Poeta spagnolo (Cordova 1411 - Torrelaguna, Madrid, 1456). Nella giovinezza visse qualche tempo a Roma; fu epistolografo e cronista del re Giovanni II. Nel 1444 dedicava al re un poema, il Laberinto de [...] anche i poemi Lo claro-escuro e La coronación del Marqués de Santillana, detto anche, con termine di bizzarra composizione latino-greca, Calamicleos, cioè "miseria e gloria", che descrive la pena dell'inferno, e l'ascensione al Parnaso compiuta dall ...
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Scrittore politico inglese (n. 1499 circa - m. 1538); studiò il greco e il latino al Magdalen College di Oxford, dove fu poi lettore di filosofia naturale; fu quindi a Londra e, al seguito di R. Pole, [...] forse per intervento di Th. Cromwell, uno dei cappellani del re Enrico VIII. Come tale, fu coinvolto nelle dispute concernenti il VIII. Il suo legame con Pole lo rese sospetto al re; tuttavia poté conservare la cappellania. Divenne poi (1536) ...
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Scrittore (n. 1140 circa - m. tra il 1208 e il 1210). Di origine gallese (Map era nomignolo dato dagli Inglesi ai Gallesi), scrisse in latino. Chierico al servizio del re d'Inghilterra, poi arcidiacono [...] di Oxford, fu tra l'altro inviato a Roma al 3º Concilio Lateranense (1179) ove ebbe occasione d'incontrare la missione valdese al Concilio, sicché ci ha lasciato, dell'incipiente movimento, una preziosa ...
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Storico portoghese (Alenquer, Lisbona, 1502 - ivi 1574); nelle sue numerose missioni diplomatiche incontrò i personaggi più ragguardevoli del suo tempo, come Erasmo, il cardinale Iacopo Sadoleto, Lutero [...] Dürer, che lo ritrasse. Nel 1548 fu nominato, dal re Giovanni III, direttore degli archivî di stato. Condannato dall' informazione, tra le quali spiccano, accanto a varî scritti minori in latino, la Crónica del rei D. Manuel (1566-67) e la ...
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Magistrato e umanista (Tolosa 1529 - Parigi 1584), pubblico lettore di diritto a Tolosa. Nel 1562, inviato da Caterina de' Medici al Concilio di Trento, vi denunciò apertamente gli abusi del clero. Dal [...] parlamento di Parigi; divenne poi cancelliere del duca d'Angiò che fu eletto re di Polonia nel 1573. Quando questi successe col nome di Enrico III Compose varie opere di politica e letteratura, in latino e in francese; fra queste ultime i versi ...
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Dotto ebreo spagnolo (n. Huesca 1062 - m. 1140), battezzato a Huesca nel 1106 il giorno di s. Pietro, padrino re Alfonso: di qui il nome, in sostituzione del precedente nome Mosè. Dopo la conversione scrisse [...] , come esempî che l'ammoniscano a ben vivere. Essa ebbe immensa diffusione, tradotta e ridotta in versi e in prosa, in latino e in volgare, onde ebbe parte importante nella formazione e nello sviluppo della novellistica occidentale del Medioevo. ...
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Famiglia nota fin dal sec. 13º nei due rami di Firenze e di Roma. Il ramo A. di Firenze, cui appartennero Antonio di Francesco di Bellincione (Firenze 1400 circa - ivi 1477), letterato e teologo, vescovo [...] Pellegrino (Firenze 1440 - forse Roma prima del 1469), apprezzato poeta latino, si estinse nel 1705, con Pier Antonio, che volle eredi gli a Nizza, ebbe origine un altro ramo che si distinse nella carriera delle armi sotto i re di Sardegna. ...
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Figlio secondogenito (m. 1228 circa) di Stefano Nemanja, cui successe (1196). Sostenne aspre lotte col fratello maggiore Stefano Vukan, che prese il suo posto dal 1202 al 1203. Costituitosi l'Impero latino [...] a Roma, sposò Anna, nipote di Enrico Dandolo, conquistatore di Costantinopoli, e ottenne (1217) da Onorio III la corona di re: di qui il titolo di Primo Coronato. Consolidò la struttura dello stato; sotto di lui la Chiesa serba si costituì autocefala ...
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Scrittore spagnolo (Burgos 1352 circa - ivi 1435). Rabbino di Burgos, si convertì al cristianesimo con tutta la famiglia, divenendo in seguito vescovo di Cartagena (1403) e di Burgos (1415), maestro del [...] re Juan II e cancelliere maggiore del regno (1407). Oltre a opere in latino di argomento religioso (Additiones ad Postillam magistri Nicolai de Lyra super Bibliam, 1429; Scrutinium Scripturarum, 1432) scrisse opere storiografiche in castigliano: Suma ...
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Vescovo di Meissen (castello di Podolánky, Boemia, 1350 circa - Roma 1400), successe allo zio, card. Očko di Vlašim, nella sede arciv. di Praga e nel cancellierato del regno di Boemia (1380-84); sostenne [...] il suo vicario generale s. Giovanni Nepomuceno contro il re Venceslao. Si ritirò nel monastero di S. Prassede a Roma, , ascetica, ecc. restano manoscritte; i suoi inni sacri figurano tra i più celebri della letteratura slava medievale in latino. ...
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re-
〈ré〉 [dal lat. re-]. – Prefisso presente in verbi italiani, e nei loro derivati, con valore equivalente a ri- (v.), in quanto esprime per lo più il ripetersi di un’azione nello stesso senso o in senso contrario (reagire, reazione; reiterare,...
re1
re1 〈rè〉 s. m. [prima sillaba di resonare con cui ha inizio il 2° emistichio dell’inno di s. Giovanni Battista; v. nota, n. 2 a, e ut]. – Nome dato nei paesi latini, dalla riforma di Guido d’Arezzo (sec. 11°) in poi, alla seconda nota...