livelli di realtà della nostra esistenza assumendo connotazioni via via diverse.Compare già multiforme [...] che dovrebbe riguardare anche i gradi di libertà del singolo individuo inserito in una società del benessere. Invece, la curva reale che descrive la felicità dell’essere umano in funzione del numero di scelte possibili sarebbe a forma di campana, con ...
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Tutto ciò cui oggi attribuiamo il nome di città non è altro che l’essenza di ciò che ci rende uomini, nel senso aristotelico di animali “politici”. Sebbene vi siano molteplici interpretazioni della realtà [...] re, Ecbatana era dotata di una cinta di sette mura progressivamente più alte che racchiudevano concentricamente il palazzo reale, mentre il popolo abitava all’esterno. Da ciò si evince chiaramente la serie di caratteristiche etico-politiche che ...
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Prima parteAurelio Privitera (1970) riaprì la questione, sostenendo che dalle saghe di Licurgo, di Perseo, delle Miniadi, di Penteo non si può dedurre la storicità di una resistenza delle classi superiori [...] eredi del trono. Questo – aggiunge Privitera – prova che già al tempo della monarchia Dioniso era “il dio della famiglia reale e della città, un dio comune, adatto a simboleggiare tutta la cittadinanza” (p. 26). Ulteriore conferma che Dioniso ad ...
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La società in cui viviamo è estremamente normata e normativa. Chiunque ecceda i confini sociali della “normalità” viene classificato come folle. La follia, quindi, diventa un dispositivo politico prima [...] di considerazione, riconoscimento o discussione. Usando le parole di Foucault in Sorvegliare e punire, «il potere produce il reale; produce campi di oggetti e rituali di verità». Cole e Morgan, quindi, nella loro analisi identificano diversi modi ...
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Accettando l’analisi che viene proposta da alcuni neuroscienziati come J.D. Haynes e B. Libet, si è costretti all’ammissione di una visione deterministica del mondo, ossia la concezione della realtà per [...] la possibilità di scelta, in senso assoluto, potrebbe essere un'illusione, il concetto di responsabilità è perfettamente reale. Questi due piani possono essere distinti più facilmente nella lingua inglese, che distingue tra consciousness e conscience ...
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Il 5 novembre si sono tenute le elezioni presidenziali americane, momento per eccellenza di partecipazione del cittadino nella vita democratica di uno stato costituzionale. Ma questa procedura ha un valore [...] reale nella misura in cui si svolge nella libera volontà del singolo elettore e nella libertà di concorrere da parte dei candidati politici. Avviene davvero così negli USA? Oggigiorno, purtroppo, tale libertà sta cedendo sempre più il terreno a ...
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Disgrazia, sciagura, o ancora, sentimento di profondo dolore, di perdita: in una parola Lutto. Così è definita la reazione che dà più forma alla psiche di un essere umano. Le conseguenze di un lutto sono [...] impotenza o, addirittura, su sé stessi. Nasce un forte sentimento di disorientamento, si fallisce nell’individuare il reale responsabile della perdita subita e la rabbia agisce come una valvola di sfogo. Ingiustizia e risentimento sono elementi ...
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Cosa si intende per segno?Il segno è definito in linguistica come unità fondamentale della comunicazione, costituito da due facce: il significante e il significato (la realtà altra cui il significante [...] il segno non basta: l’incomunicabilità.Cosa accadrebbe tuttavia se venisse meno la corrispondenza tra il reale e il segno? Come si potrebbe pensare di comunicare un reale che non si è in grado di comprendere, per il quale non esistono ancora i giusti ...
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«Le radici dei suoi elementi sono nell'aria, e le sommità nella terra. E quando esse vengono estirpate dalla loro sede, si ode un suono terribile, e segue un grande timore».C.G. Jung L’albero capovolto [...] Dei in cui crede la città e di introdurre altre nuove Divinità» (Senofonte, Memorabili 1. 1. 1-4). Come suggerisce Giovanni Reale, oggi diremmo si tratti di un’accusa, non di ateismo, bensì di eresia nei confronti della religione di stato. Si tratta ...
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reale1
reale1 agg. [dal fr. ant. reial, che è il lat. regalis; v. regale1]. – 1. a. Di re, del re o dei re: famiglia, casa, stirpe, ceppo r.; sangue r.; Maestà r.; Altezza r., titolo che si dà ai principi di sangue reale; decreto, discorso...
reale2
reale2 agg. [dal lat. mediev. realis, der. di res «cosa»]. – 1. Che è, che esiste veramente, effettivamente e concretamente (contrapp., nell’uso com. e generico, a immaginario, illusorio e anche a apparente, ideale, possibile): le mie...
Moneta d’oro fatta coniare da Carlo I d’Angiò (1266-85) a Barletta e poi a Messina in sostituzione dell’augustale.
R. si dissero pure varie monete d’oro e d’argento emesse in Sicilia e Sardegna dagli Aragonesi. Con l’accrescersi della potenza...
reale (regale)
Luigi Blasucci
L'aggettivo ricorre tre volte nel Convivio e quattro nella Commedia. Può designare semplicemente ciò che " è di re ": Cv IV V 12 poi che [Roma] da la reale tutoria fu emancipata; Pd XIII 104 regal prudenza è quel...