Calvino, Italo
Emilio Russo
La precisione e la razionalità nella descrizione del fantastico
La particolarità dello scrittore Calvino sta nel tentativo di legare la narrativa d'avventura a una riflessione [...] sulla società contemporanea: i suoi romanzi, agili e ironici, nascondono al loro interno profondi giudizi sulla condizione dell'uomo del nostro tempo
La vita e le opere
Italo Calvino nasce a Cuba nel ...
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Architetto (Robbiate 1905 - Milano 1977). Si avvicinò al movimento moderno attraverso E. Persico e G. Pagano. Una razionalità, temperata dalla cura per i particolari e i materiali, caratterizza la sua [...] vasta opera: design di arredo e allestimento di mostre (dal 1933 in varie Triennali di Milano; padiglione INA, Fiera di Milano, 1935; ecc.); quartiere F. Finzi a Milano (1936-37, con R. Camus e G. Palanti); ...
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Critico d'arte (Rovereto 1903 - Roma 1991). Figura complessa e aperta a molteplici esperienze, autore di dipinti nei quali si accordano razionalità e lirismo, narratore, musicista, B. ha svolto la sua [...] principale attività di critico sostenendo le prime esperienze razionaliste in architettura e le ricerche astratte degli artisti che facevano capo alla Galleria del Milione a Milano. Il suo nome è in particolare legato a Kn (1935; ristampato nel 1972 ...
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Pitagora
Pier Daniele Napolitani
Sciamano o scienziato? Taumaturgo o filosofo?
La figura del greco Pitagora – vissuto nel 6° secolo a.C. – è avvolta dalle nebbie della leggenda. Fu uno dei primi rappresentanti [...] di uno sciamano: Pitagora ci appare come l’esponente di un’arcaica sapienza orientale, assai lontana dalla razionalità del pensiero scientifico e filosofico greco.
Questo ritratto sembra davvero incompatibile con quello più conosciuto che lo vuole ...
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Scrittore calvinista (Uzès, presso Nîmes, 1679 - Ginevra 1767); dopo la revoca dell'editto di Nantes, esule in Svizzera, Olanda, Inghilterra e bibliotecario in Ginevra; si occupò di scienze naturali, storia, [...] filologia, teologia, sostenendo la perfetta "razionalità" della rivelazione: di qui la sua interpretazione razionale del cristianesimo e la negazione del "mistero", secondo le prospettive della cultura illuministica contemporanea. Alcuni suoi temi ...
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Scrittore d'arte (Livorno 1826 - ivi 1903). Laureatosi a Pisa in matematica e fisica, dal 1899 bibliotecario della Labronica, pubblicò varî scritti di storia e critica dell'architettura, fra i quali notevole [...] per novità di vedute Della razionalità architettonica (1853). Nello studio Il Duomo di S. Giovanni, oggi battistero di Firenze (1902), sostenne la datazione dell'edificio al sec. 4º-5º. ...
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Filosofo e sociologo tedesco (n. Düsseldorf 1929). Allacciandosi alle tesi della scuola di Francoforte e al pensiero di C. S. Peirce, ha dato risalto ai problemi della comunicazione e alla funzione dell'opinione [...] agire comunicativo, 1986), in cui ha sviluppato tre direttive di ricerca: la prima incentrata su un concetto di 'razionalità cognitiva' che 'si oppone alle semplificazioni cognitive-strumentali della ragione', la seconda indagante il tentativo di una ...
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Economista e filosofo ungherese naturalizzato statunitense (Budapest 1929 - ivi 2000). Vincitore del premio Nobel nel 1994 (con J. Nash e R. Selten) per la sua "analisi pionieristica degli equilibri nella [...] etica in grado di spiegare le preferenze morali individuali alla luce degli aspetti universalistici scaturiti dai principi di razionalità e utilità sociale.
Vita e pensiero
Dopo la laurea in farmacia conseguì il dottorato in filosofia all'università ...
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Filosofo (n. Foligno 1940). Prof. di filosofia del linguaggio all'univ. di Padova (1974-86) e (dal 1987) di metodologia delle scienze sociali alla LUISS. Tra i suoi scritti: K. R. Popper (1972), Teoria [...] unificata del metodo (1981), Teoria della razionalità e scienze sociali (1989), Cattolici a difesa del mercato (1995), L'agonia dei partiti politici (1999), Liberali e solidali: la tradizione del liberalismo cattolico (2006); L'attualità del pensiero ...
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Filosofo e sociologo tedesco (Stoccarda 1895 - Norimberga 1973). È ritenuto il fondatore della "teoria critica", cioè di un marxismo di ispirazione hegeliana, che utilizza alcuni concetti della psicoanalisi [...] un atteggiamento critico nei confronti della cultura e della scienza e di definire una proposta politica per una riorganizzazione razionale della società. La "teoria critica" - così H. definiva la propria concezione - ha il compito di denunciare la ...
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razionalita
razionalità s. f. [dal lat. tardo rationalĭtas -atis]. – La qualità di ciò che è razionale. In partic.: 1. Facoltà propria degli esseri dotati di ragione: la r. è l’essenza dell’uomo. 2. Fondamento, metodo, criterio razionale:...
razionale1
razionale1 agg. [dal lat. rationalis, der. di ratio -onis «ragione»]. – 1. a. Che è fornito, che è dotato di ragione: anima, creatura r.; molti [animali], quasi come razionali ... la notte alle lor case senza alcuno correggimento...